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Madagascar |
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Sottotitoli:
Italiano e Inglese
Formato:
1.85:1 Widescreen
Regia:
E. Darnell, T. McGrath
Lingue:
Italiano e Inglese Dolby Digital 5.1
Durata:
85'
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La Trama
Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria
l’ippopotamo sono fra le attrazioni principali dello
Zoo di Central Park, nel cuore di Manhattan: cresciuti
in cattività non hanno mai conosciuto la natura
selvaggia della loro stessa condizione così come
le terre d’origine, tanto d’aver costruito
legami d’amicizia indissolubile a scapito delle
comuni differenze “alimentari” (Alex e Marty,
predatore e preda, sono fraterni compagni).
A seguito del suo decimo compleanno, però, Marty,
travolto dal richiamo della natura, coinvolge gli amici
in una fuga notturna dallo Zoo che si conclude con il
trasferimento dei quattro animali in Africa a bordo di
una nave. Unico problema: un piccolo gruppo di pinguini,
anch’essi in fuga da New York alla ricerca dell’Antartide,
dirottano la nave causando il “naufragio”
dei quattro amici sull’isola al largo delle coste
africane chiamata Madagascar (Madagache!?!? - intonerà
Marty -) popolata dai chiassosi e innocui Lemuri e dai
piccoli, ferocissimi predatori Fossa. Sconvolte le abitudini
consuete e crollate le aspirazioni da “star dello
zoo” (in particolare per Alex), i quattro dovranno
imparare a convivere con i lemuri stessi e con i nuovi
istinti che sorgeranno nel cuore di ognuno entrando in
contatto per la prima volta con la bellezza e il richiamo
della natura incontaminata. Tra gag, inconvenienti e sorprese
ognuno di loro si troverà di fronte a una sorta
di “maturazione”, e in particolare Alex, che
proverà sulla propria pelle il potere dell’istinto
e della sua natura di “Re della foresta”,
così come l’evolversi dell’amicizia
con Marty.
Nella sarabanda di situazioni, inoltre, dove saranno finiti
i pinguini? Attenzione a non dimenticarli, perché
il fulcro (narrativo e comico) della vicenda sarà
costituito proprio da loro.
L’Antartide non sarà mai affascinante, infatti,
con le sue distese di ghiacci eterni, quanto il lussureggiante,
festaiolo e caldo Madagascar.
Commento
Finalmente ci siamo: dopo le delusione cocente di Shark
Tale, troppo infantile e piuttosto prevedibile, la Dreamworks,
pur non attestandosi ai livelli della Pixar e dell’Era
Glaciale (attenzione, invece, ad un'altra delusione prodotta
dallo studio di Chris Wedge, Robots), ormai piccoli (o
grandi?) cult del genere, torna a divertire grandi e piccini
con una pellicola ben strutturata, dalle gag divertentissime
e caratterizzata da un ottimo lavoro sia a livello tecnico
che di scrittura dei personaggi, a superare anche la struttura
“episodica” di Shrek e Shrek 2, cercando il
punto di raccordo fra le singole situazioni e una storia
di maggiore respiro, pur senza l’ormai troppo datata
morale disneyana.
Certamente, come per il già citato “L’era
glaciale” (C. Wedge, Usa, 2002), a fare la differenza
sono i personaggi: la scelta dei protagonisti si rivela
più che felice, riunendo animali di sicura attrattiva
ed enfatizzandone le caratteristiche in modo che risultino
accattivanti per ogni tipologia di pubblico (Alex e Marty
come idoli dei più piccoli, Gloria perfetta incarnazione
della donna sexy e materna, Melman splendido ipocondriaco,
ideale per ogni fan di Woody Allen), e compiendo il miracolo
maggiore sulle “spalle” dei protagonisti.
I lemuri guidati dal prodigioso Re Julian – eccezionali
i suoi stacchi musicali e i duetti con l’entourage
della corona – e lo straordinario commando dei pinguini,
dal dispotico e sottile Skipper ai subalterni Kowalsky
e Rico.
Come lo Scrat della pellicola diretta da Chris Wedge ritroviamo
la tipica figura della mascotte nel piccolo lemure spaventato
da Alex, mentre i suddetti pinguini, ribaltando il loro
comune ruolo di “teneri animaletti”, sorprendono
per sagacia, umorismo e prontezza di spirito (non a caso
saranno loro i protagonisti del già annunciato
seguito della pellicola).
Un nuovo capitolo, dunque, della nuova frontiera dei film
d’animazione, che, tecniche a parte, pare ormai
aver compreso il necessario cambio di rotta nel rapporto
con il pubblico: i cosiddetti “cartoni animati”
hanno infatti ormai conquistato i favori della critica,
e gli stessi adulti non si vergognano più di dichiarare
il loro amore per queste pellicole, con o senza bambini
a seguito. E gli stessi “piccoli”, con il
nuovo millennio e la crescita lampo (si veda, a tal proposito,
lo splendido “Monsters and Co.”), paiono aver
superato il mondo caramelloso delle vecchie produzioni
(e non sto parlando solo di Disney), e sempre più
in fretta si ritrovano pronti e curiosi di scoprire un
mondo più vicino al loro anche quando si tratta
dei sogni colorati regalatigli dalle animazioni. Dalla
suddetta Pixar, quindi, alle perle di Miyazaki, assistiamo
a una progressiva evoluzione del genere, ormai dimostratosi
più duttile e versatile di molti altri di fronte
alle esigenze di tempo e società. Certo, alcuni
momenti più “moralisti” sono sempre
presenti, specie in prodotti come, appunto, “Madagascar”,
discreto – e non splendido, Pixar docet -, lungometraggio:
resta comunque un prodotto fresco e sicuramente divertente,
abilmente orchestrato e accattivante soprattutto nelle
piccole soluzioni, dal termometro rettale di Melman alla
vecchina impazzita della metropolitana, dal ruggito per
la sconfitta dei Knicks al sushi offerto ad Alex dai pinguini,
o, per chiudere questa carrellata di esempi, alla battuta
degli stessi pinguini all’indirizzo di Gloria: “Abbiamo
ucciso i Sapiens per mangiare il loro fegato… Scherzo!!!”.
Speriamo, dunque, che i passi falsi divengano sempre meno
numerosi e che, anche nei prossimi anni, la fucina creativa
del cinema animato continui a regalarci piccoli, grandi
gioiellini: di sicuro, anche se non tutti l’ammetteranno,
i grandi saranno in trepidante attesa quanto i piccini. |
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