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DVD - Madagascar
Madagascar
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Sottotitoli:
Italiano e Inglese
Formato:
1.85:1 Widescreen
Regia:
E. Darnell, T. McGrath
Lingue:
Italiano e Inglese Dolby Digital 5.1
Durata:
85'
La Tecnica
Nonostante i prodigi della tecnica siano ormai all’ordine del giorno, specie nel caso dei film d’animazione di questo filone, la Dreamworks, per il suo “Madagascar”, probabilmente cosciente del palese divario realizzativo che la separa dalla rivale Pixar, è riuscita comunque a confezionare un prodotto capace di sorprendere ripescando la vecchia tecnica dello “squash and stretch” (schiaccia e allunga) tipica dei vecchi cartoon di Hanna&Barbera e motore indispensabile di gag e risate (chi non ricorda con affetto le deformazioni del buon vecchio Coyote avversario irriducibile di Beep Beep?): in particolare, nonostante il ruolo marginale rispetto ai protagonisti Alex e Marty, la palma della risata grazie a questa tecnica va certo a Melman che, complice il collo e l’andatura dinoccolata proprie della sua specie, regala momenti assolutamente unici, specialmente nella prima parte della pellicola. Ottime e mai invasive, inoltre, le citazioni cinematografiche (splendide quelle di Marty/Tony Manero e di Alex alle prese con un sogno in versione “American Beauty”), così come buone risultano sceneggiatura e fotografia, ben orchestrata fra la “fredda” New York e il tripudio cromatico del Madagascar. Discreti montaggio e musica, assolutamente imperdibile l’utilizzo della famosa hit “I like to move it, move it”, tradotta per l’occasione – e per una volta in maniera convincente – in “Mi piace se ti muovi”. A questo proposito, plauso anche – ed è cosa rara – al doppiaggio, sia originale che “nostrano”, affidato a Ben Stiller (Alex), Chris Rock (Marty), Jada Pinkett Smith (Gloria) e David Shwimmer (Melman) nella versione Usa, e Ale&Franz (Alex e Marty), Michelle Hunziker (Gloria) e Fabio DeLuigi (Melman) per quella italiana. Come di consueto, per chiudere il discorso prettamente tecnico, cito le tre sequenze che mi hanno maggiormente colpito nel corso della visione: comincio con la riunione sulla spiaggia del gruppo dopo il “naufragio”, in particolare all’abbraccio tra Marty e Alex con tanto di sfogo di frustrazione di quest’ultimo accompagnato dalla slow motion e dalla Theme Song di “Momenti di gloria”, ironico ed efficace; passo poi alla sequenza stupenda guidata dalle note “evergreen” di “What a wonderful world” di Louis Armstrong, quando Alex, esiliato dai Lemuri a causa del suo progressivo inselvatichirsi, e i suoi amici, in fuga dallo stesso, conoscono la “crudeltà” della selezione naturale, in un tripudio di humor nero degno della miglior commedia “adulta”.
Per chiudere, infine, segnalo quello che, a mio parere, resta il punto più alto della pellicola: l’arrivo dei pinguini in Antartide, ai piedi della nave nel pieno di una tormenta, con i quattro piccoli “dirottatori”, dopo alcuni istanti di imbarazzante silenzio, paiono condensare i loro sentimenti nelle parole perentorie di Skipper: “Ma che schifo!!!”. Da antologia.

Contenuti Extra
Come di consueto per i prodotti di questo tipo, la sezione degli extra, pur in riferimento all’edizione singola del dvd (nella doppia troverete anche un bellissimo corto con protagonisti i pinguini e la vecchia scatenata della Grand Central Station), è ben congegnata: si parte con una clip, “Papere a volontà”, legata ai “refusi” della computer graphic nel corso della realizzazione della pellicola, interessante anche se ben lontana dai ciak sbagliati di nuovo dei film Pixar. Si passa dunque a “Incontra il cast”, breve excursus con interviste agli interpreti originali della pellicola, utile soprattutto per una ulteriore interpretazione delle psicologie dei personaggi in relazione agli attori che hanno prestato loro la voce nella pellicola. Segue “Dietro il container”, ottimo documentario di media durata (ventitrè minuti) che tocca diverse fasi della produzione del film, dalle animazioni alla realizzazione dei fondali, dallo studio delle ambientazioni alla genesi della storia, vista come il curioso confronto fra istinto e civilizzazione. Interventi dei doppiatori originali, dei registi, produttori e animatori, e interessanti approfondimenti sul valore dato ad ogni elemento della storia (dai personaggi “secondari” alla stessa giungla), sulla “stilizzazione” dell’animazione e sul contrasto fra lo “Squash and stretch” dei personaggi e il realismo delle ambientazioni, ispirate alle tele di Rousseau. Si passa dunque a “La produzione”, un brevissimo excursus sugli aspetti tecnici dell’animazione, interessante principalmente per l’attenzione riposta ad acqua e fuoco, i due elementi più curati e prettamente “realistici” dell’intero lavoro.
Chiudono la sezione “L’isola incantata”, un breve ma interessante documentario – che, a tratti, appare quasi come uno spot turistico – sul Madagascar e la sua popolazione animale “simbolo” (i lemuri, appunto), e i consueti trailer, commento e gallerie.
Oltre a una sezione per Dvd-Rom troverete inoltre un interessante spazio dedicato ai più piccoli con cinque giochi interattivi e il divertentissimo video di “I like to move it, move it”.
Un ottimo apparato extra, dunque, per una più che buona edizione, sia nella versione singola che doppia, supportata da un apparato audio e video decisamente ad hoc. Promosso.

Commento Finale

A prescindere dalla casa di produzione che finanzia i singoli progetti, il cinema d’animazione, dopo anni d’oblio e strapotere disneyano classico, è tornato a fare capolino nei cuori del pubblico come negli articoli dei critici: se il buongiorno si vede dal mattino, si prepara una grande stagione per quello che, a tutti gli effetti, fino a pochi anni fa era considerato un cinema “minore” e relegato alla “semplicistica” visione dei bambini. Fortunatamente alcuni di questi bambini sono cresciuti, e cominciano a insegnarci quanto sia prezioso il bagaglio della fanciullezza, troppo spesso ridotto a un semplice “fardello” di cui si pare sempre avere troppa fretta di disfarsi.
Io mi contento di farmi qualche risata con Alex e soci, ben felice di non essere ancora cresciuto, e attendo trepidante il nuovo capitolo che mi racconti le imprese dei diabolici, psicopatici, irresistibili pinguini. Per tutti.
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Recensione a cura di:
Gianmarco Zanrč
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