La Tecnica
Anche parlando di tecnica, è quasi
imbarazzante recensire un prodotto Pixar:
nonostante i numerosi lungometraggi animati
di livello alto usciti negli ultimi anni
(su tutti le opere di Miyazaki, Appuntamento
a Belleville, Shrek 2 e l’Era glaciale),
John Lasseter e soci restano i leader indiscussi
in campo tecnico e realizzativo almeno quanto
rispetto storie e personaggi. Del resto,
diciannove Oscar vinti con i corti e cinque
lungometraggi parlano da soli, e se il maestro
Miyazaki ha sbancato Berlino e Shrek 2 e
Appuntamento a Belleville hanno stupito
Cannes, sarebbe interessante vedere, finalmente,
un prodotto Pixar in gara anche nei più
prestigiosi Festival europei, convinto di
non sfigurare a confronto di un qualsiasi
lungometraggio, animato oppure no.
Per quanto riguarda “Gli incredibili”,
in particolare, ho trovato ottima la regia
di Bird, capace di sintetizzare una prima
parte “di approfondimento”,
condita da parentesi comiche – cito
tre “chicche” di Bob, dall’ira
rivolta alla macchina a quella verso il
capo ufficio, passando attraverso il salvataggio
dei prigionieri dell’incendio, senza
dimenticare i litigi in casa Parr –
e una seconda che è sintesi perfetta
di ritmo e azione. Senza parole, come già
analizzato, il lavoro sui personaggi, non
solo a livello di approfondimento, ma anche
di animazione – i capelli sono un
vero capolavoro, soprattutto nelle scene
“acquatiche” – e pensare
che la realizzazione è stata affidata
dal regista a un gruppo di animatori 2D
alla prima esperienza con le tre dimensioni
fa davvero spavento…
Splendide le “location”, la
fotografia e la colonna sonora, giusto amalgama
di un gusto retrò legato al fumetto
e alle vecchie “spy-story” e
una moderna operazione di “vintage”.
Senza respiro, come detto, la trama, che
non offre un attimo di pausa e non presenta
alcuna debolezza neppure nell’impianto
narrativo della sceneggiatura, travolgente
almeno quanto il film e precisa e “pulita”
quando si tratta di rivelare ogni meccanismo
messo in moto dai personaggi, mantenendo
un equilibrio invidiabile anche quando la
risoluzione della trama avrebbe potuto facilmente
sviare e portare ad alcune dimenticanze
sostanziali.
Ottimi, in originale come in italiano, i
doppiaggi, con un plauso a tutti gli attori
che hanno “prestato la voce”
ai vari personaggi (bravissima la Morante,
fantastica Amanda Lear).
Purtroppo andrebbe dedicato molto più
spazio – e, probabilmente, uno special,
più che una singola review –
allo straordinario lavoro delle centinaia
di persone coinvolte in questo tipo di progetti,
dai disegnatori agli animatori, dai designer
agli scultori, dai pittori ai tecnici di
computer: come dichiarato dallo stesso Bird,
quello che pare un prodotto “artificiale”,
fredda opera di computer graphic, è
in realtà risultato di un immenso
mosaico di singoli prodotti artigianali,
di cui i più sofisticati processori
del momento sono soltanto un mezzo.
Molte sarebbero anche le scene da citare,
come, mi rendo conto, molte ho già
segnalato, ma, effettivamente, la cosa più
naturale che possa suggerire, che sia per
divertimento, interesse, curiosità
o tecnica, il mio consiglio è di
vedere e rivedere quello che, senza ombra
di dubbio, mi sento di definire un “classico”,
o che perlomeno lo diventerà, non
meno dei precedenti prodotti del fenomeno
Pixar e sicuramente più di molti
dei film d’animazione Disney usciti
negli ultimi vent’anni. Mi duole dirlo
da sostenitore dell’animazione “disegnata”,
ma credo proprio che il futuro sia arrivato,
e a ben rappresentarlo ci sono John Lasseter
e i suoi studios, Brad Bird e, senza dubbio
alcuno, “Gli incredibili”.
Contenuti Extra
L’ottima edizione (supportata, fra
le altre cose, da una splendida resa audio
e video) de “Gli incredibili”
è corredata, nei suoi due dischi,
da un approfondito apparato di contenuti
extra, voluti, a quanto pare, dallo stesso
regista, che nella loro presentazione si
dichiara un grande amante di queste sezioni
dei dvd. Partendo dal primo disco, abbiamo
la presentazione originale cinematografica
della pellicola, il consueto commento audio
del film e l’anteprima di quello che,
a quanto si dice, sarà l’ultimo
film Pixar targato Disney, in uscita il
prossimo Natale nei cinema, che vedrà
il ritorno alla regia del fondatore dello
studio John Lasseter, papà dei due
“Toy story”, e sarà incentrato
sulle macchine. Titolo provvisorio: “Cars:
motori ruggenti”.
Passando poi al secondo dvd entriamo nel
vivo della sezione, con un menù ricco
e una visione che supera, in minutaggio,
anche quella dello stesso lungometraggio:
terminata la presentazione del regista,
infatti, si ha l’occasione di tuffarsi
immediatamente nel corto “Jack Jack
Attack”, creato appositamente per
il dvd, irresistibile momento di comicità
“alla Jack Jack” che finalmente
rivela minuto per minuto tutto quello che
accade in casa Parr durante l’assenza
della famiglia fra il più piccolo
dei figli di Bob e Helen e la sua baby-sitter
(da non perdere, in questo caso, il momento
“infuocato” con il “Dies
irae” dal requiem di Mozart in sottofondo).
Si passa, in seguito, alle scene eliminate,
introdotte e ben analizzate dal regista
con l’aiuto di Andrews, uno dei produttori,
che da subito chiariscono la scelta di questi
tagli legata al minutaggio della pellicola,
alla debolezza di alcune delle idee proposte,
evinta dal confronto fra il regista e i
suoi collaboratori, e alcune “sostituzioni”,
come, ad esempio, la prima della lista,
un inizio alternativo che vedeva Bob e Helen
alle prese con un barbecue in giardino per
festeggiare il loro trasloco nella nuova
città. Interessante la scelta di
eliminare il pilota d’aereo Snug per
rendere più fluida la storia –
nel “final cut” abbiamo notizie
di questo personaggio solo attraverso la
telefonata di Helen che gli chiede un jet
in prestito in nome della vecchia amicizia
-, mentre certo più giustificate
le eliminazioni di “Vipere”
– una scena legata alla maggiore definizione
delle guardie dell’isola, “Bob
nel traffico” – con lo stressato
Mister Incredibile alle prese con una fuga
di malviventi, a detta di Bird idea che
avevano già troppo sfruttato nel
corso della storia – e l’incubo
di Helen legato alla presunta infedeltà
del marito. L’ultima scena, invece,
il confronto fra Helen e Bob sempre in riferimento
al sospetto di Elastigirl a proposito del
rapporto fra suo marito e Mirage, è,
a detta del regista (e concordo), la scena
tagliata più a malincuore, profonda
e drammatica, corredata da dialoghi serrati
ma, forse, troppo “estrema”
anche per uno studio semi-indipendente come
la Pixar.
La sezione successiva è dedicata
a un lungo documentario sul “Dietro
le quinte” del film, diviso a sua
volta in quattro capitoli che esplorano
gli aspetti organizzativi della realizzazione
della pellicola, la vita all’interno
dello studio e nel corso delle riprese (interessanti
alcuni dettagli come il numero delle location
create per la realizzazione del film: erano
state ventidue per “Alla ricerca di
Nemo”, sono divenute centotrenta per
“Gli incredibili”), curiosità
sulla troupe e sul regista (è compreso
un breve excursus documentato sul suo primo
giorno agli studios) e interviste agli operatori
e ai tecnici, così come allo stesso
Bird e a Lasseter. E’ inoltre possibile
esplorare l’aspetto realizzativo di
ogni sezione della lavorazione, dalla storia,
al design, alle luci, fino ai personaggi
e alla colonna sonora.
Seguono, per chiudere il “Dietro le
quinte”, i trailers, il teaser e la
sezione dedicata agli errori, questa volta
– purtroppo!- solo “tecnici”,
con i “refusi” e i giochi fatti
in computer grafica. Personalmente mi aspettavo
la consueta galleria di ciak sbagliati dai
personaggi, come era stato per “Monsters
and Co.” e “A bug’s life”.
Si continua con la sezione “Top Secret”,
dedicata a un filmato eccezionalmente “vintage”
di un episodio a cartoni animati di una
vecchia serie di cui lo stesso Mister Incredibile
si era fatto promotore, irresistibile soprattutto
nella versione commentata da Bob Parr e
Siberius, e una sezione dedicata alle schede
personalizzate dei “super” che
compaiono – o perlomeno sono citati
– nel corso della pellicola, molto
“Marvel-style”.
Chiudono gli extra la piccola sezione dedicata
all’esperto animatore Bud Luckey,
introdotto da John Lasseter come uno dei
pilastri della Pixar, e il suo corto “L’agnello
rimbalzello”, proiettato nelle sale
prima de “Gli incredibili” e
altrettanto spassoso e divertente. Anche
in questo caso, un piccolo gioiellino da
non perdere, se non altro per mantenere
il buonumore.
Commento Finale
Da appassionati di cinema – di qualunque
genere si tratti – è estremamente
appagante quando, invece di riscoprire vecchie,
grandi pellicole, ci si trova, nelle sale,
di fronte alle pietre su cui, senza dubbio,
verrà a costruirsi il futuro di uno
dei suddetti generi: si ha l’impressione,
in questi casi, che ci sia ancora qualcosa
da dire, e le strade da percorrere, per
quanto memori di territori già esplorati,
abbiano appena iniziato a stupirci. Mi era
capitato, anni fa, con “Monsters and
Co.”, e non credevo potesse tornare
una sensazione simile, e così prepotentemente,
per di più su una creazione degli
stessi studios (pur se con regista e troupe
differenti). Eppure è capitato.
Film come questi rompono le barriere e tutti
i pregiudizi possibili. Se questo mese,
o il prossimo, o quando vi capita, avrete
qualche soldino da spendere per godervi
un po’ di magia, non perdete l’occasione
di buttarvi in questa sarabanda di ritmo
e colori.
Non sarà un classico, non ancora,
almeno. Ma di certo è “super”.
Ed è bello pensare che a crearlo
sia l’insieme perfetto di tante persone
“normali”. Forse abbiamo risolto
il mistero. O forse, speriamo di no. Vorrei
vederne altri, di questi piccoli capolavori.
“Incredibile”.
Indietro
|
|
|