Come già annunciato su queste pagine,
è finalmente approdato sul mercato
la prima espansione ufficiale di Painkiller.
Battle out of Hell è stato
sviluppato direttamente dagli artefici del
titolo originale, quindi siamo sicuri che
quando si sono messi all’opera sapevano
esattamente cosa volevano tirare fuori dal
cilindro, e soprattutto quali erano le lacune
del progetto originale.
L’atmosfera è indubbiamente
affascinante, con i primi livelli ambientati
rispettivamente in un orfanotrofio ed in
un luna park, che ricorda molto da vicino
le ambientazioni del film “La casa
dei mille corpi” (regia di Rob
Zombie).
Questo sicuramente è un grande pregio
di Battle out of Hell, che si muove esattamente
sulla stessa linea del titolo originale,
facendo felice chi ha apprezzato questo
genere FPS horror dall’aria comico/grottesca.
Trattandosi di un’espansione non mi
dilungherò sulle meccaniche di gioco
che sono rimaste, nel bene e nel male, inalterate.
Ritroveremo quindi ampi schemi dove affrontare
orde di creature demoniache che si avventano
verso il vostro fucile dalla parte sbagliata
(e sempre bello avere il rotellone dalla
parte del manico, he he he!), armi che si
attestano su un discreto livello di originalità,
mostri forti di un gradevole character design
e, la preponderante parte d’azione
a minimizzare la già minimalistica
trama.
Di contro avremo i soliti crampi al dito
indice dopo qualche ora di partite (vi rammento
che in Painkiller si spara, si spara, si
spara), interattività con l’ambiente
nulla, una scarsa appetibilità per
gli amanti dei giochi troppo monotoni.
Dopo la mia solita aspra critica, passo
alle new entry ed agli aspetti positivi
di questo data disk: come preannunciato
in fase di preview, il plot (o pretesto
in questo caso) che porta avanti la storia,
vi vede alle prese con Alastor, un bel demonione
con corna e coda che vuole sconfinare dove
non gli compete, e voi Daniel Garner, pronti
a fermarlo, convinti che dopo aver buttato
giù Lucifero, non ci sia più
nulla di impossibile.
Gli ambienti, come vi accennavo prima, sono
sinistri al punto giusto, trasmettendo al
loro popolarsi di creature, sensazioni di
furia distruttiva alla Devil May Cry.
Questo è soprattutto dovuto alla
buona realizzazione del bestiario che abita
il purgatorio. Dai soldati zombie con mimetica
ed elmetto, che abitano Leningrado alle
bambole animate alla pinocchio assassino(con
tatno di naso di legno che si allunga per
trafiggervi), tutto sembra essere stato
realizzato con cura, sempre mantenendo un
aria tra l’ilare e lo psicotico andante.
L’arsenale ideato per fronteggiare
la crescente minaccia demoniaca, è
stato ampliato di due unità, mettendovi
a disposizione anche un utile, quanto divertente
mitra che, al momento opportuno, oltre ai
normali proiettili può vomitare fiamme
sui malcapitati che si mettono a portata
di tiro.
Il motore grafico continua a fare il suo
figurone sul monitor, grazie a texture di
primo ordine, modelli ben realizzati ed
effetti di ogni tipo; nonostante la presenza
sulla piazza del solito DooM3 (che a breve
avrà un espansione ufficiale a suo
attivo), e la fisica a cui sono sottoposti
i nemici, aumenta la sensazione di dolore
provocata dai proiettili che colpiscono
i bersagli, incrementando di conseguenza
l’impatto visivo.
Non mancano in questo gioco gli enormi boss
di fine mondo, che avevano fatto la felicità
di chi ama tirar giù i mostroni extra
large.
Quello che ancora mi lascia un po’
perplesso, è l’incomprensibile
deficienza artificiale che muove i vari
demoni; dopo aver provato le capacità
delle creature infernali del titolo id,
mi sono reso conto che anche i mostri, sono
divisi per categorie: quelli di serie A,
che hanno materia grigia e quelli di serie
B, che non ne hanno.
Non impiegherete moltissimo a portare a
termine tutte le nuove mappe di quest’espansione,
e le modalità aggiuntive per il multiplayer
sono solo due. In ogni caso, basterà
alzare di poco il livello di difficoltà
per far durare molto più a lungo
gli scontri in purgatorio.
Credo di poter concludere dicendo che chi
non ha apprezzato l’originale, di
certo non cambierà idea grazie a
BOOH, ma sicuramente quelli che si sono
divertiti con l’originale Painkiller
non mancheranno di trovare questo data disk
ben riuscito.
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