I cloni creati per l’esercito della
repubblica non sono tutti destinati a diventare
semplici soldati; alcuni di loro, appositamente
addestrati, vengono scelti per formare delle
piccole task force d’elite, che vengono
inviate in missioni ad alto rischio di fondamentale
importanza per mettere fine alla guerra
contro i secessionisti.
Uno di questi gruppi è la squadra
Delta di cui voi, clone 38, fate parte assieme
ad altri tre membri(07, 40 e 62).
Partendo dalla guerra su Geonosis (quella
alla fine del film Episodi II, tanto per
intenderci), le azioni del team si spostano
nella galassia attraverso uno star destroyer
fantasma ed il pianeta dei wookie, in guerra
contro i droidi. Tre grandi missioni divise
in sezioni legate tra loro da brevi fasi
di briefing in game, e da caricamenti talmente
veloci, da far sembrare SWRC un gioco su
cartuccia.
L’azione si basa sul classico sistema
dello sparatutto, anche abbastanza lineare
a voler essere sinceri, ma con la piacevole
aggiunta del gioco di squadra. Il Delta
team vi segue ovunque seguendo tre semplici
tipologie di comportamento: dispiegamento
d’attacco, raggruppamento e difesa
di una posizione. A queste poi, vanno aggiunte
tutta una serie di possibili varianti dovute
al luogo dove si stanno svolgendo gli scontri.
Ad esempio, se vi trovate in una zona dove
è possibile posizionare un cecchino
potrete puntare l’icona che appare
sul Hud e dare l’ordine; il più
abile in quella disciplina o il più
vicino, si posizionerà nel luogo
designato, ed inizierà a fornire
copertura al resto del gruppo.
Potrete ordinare di concentrare il fuoco
su un singolo nemico, o di sfondare una
barricata o una porta, oppure potrete comandare
di utilizzare una torretta fissa per far
fuoco sui nemici in avvicinamento.
Insomma c’è solo l’imbarazzo
della scelta, ma il bello è che il
fluire dell’azione non verrà
minimamente intaccato o rallentato dai vostri
ordini come accade in titoli di stampo strategico
(vedi Rainbow Six, Ghost Recon o giochi
simili). Il titolo Lucas è prima
di tutto divertente. Senza mezzi termini,
posso affermare che, nonostante per portarlo
a termine siano richieste solo dalla dieci
alle quindici ore, questo periodo sarà
pieno di gaudio e tripudio. Non un attimo
di noia, non un momento di stasi meditativa,
solo brevi frangenti messi li apposta per
farci respirare o godere di qualche tocco
di classe (come la light sabre nel condotto
di aerazione dell’incrociatore stellare).
L’intelligenza artificiale dei vostri
compagni non sarà raffinatissima,
ma gli permetterà di combattere autonomamente
e svolgere ogni sorta di compito senza che
voi dobbiate preoccuparvi di loro come una
balia.
Un incredibile pregio di questo gioco è
la possibilità di riportare in vita
i vostri compagni ridotti a zero o di farvi
a vostra volta ripristinare quando siete
voi a terra.
Questo avviene con un semplice comando,
e zac!
Un commilitone si fionda su un altro con
una specie di defibrillatore per restituirgli
un minimo di energia. Un’idea brillante
visto l’alto tasso di mortalità
del gioco.
Devo essere sincero, mi risulta molto difficile
descrivere tutti i particolari degni di
nota di Republic Commando.
Questa non vuol essere la solita frase d’effetto,
ma nella realtà dei fatti, ogni singolo
evento del gioco meriterebbe di essere descritto,
perché ogni scontro rappresenta un
microcosmo che sta in piedi da solo.
Da buon titolo dedicato alla saga di Guerre
Stellari, non si può non tessere
le lodi di un accompagnamento sonoro
degno di un film, le armi laser producono
quel rumore tanto amato dai fan dell’epopea
spaziale che ci accompagna da sempre.
Le voci dei cloni sono veramente degne di
nota, visto che sono in grado di caratterizzare
i personaggi in maniera egregia (sei due
è il mio mito, visto che è
scemo come pochi…cito 62: “…hei
ma se siamo tutti cloni com’è
possibile che sia l’unico col senso
dell’umorismo?”. Mitico!).
Ovviamente anche la grafica non è
da meno. La visuale posta all’interno
dell’elmetto del clone 38 della Squadra
delta, vi fa sentire un po’ come Samus
di Metroid Prime (Game Cube), con tutte
le informazioni che appaiono sul display
della visiera come se veramente foste li.
Animazioni e texture sono di altissimo livello,
entrando di prepotenza nella top ten degli
FPS (siamo lontani dal primo e lontanissimo
posto, ma nel marasma non è facile
entrare nella mia classifica personale).
Gli effetti di esplosioni, visione notturna
o disturbo video denotano una piacevole
dedizione alla cura dei particolari.
L’affollamento del video a volte fa
temere il tracollo del frame rate, ma una
buona programmazione del motore su cui poggia
il gioco, fa si che questa eventualità
sia del tutto scongiurata.
La realizzazione dei modelli di personaggi
e nemici è di altissimo livello,
ed anche se le tipologie di creature da
combattere raggiungono a malapena la decina,
non se ne fa un dramma, visto il fatto che
combattere droidi di varia natura è
già di per se più che sufficiente.
In una produzione lodevole l’unico
neo risulta la longevità,
che soffre forse di una breve durata, anche
se ogni attimo risulta intensissimo.
Di sicuro è meglio così, anche
perché se avessero allungato il brodo
solo per diluire l’esperienza avrebbero
rovinato tutto.
La modalità multiplayer è
divertente, ma non verrà certo ricordata
per la sua originalità o neppure
risulterà paragonabile ad altri titoli
più avvezzi al gioco on line. Sicuramente
sarebbe stata gradita l’aggiunta di
una modalità cooperativa in rete,
ma ci si deve accontentare dei classici
deathmatch&co.
Un gran bel gioco che si fonda sul
più semplice concetto del divertimento,
risultando semplice ed immediato a prescindere
dalle possibilità di simil-strategia
offerte.
Grafica bella, sonoro di SW,
giocabilità elevatà,
peccato solo per la scritta fine un po’
prematura, che comunque non compromette
minimamente un bellissimo titolo che mi
sento di suggerirvi senza riserve.
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