Circa un annetto fa gli Snowblind Studio
ci regalarono “Champions of Norrath”,
ennesima prova di bravura di un team che
con quel titolo varcarono i limiti che loro
stessi avevano delineato realizzando Baldur’s
Gate “Dark Alliance”. In tutto
questo tempo gli artefici del miglior action/gdr
di matrice occidentale su console non sono
stati certo a girarsi i pollici, il loro
lavoro si è concretizzato ora con
un ovvio “seguito” sempre in
esclusiva sul monolite sempre con l’appoggio
della Sony Online Entertainment.
Di seguito i pregi e le motivazioni che
mi hanno portato alla disaffezione verso
questo genere di giochi che tanto ho amato
in passato e del perché vorrei che
questo dotatissimo team devolvesse la sua
bravura verso altri lidi che non siano la
solita minestra che ormai riscaldano da
troppo tempo..
…E l’uomo tigre che lotta
contro il male…
Giocando a “return to arms”
è impossibile non constatare quanto
sia sorprendente il motore grafico che a
suo tempo fu ideato dagli Snowblind per
Baldur’s Gate “Dark Alliance”.
Già con Champions of Norrath il livello
di dettaglio e la fluidità delle
animazioni erano più che notevoli,
purtroppo a volte venivano vanificate per
colpa di caricamenti un po’ troppo
esosi, con questo seguito si è ottimizzato
il tutto limandoli a soglie che ondeggiano
tra l’accettabile e il buono.
Ma i
miglioramenti non si sono certo fermati
qui, si nota da subito un sensibile aumento
esponenziale del numero di poligoni su schermo
(i soldati nemici sono ora quasi il doppio…)
e la più totale conferma delle elevate
prestazioni grafiche dell’engine usato
per il prequel, texture sempre nitide e
dettagliate, level design stereotipato(dungeon,
foreste, catacombe etc etc paesaggi ormai
visti e stravisti…) ma di ottima fattura
con una cura per i dettagli che rimane come
sempre ottima sotto ogni aspetto (armature,
armi e oggetti vantano un design assolutamente
accattivante e credibile...), un grande
pregio che genera nei giocatori la mania
al collezionismo e “all’avidità”;
impossibile non cercare in ogni area più
forzieri possibili, come è impossibile
non esaltarsi per ogni arma dalla potenza
maggiore acquisita… se giocate con
un amico vi fregherete i potenziamenti a
vicenda, altro che solidarietà!!!
I personaggi giocanti sono esattamente gli
stessi del precedente capitolo con il medesimo
“look”... non disperate!
sotto l’ottica dell’ottimizzazione
ne hanno aggiunti altri due appartenenti
ad altre due razze: gli Sciamani (la versione
Gdr li Lizardman di Soulcalibur) e i Berserker
(in questo caso Soulcalibur non c’entra
nulla…avete presente Armor King in
Tekken? Più o meno ci siete…da
qui il titolo del paragrafo).
I primi sono
una variante un po’ più “Colorita”
dei Negromanti, mentre i secondi sono guerrieri
dalla forza e dall’agilità
formidabili… Nel precedente se si
affrontava l’avventura in solitaria
(adesso come allora si può giocare
in 4… giocarci da soli significa privarsi
del divertimento più grande…)
si aveva una sola opportunità di
sopravvivere, bisognava scegliere necessariamente
i Barbari (almeno inizialmente)… in
questo capitolo fortunatamente le qualità
belliche dei nostri protagonisti sono più
equilibrate, il Berserker in particolare
rappresenta una discreta mescolanza di peculiarità
che riescono ad accontentare ogni adepto
dell’action/gdr, dal “botton-smasher“
allo stratega cresciuto a pane e “Dungeon’s
& Dragons”. Come nel precedenti
esistono varianti estetiche per ogni personaggio,
non molte per la verità, ma qui non
si parla di un editor vero e proprio, potrete
solo intervenire su alcuni aspetti che vanno
dal colore della pelle al tipo di acconciatura…
Sul versante sonoro nulla da segnalare se
non una buona recitazione del doppiaggio
(in inglese) ed una discreta orecchiabilità
per le musiche… peccato si somiglino
tutte troppo… gli effetti sonori invece
sono di ottima fattura, ma lo erano anche
nei precedenti perciò nessuno sforzo
profuso nel migliorare questo parametro…
I can’t carry anymore!
Il titolo del paragrafo potrebbe riferirsi
tranquillamente al mio sentimento nei confronti
di questo genere di giochi… se da
un lato ne apprezzo in maniera totale l’aspetto
tecnico/grafico da un altro ne condanno
l’estrema linearità strutturale
e la ormai asfissiante meccanica di gioco.
Se non lo si gioca con gli amici nulla va
oltre la cieca pressione del tasto X e l’avanzamento
“piatto” di livello collezionando
armi e oggetti (la voce giocabilità
si alza di 1 punto se ci giocate in compagnia…)…
un seguito questo che molto poco aggiunge
al prequel e che non avrebbe ragione d’essere
ciò che è se ci fossero state
più idee e poco riciclo nel suo concepimento… un
titolo il cui genere fonda le radici nell’ormai
mitico mazzulamostri di casa blizzard e
che da allora non si è mai evoluto
se non a livello grafico...
E' ora di svecchiare… ci riusciranno
i cervelloni dello Snowblind Studio?
Lo spero tanto, in caso contrario la loro
bravura rischia di fossilizzarsi...
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