Se facessimo una lista delle migliori softco
nipponiche, la TECMO raggiungerebbe
di sicuro una delle prime 5 posizioni…
questo grazie alla notevole dedizione che
i team di tutti i loro progetti ripongono
in un opera. Grafica e gameplay nei loro
titoli toccano sempre i vertici, o almeno
arrivano quasi sempre al top (pensate a
Dead or Alive 3 o il più attuale
Ninja Gaiden uno spettacolo da vedere e
da giocare!!)… insomma se i prodotti
della casa nipponica sono apprezzati dai
più non è solo per merito
delle “curve” di Kasumi
(dead or alive…).
In preda alla smania creativa, circa due
anni fa, l’apprezzata software house
realizza un survival horror che riesce,
in un modo del tutto originale, a ritagliarsi
uno spazio nel cuore dei videogiocatori
più esigenti e curiosi… parlo
ovviamente di Project zero.
A suo tempo il gioco riuscì, a mio
avviso, a rubare l’attenzione ai suoi
illustri concorrenti (Resident evil e Silent
hill…) forte di un sistema di combattimento
unico e “terribilmente”
( mai parola fu più indicata…)
affascinante.
Il vostro personaggio era una gentil donzella
costretta a girovagare in un “castello”
(se in Giappone lo chiamano così…)
in cerca del fratello scomparso armata solo
di una macchina fotografica… (per
i dettagli vi rimando alla recensione del
primo Project zero).
Dopo una serie di schermate e filmati ecco
che entro in possesso della copia europea
( la splendida locazione nonché distribuzione
è merito della Ubisoft ) del tanto
atteso, almeno da me, seguito: Project
zero 2 “crimson butterfly”.
Se le tematiche del primo P.Z. vi avevano
intrigato preparatevi, in questo capitolo
vi manderanno in estasi!!!
Sin dalle prime battute sarete catapultati
in una realtà talmente distorta e
malsana che faticherete a tenere la luce
spenta mentre giocate!
Sarete alla guida di due giovani gemelle
che per una drammatica casualità
(non propriamente casuale ma la storia non
ve la posso mica raccontare!!!) verranno
divise.
Nel gioco le aiuterete nella reciproca ricerca
e nel cercare di venire a capo di una vicenda
tanto crudele quanto angosciante con l’aiuto
della sempre fidata macchina fotografica
o “camera obscura” che
dir si voglia.
Evidentemente gli orientali si sono resi
conto dell’immenso potenziale narrativo
delle loro leggende rurali tanto da sfornare
ben 5 film (la trilogia di “the
ring”o ringu, spiral e “the
eye”) e 3 giochi (Forbidden Siren,
Project Zero 1 &2) per il mercato occidentale.
Tutto ciò non mi dispiace affatto,
l’horror alla loro “maniera”
offre una prospettiva decisamente più
inquietante.
Per non sfuggire alle ultime tendenze cinematografico-ludiche
anche Crimson butterfly sistema le eventuali
pecche precedenti regalandoci in questo
seguito momenti di puro terrore, paragonabili
solo all’ormai RE (secondo il mio
personalissimo gusto…) del genere
Forbidden Siren.
Nell'altra pagina elenco i motivi della
mia rinnovata paura del buio…
Continua
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