Il titolo SimBin è molto difficile
da descrivere in modo univoco, quindi per
assolvere al mio dovere di redattore adotterò
un metodo non convenzionale per illustrarvi
di che pasta è fatto GTR.
Metodo Speciale “Sliding doors”:
cioè se fossi uno smanettone arcade
scriverei così, se fossi un fanatico
delle simulazioni scriverei così.
PARTE 1 Smanettone
Ciao sono Sergio, il mago dell’Hadoken,
il re della derapata, l’artista delle
munizioni infinite, insomma avete capito
che tipo sono.
In casa mia non è
mai entrato neppure “Campo Minato”
perchè era troppo simulativo.
In questi giorni mi sono messo sotto a testare
questo gioco di guida, e ad essere sincero,
avevo buone speranze, infatti il menu iniziale
propone come prima voce, un altisonante
Arcade e più in basso altre due opzioni,
che reputo inutili: semi-pro e simulazione,
che cito solo per dovere di cronaca. La
scelta di macchine e piste è più
che adeguata, ma la possibilità di
guidare da subito veicoli con più
di 500cv senza dover sbloccare nulla, mi
lascia un pò perplesso sul significato
di questa scelta.
Appena il tempo necessario
per fare qualche aggiustino alle impostazioni
di grafica e controlli, e mi lancio in pista
sul veloce tracciato di Monza a bordo di
una Ferrari 575, sicuro di trovarmi tra
le mani il nuovo BurnOut 3 o Ridge Racers.
Ed invece no.
Sconforto e tristezza, la macchina sgomma
di brutto, ma non perchè abbia tirato
il freno a mano a 300Kmh in curva, ma perchè
accelero troppo (ridicolo)! Tre metri e
sono fuori pista, torno dentro, riparto
un pò più cauto, e mi accorgo
che per fare le curve non devo fare dei
brucianti controsterzi a pendolo come i
sopraccitati capolavori. Bleah...non è
un gioco arcade e non è neppure degno
di portare tra le proprie opzioni tale dicitura.
Accidenti a me che mi sono fidato, troppo
realistico per i miei gusti.
Un videogioco
è un videogioco! Se voglio guidare
una macchina vera, uso quella parcheggiata
di fronte casa. Non lo trovo divertente,
è troppo frustrante, con la difficoltà
che sembra una barriera invalicabile.
Se
siete come me, ed avete voglia di avvicinarvi
al genere “simulacoso”, allora
prendete in considerazione Toca Race Driver
2 (o il futuro seguito che è già
in sviluppo), altrimenti compratevi una
Play 2 con Gran Turismo 4. Se non rientrate
in questa categoria lasciate perdere, GTR
vi farà strappare i pixel dello schermo
a morsi per il nervoso.
PARTE 2 Simulazioni
Ciao sono Sergio, un patito della serie
Flight Simulator e di tutti i videogame
che simulano qualcosa, ho qualsiasi tipo
di periferica ad hoc per giocare al meglio
ogni titolo iper realistico, e vi dico fin
da ora che GTR è il titolo che aspettavo
dai tempi di Gran Prix per Amiga.
Chi è
come me aguzzi le orecchie e mi ascolti
per benino.
Innanzitutto sono sicuro che abbiate a vostra
disposizione un volante più che decente,
anche perchè qui la tastiera è
assolutamente improponibile, secondo armatevi
di fortissima determinazione, perchè
ve ne servirà più di quanta
ne possiate avere normalmente...
La collaborazione da parte di Henrik Roos
(pilota di una Viper nel campionato GT)
ha permesso al team SimBin di accedere a
dati tecnici e telemetrici, che gli hanno
consentito di spingere l’acceleratore
del realismo verso quelle mete lontane raggiunte
solo da titoli come F355challege di SEGA
o Grand Prix Legend.
La più grande sensazione che regala
questo gioco è quella di esserci,
si, essere proprio lì al posto di
guida; che sia una Lamborghini Murcielago,
una Gilet Vertigo, una Ferrari 550, una
Lister o un altro dei bolidi partecipanti
al campionato, avrete sempre la bellissima
impressione di trovarvi nel cockpit con
il volante tra le vostre mani. Questo non
è dovuto tanto alla sensazione di
velocità, che non è ad altissimi
livelli, ma alla realizzazione della fisica,
in quanto simula in modo quasi perfetto
i comportamenti di ogni elemento in gioco.
Proprio questo, probabilmente, farà
scuola per i titoli a seguire, perchè
il risultato ottenuto da SimBin è
in assoluto stupefacente.
Purtroppo ad una così accurata riproduzione
della realtà non è stata affiancata
una grafica all’altezza della situazione,
con piste e modelli delle automobili, decisamente
essenziali (anche se gli interni di ogni
mezzo sono abbastanza curati).
Nessun elemento
visivo è degno di nota, intendiamoci,
non è brutto, solo che non si può
di certo paragonare al già citato
gioco di Codemaster. Volendo proprio fare
i pignoli e considerando le prestazioni
a video, le richieste hardware potevano
anche essere un pelo meno esose.
In fin dei conti chi ha realizzato GTR voleva
proporre un gioco in grado di emulare il
comportamento delle macchine da competizione.
Proprio per questo si rende assolutamente
necessaria una periferica di controllo analogica
per fruire a pieno delle potenzialità
di questo gioco, altrimenti i mezzi risultano
ingovernabili anche ai livelli più
bassi della modalità arcade, dove
il realismo è ridotto all’osso
e gli aiuti sono impostati al massimo.
Non ci si può aspettare di meno da
un simulatore altamente evoluto che è
in grado di ipnotizzare gli amanti di questa
disciplina, incollandoli al monitor come
cozze ad uno scoglio.
La longevità
poi è resa ancora più alta
dalla possibilità di intraprendere
sfide on line con altri giocatori umani.
Concludo consigliando senza alcuna riserva
questo gioco alla seconda categoria della
recensione, e sconsigliando invece di avvicinarsi
persino alla confezione, chi rientra nella
prima categoria.
(I voti di giocabilità, longevità
e il punteggio finale nel caso non rientriate
nella schiera dei patiti del simulatore
estremo vanno ridotti. Dall’altra
parte invece quanto più siete avvezzi
al genere tanto più vanno incrementati
i giudizi).
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