La Tecnica "Io non sono un artista, sono un intrattenitore", ha dichiarato Sam Raimi in una delle innumerevoli interviste che hanno accompagnato il lancio di questa pellicola, e, sinceramente, credo che una definizione migliore del suo lavoro non possa essere data: fin dai tempi della "Casa", con l'utilizzo innovativo della camera e le gag nere che coinvolgevano gli zombies e il mitico Bruce Campbell (che, anche in questo secondo SpiderMan compare in un cameo, così come il creatore dell'arrampicamuri Stan Lee) il buon Raimi pare aver colto quelle che sono le sue potenzialità applicandole sempre con assoluta tranquillità, senza pretese da "maestro" e quasi con modestia, senza dimenticare mai una certa ironia che, anche nei momenti più drammatici e nelle pellicole più scomode (vedi "Soldi sporchi", ma anche il sottovalutato "Darkman") è utile per allentare la tensione e dare al tutto un sapore quasi "scherzoso", se non fosse eccessivo direi "hitchcockiano", per il gusto a volte macabro o per il divertito, partecipe distacco con cui spesso vengono trattati i suoi personaggi, spesso eroi (o antieroi) solitari alle prese con un mondo che non li comprende - o che temono non li comprenda - .
Per una pellicola come questa, inoltre, sarebbe ingiusto non citare tutto lo staff tecnico alle prese con gli effetti sonori (ottimi anche nei dettagli, "da fumetto", oserei dire), quelli visivi (la suddetta scena del combattimento sul treno, ma ogni apparizione di Doc. Ock, così come i voli di SpiderMan sulla città, migliorati - se possibile - anche rispetto i loro "predecessori" del primo capitolo) e i coordinatori di stunts e comparse, senza dimenticare i montatori, che, alle prese con riprese "dal vero" unite ad altre "effettate", hanno certamente avuto una mole di lavoro a dir poco "biblica".
Ritengo che, soprattutto per kolossal come questo (o la trilogia del "Signore degli anelli", ad esempio), i meriti del regista siano da dividere con ogni suo collaboratore, e che, per l'appunto, la funzione del cineasta di "direttore d'orchestra" sia ancora più importante che in un film visivamente meno imponente, meno legato agli effetti e alla spettacolarità delle riprese.
Ovviamente, la menzione d'onore anche per questo SpiderMan 2 va alla "SpyderCam", che, fatta volteggiare fra le cime dei grattacieli di Manhattan, regala soggettive splendide del nostro arrampicamuri in volteggio libero, dando l'impressione a ognuno degli spettatori di "esserci", e ai più piccoli, o ai sognatori, di immaginarsi l'eroe in un modo ancor più vivido.
La direzione degli attori è discreta, anche se certo non mi posso dire fan di Tobey Maguire e Kirsten Dunst, a tratti statici o troppo impostati (anche se, come detto, apprezzo l'autoironia del primo mentre resto ancora perplesso per la seconda, dopo l'ottima partenza avuta con "Intervista col vampiro", cui sono seguite prove piuttosto scialbe, compreso il pur splendido "Se mi lasci ti cancello"), abbastanza anonimo James Franco, bravi al contrario gli attori "di spalla", su tutti un grandissimo Alfred Molina, che regala un Octopus degno delle sue interpretazioni più famose (riguardatevi tutti Boogie Nights, i dieci minuti di Molina valgono ogni secondo).
Fotografia e montaggio reggono, anche se certo non sono la prima preoccupazione di chi lavora a un kolossal dell'intrattenimento, mentre la colonna sonora, a tratti leggermente ridondante, è comunque azzeccata.
La resa audio e video del dvd è certamente buona, meno la confezione, simile a quella della ristampa del primo film e più "povera" della prima edizione assoluta, visivamente e nel packaging.
Contenuti Extra Ed eccoci senz'altro al "piatto forte" del dvd: la migliore sezione di extra che ho recensito finora, e, senz'altro, la più lunga, con quasi duecentonovanta minuti complessivi distribuiti sui due dischi.
Si comincia con le consuete opzioni di commento alla pellicola (spiccano Sam Raimi e Tobey Maguire) per passare agli altrettanto consueti trailers, all'opzione multiangle applicabile durante la visione del film, ai video musicali dei Train ("Ordinary") e dei Killing Heidi ("I am") e a una sezione dedicata a brevi documentari a proposito della lavorazione del costume di Spidey (più di cento minuscole modifiche passano fra la versione della prima pellicola e quella vista qui, e sei mesi di lavoro atti a cambiare particolari senza modificare lo "status" di icona di un costume così "pesante"), alle prime previews USA del Doc. Ock (con l'intervista rilasciata da Alfred Molina alla Comicon di San Diego del 2003), uno special su J. Jonah Jameson e sul rapporto tra Peter e Mary Jane (corredato da interviste ai due protagonisti Maguire e Dunst che spiegano la loro visione del legame fra i due ragazzi) e un divertentissimo filmato che raccoglie gli errori degli attori durante le riprese, montato quasi come un video musicale e accompagnato, appunto, da un sottofondo (anche qui si dia un occhiata al grandissimo Molina, professionista anche negli errori): questo solo per il primo disco.
Per quanto riguarda il secondo dvd, spazio allo special "Enter the web" (che mi ha riportato alla mente un documentario molto simile descritto a proposito degli extra di "Master and commander", con la stessa scena ripresa da più angolazioni e con diverse telecamere), alla gallery (con le magnifiche illustrazioni del grande Alex Ross utilizzate con i titoli di testa, riassunto degli avvenimenti del primo lungometraggio), a una sezione "Interactive" (con i trailers e i dettagli del videogioco ispirato al film, uscito in contemporanea con la pellicola) e alle ricche Featurettes (ben tre mini-documentari in questa sezione: "Hero in crisis", legato alla figura di SpiderMan/Peter Parker e alle sue problematiche, con interventi di Stan Lee - co-creatore del personaggio- , John Romita - storico disegnatore- , e l'attuale sceneggiatore J.M. Straczynski, "Ock-umentary", dove gli stessi autori commentano, insieme all'attuale editor in chief Marvel Joe Quesada, tutte le somiglianze nelle vicende parallele di Peter e Otto, e quanto, per un "villain" efficace, sia importante la somiglianza con l'eroe di turno, e "Interwoved: the women of SpiderMan, dedicato, invece, alle figure femminili, vero traino di Peter e pilastro dei successi -editoriali e cinematografici- dell'eroe: zia May, Mary Jane e Betty Brant su tutte, senza dimenticarsi, almeno per quanto riguarda il fumetto, dell'ormai mitica Gwen Stacy, volutamente esclusa dalle pellicole per evitare di creare conflitti portando alla ribalta due protagoniste femminili e intricare una trama dipanatasi in quarant'anni e più di storie a fumetti).
Chiude la sezione il lunghissimo "Making the amazing", diviso in tredici capitoli che toccano, in più di due ore di documentario, ogni aspetto della lavorazione della pellicola, dalla pre-produzione fino alla realizzazione del costume, dal regista al cast, dal lavoro su Octopus ai dettagli sulla "SpyderCam", dagli effetti sonori a quelli visivi, dagli stunts al montaggio: il tutto corredato da interviste, dietro le quinte, schizzi, curiosità e quant'altro. Una manna per ogni appassionato dei segreti di un set.
Sezione ampiamente promossa.
Commento Finale Di tutti i film che finora ho recensito per Overgame, certo questo è, pur se a malincuore per un appassionato lettore/scrittore di fumetti come me, il meno interessante e completo, artisticamente parlando, e sicuramente, a cospetto di altri titoli, se non per gli stratosferici incassi, scomparirà abbastanza facilmente dalla storia del cinema "d'autore", essendo, a conti fatti, un kolossal indirizzato a un pubblico di grande fascia e legato, come si diceva, soprattutto all' "entertainment" delle sue platee.
Eppure non posso non apprezzare il lavoro svolto da Sam Raimi, conscio di tutto questo e, forse proprio per gli stessi motivi, assolutamente tranquillo e capace nel mostrare tutto quello che, da una pellicola come questa, ci si aspetta venga mostrato.
Se il suo potere non è dei più grandi, è chiaro comunque che Raimi - con tutta la sua troupe - ha capito, e molto bene, quali sono le sue responsabilità.
Zio Ben ne sarebbe fiero.
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