La Trama
Bob Parr, il più famoso fra i supereroi
della città, paladino del bene noto
come “Mister Incredibile”, e
sua moglie Helen “Elastigirl”,
sono icone di una generazione che ha fatto
della lotta al male il proprio credo, e
della protezione degli innocenti la propria
missione.
Eppure, nonostante lo stesso Bob non fatichi
ad ammettere “Siamo supereroi, che
vuoi che succeda?”, il declino si
abbatte su tutti loro quando, in seguito
a una rocambolesca serata che vede Mister
Incredibile alle prese con lo spietato Bomb
La Tour e il suo fan numero uno Buddy, lo
stesso eroe salva un aspirante suicida scatenando
le ire – soprattutto legali –
dell’uomo, ferito dall’irruento
soccorso prestatogli. Il fatto innesca una
serie di eventi che portano a innumerevoli
cause per danni intentate da privati contro
gli stessi supereroi, difesi – e sovvenzionati
– dal governo che, provato –
soprattutto economicamente – dai fatti,
decide di attuare un programma di protezione
che preveda il ritorno all’anonimato
di tutti i “super” e la conseguente
loro integrazione nel mondo “normale”.
Passano quindici anni, Bob e Helen vivono
in una cittadina di provincia, hanno tre
figli, di cui due “super” accertati,-
la primogenita Violetta e lo scatenato Flash
– e uno ancora troppo piccolo, forse,
per capire anche il solo concetto di superpotere,
il simpatico Jack Jack. Helen è una
casalinga, e si occupa principalmente dell’educazione
dei figli, mentre Bob, ingrassato a dismisura
e frustrato dall’inibizione di quella
che è la natura sua e della sua famiglia,
digerisce a stento il suo lavoro presso
una compagnia di assicurazioni e non disdegna
missioni notturne di soccorso clandestino
coadiuvate dal vecchio compagno Siberius,
unico tra i “super” ad essere
ancora in contatto con la famiglia Parr.
Il giorno stesso del suo licenziamento,
per Bob giunge la svolta: viene infatti
contattato da un organizzazione governativa
che è pronta a rimetterlo “in
pista” per recuperare un modello sperimentale
di robot impazzito su un isola tropicale
usata come base operativa. All’insaputa
della moglie, Bob accetta di buon grado
di tornare in servizio, e dopo il primo
successo, decide di rimettersi in forma
e farsi confezionare una nuova supertuta
dall’estrosa designer di costumi Edna
Mode. Eppure per Mister Incredibile le sorprese
non sono finite: cosa nascondono l’affascinante
Mirage –suo contatto governativo –
e l’isola stessa? Cosa ci fa lo scheletro
del vecchio compagno Gaserbean nelle grotte
sotto la base? Chi è Sindrome?
Non tutto si rivelerà essere ciò
che sembra, come la stessa Helen scoprirà
quando, spinta dalla gelosia per il marito
e convinta di una sua relazione clandestina,
Elastigirl tornerà a sua volta in
attività per trovare lo scomparso
Bob, a sua insaputa seguita dai figli Violetta
e Flash.
Lo scontro sull’isola sarà
davvero quello finale? O la nemesi di Mister
Incredibile nasconde altri assi nella manica?
Riuscirà quest’insolita famiglia
a restare unita e scoprirsi anche una squadra
in grado di vincere il nemico?
“Siamo supereroi, che vuoi che succeda?”
– Parola di Mister Incredibile.
Commento
Recensire un titolo della Pixar è
come sfondare una porta aperta: dal primo
sodalizio con il colosso Disney, quel “Toy
story” che fece scalpore e meraviglie
circa dieci anni fa, gli studios fondati
da John Lasseter hanno mietuto solo ed esclusivamente
grandi successi, di pubblico e critica.
I due “Toy story”, appunto,
senza alcun bisogno di presentazioni, l’irresistibile
“A bug’s life”, il capolavoro
“Monsters and Co.”, fino ad
arrivare a uno dei titoli più interessanti
degli ultimi anni nel settore dell’animazione,
“Alla ricerca di Nemo”.
Ed ecco, il 26 novembre 2004, fare capolino
nelle sale “Gli incredibili”,
scritto e diretto da un nuovo asso pescato
dall’apparentemente inesauribile mazzo
Pixar: Brad Bird.
Risultato: un nuovo capolavoro. Se “Monsters
and Co.”, gioiello di filosofia, arte
e fiaba, rappresenta il punto più
alto della produzione degli studios californiani,
“Gli incredibili” è,
senza ombra di dubbio, per ritmo, efficacia,
azione e livello di coinvolgimento, il titolo
più irresistibile proposto da Lasseter
e compagni fino ad ora.
Rielaborando un tema caro a tutti gli appassionati
di fumetti – me compreso -, quel “supereroi
con superproblemi” che aveva lanciato
la Marvel di Stan Lee negli anni ’60
(evidenti le influenze soprattutto dei Fantastici
Quattro – si veda anche “Il
minatore” nel finale - ), filtrando
la corrente dark e pessimista degli Alan
Moore e Frank Miller figli della New Wave
inglese di vent’anni successiva con
un ironia degna dei migliori “Calvin
e Hobbes”, Bird delinea personaggi
irresistibili ed estremamente vivi, che
paiono protagonisti di un film “vero”,
e non di quello che, purtroppo, ancora per
diverso tempo – e speriamo che sia
una tendenza destinata a invertirsi –
sarà considerato soltanto come un
entertainment per ragazzi.
Da Bob Parr, straordinario Mister Incredibile,
generoso eppure sbadato, supereroe imbattibile
come impacciato – eccezionali la sequenza
iniziale, con il salvataggio del gatto Sgrinfio,
così come il primo combattimento
con il robot sull’isola -, lavoratore
stressato dalle inibizioni impostegli dal
governo, bambino cresciuto, per certi versi,
a Helen Parr, affascinante sia da “rubacuori”
– si veda sempre la sequenza iniziale
– che da “casalinga” –
la sua visita a Edna, guidata dalla gelosia
per il marito, unita al rapporto con i figli,
la rendono più che tridimensionale
-, passando da Violetta – che tanto
ricorda la protagonista di American Beauty,
solo molto più simpatica -, Flash
– la sua iperattività contagia
anche senza volerlo, senz’altro il
più “vivo” della pellicola-,
la stessa Edna – sintesi perfetta
del personaggio azzeccato – e il fido
Siberius – gli animatori non potevano
davvero renderlo più “black”,
dalle movenze alla mimica, pare quasi frutto
di un trattato di sociologia, oltre al fatto
che risulta assolutamente perfetto, un ibrido
fra l’Uomo ghiaccio e Silver Surfer-,
ogni piccola sfumatura di questi personaggi
pare essere stata studiata perché
renda al meglio e frutti il meglio per la
pellicola. Ho lasciato volutamente da parte
gli ultimi due protagonisti del “cast”,
meritevoli di una disamina particolare:
se Sindrome – come lui stesso dichiara
– è la nemesi perfetta di Mister
Incredibile, e come si sa, nei fumetti il
“buono” funziona soltanto se
dall’altra parte c’è
un “cattivo” altrettanto efficace,
Jack Jack è una delle (tante) rivelazioni
della storia. Senza parole sono le sue parentesi
più “infantili” –
con la pappa è una meraviglia –
e, malgrado non sia una presenza fissa nel
corso della durata del film, tiene il meglio
di sé per la fine, regalando un momento
magico per ogni spettatore.
Molti sarebbero, al di là degli aspetti
prettamente d’avventura della storia,
i punti da analizzare a più livelli:
i “superproblemi” cui ho accennato
poco fa sono sicuramente fra i primi, ma
la famiglia come nucleo di crescita e protezione
– certo, valori molto influenzati
dalla nazionalità degli autori -,
lo stimolo a cercare di far esplodere, con
tutte le forze, il nostro pieno potenziale
e il conflitto supereroi/gente comune hanno
almeno altrettanta importanza. Come detto,
sicuramente la produzione di stampo americano
influisce rispetto all’approccio “positivo”
alla realizzazione di se stessi, del proprio
talento e della famiglia, eppure sono evitate
con maestria le consuete cadute di stile
Disney e il pietismo conseguente –
finalmente i “buoni” hanno difetti
umani, e non sono più perfetti, sia
d’esempio l’intensissimo dialogo
fra Bob e Helen a proposito del futuro dei
loro figli, il tema del sospetto tradimento
di Bob o l’esilarante, pur se solo
in superficie, sequenza che porta al licenziamento
del nostro Mister Incredibile dal posto
di lavoro -, ed è trattato in maniera
estremamente intelligente il rapporto fra
“normali” (di cui è emblema
Sindrome, ma si potrebbero citare anche
il capo ufficio di Bob o il professore di
Flash) e “super”, risolto quasi
come fosse una sorta di frustrazione dei
primi a dispetto dell’eccessivo protagonismo
dei secondi. Forse chi ha davvero ragione
non si scoprirà mai, pena il collasso
dell’industria del fumetto –
e dell’animazione – planetaria,
ma certo Bird e i suoi ne danno una delle
migliori interpretazioni nel corso di quest’avventura
irresistibile, coinvolgente, divertente,
appassionante, intelligente, assolutamente
quasi perfetta.
Chissà che i veri super non siano
quei geniacci della Pixar.
Continua
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