La maggior parte di voi sicuramente sapeva che il principino della sempre più prolifera Ubisoft non poteva rimanere inerte ad aspettare la next gen, in effetti perché non concludere la saga delle sabbie del tempo sulle macchine attuali?
Le avvisaglie che fosse in cantiere un terzo capitolo erano più che evidenti poco prima dei titoli di coda del controverso “warrior within”, ma occorreva un cambiamento, qualcosa del secondo capitolo aveva turbato i fan dell'inimitabile primo capitolo.
Il disappunto dei seguaci delle disavventure del sovrano di Babilonia non è certo stato ignorato, il team ha ripreso la serie per riportarla come era sta concepita inizialmente, aggiungendo quanto di buono era stato introdotto nel precedente capitolo ampliando e migliorando ulteriormente le peculiarità che hanno reso grande il brand, riportando il personaggio e la serie nel gotha dei migliori action game presenti sul mercato… di seguito tutti i motivi per cui spero che la next gen inauguri una nuova saga sul principe che ha sfidato senza paura Ninja marchiati x, mezzi demoni ed erranti dei della guerra spartani…
Un errore pagato caro…troppo caro…
Per ragioni che non ho intenzioni di rivelarvi il buon principe intraprende un viaggio verso la propria casa pieno di speranze, ma all'arrivo in terra natia si accorge che il tempo trascorso fuori dal suo regno ha provocato disastri che egli stesso faticherà ad accettare.
Un esercito forte e determinato sta radendo al suolo l'amata patria, la città è per la maggior parte pericolante per via delle fiamme che bruciano inesorabili sulle vite e sugli affetti del sovrano caduto… disperazione e rabbia colpiscono l'ormai stanco e provato principe… cosa si può fare per fermare tutto questo? Una domanda che per la prima parte del gioco (un tutorial in-game simile a quanto visto nei precedenti capitoli…) vi attanaglierà la mente… purtroppo lo scoprirete a vostre spese…
Le novità introdotte nel game play sono poche in quanto a numero ma significative quanto basta per capire che in Ubisoft sanno da che parte dirigersi per innovare senza sconvolgere.
La prima novità che incontrerete sono quelle che chiamo “uccisioni veloci”. In pratica hanno introdotto una sorta di stealth mode che permette di avvicinarsi agli avversari di soppiatto e in base ad una sequenza ritmata dai cambi di inquadratura, ucciderli nel minor tempo possibile e nella maniera più spettacolare. Nelle fasi iniziali i momenti giusti in cui premere i pulsanti verranno evidenziati dall'icona del pulsante stesso, nelle fasi avanzate dovrete aspettare il momento giusto in cui premere seguendo gli effetti a schermo (l'inquadratura rallenta zooma e sfoca in una tonalità monocromatica, all'illuminarsi della lama bisogna premere il pulsante di attacco primario…più facile farlo che spiegarlo). La cosa interessante e che potrete scegliere sempre come passare una parte del gioco, se volete andare alla kamikaze contro tutti potrete farlo senza problemi e incrocerete le armi nei più coreografici balletti di morte presenti nei videogiochi, se invece la vostra predilezione è la cautela potrete assaporare il primo metal gear in salsa orientale con l'aggiunta delle fatality, queste ultime vicine per crudeltà e spettacolarità al meno famoso Mark of kry e per struttura al quick time event visto in shenmue 2 e in molti altri titoli successivi… la seconda variante appena elencata offre al giocatore un approccio quasi strategico al titolo, l'analisi e lo sfruttamento dell'area di gioco e della struttura poligonale delle architetture diventa più che mai un obbligo coadiuvato dalla possibilità di modificare le inquadrature e di zoomare persino nelle panoramiche. Le acrobazie del principe sono ora più che mai incredibili, le sue doti “atletiche” distruggono in ogni aspetto la concorrenza che a mio avviso non può competere ne per grazia, coreografie ne per fluidità ed animazioni, già il precedente regnava sovrano ma con questo cap. hanno ulteriormente raffinato il tutto portando l'interazione con il fondale ad un nuovo ed interessante livello “fisico” introducendo la sospensione con l'arma in possesso sia pugnale che catena (…catena? No no non sono impazzito, il principino utilizzerà anche una sorta di frusta metallica…diciamo che in quei momenti non è proprio se stesso…). Il primo servirà per appendersi ad alcune nicchie sparse per la città, la seconda funzionerà quasi come la tela di speedy tra una piattaforma e l'altra. La parte che può dirsi meno interessante, (in particolare perché la prima “variante” è stata già utilizzata in warrior within) è il dark prince. L'utilizzo del “lato oscuro” non è a discrezione del giocatore, ma imposte dalla trama proprio nei momenti in cui davvero serve utilizzare la catena per uscire dalle situazioni…una libertà di utilizzo in questo senso, magari limitata al numero di serbatoi di sabbia, avrebbe arricchito non poco il gama-play già di per se generoso di spunti è trovate integrate perfettamente con la serie.
Farah?...si si…proprio lei…
Che la saga del principino avesse delle frecce parecchio potenti al proprio arco sul piano strettamente tecnico ce ne eravamo accorti già tempo fa, ma in questo capitolo il ragazzi di Montreal hanno tirato fuori qualcosa di davvero imponente… le ambientazioni vantano una complessità architettonica che non ha davvero eguali sul mercato ne per estensione ne per solidità strutturale.
La bellezza degli scorci tra i vicoli e le strade di Babilonia, i panorami dai tetti degli edifici…qualcosa di stupefacente, un fascino che poteva vantare solo il primo capitolo episodio qui portato all'ennesima potenza con una cosmesi che sinceramente non riesco a criticare in nessun punto, forse solo qualche incertezza di tanto in tanto nel frame rate, trascurabile e di poco conto rispetto alla magnificenza di effetti particellari e luminosi di cui è pregno il gioco, nulla e ripeto nulla di ciò che appare a schermo è in un qualche modo avaro di dettagli, tutto gode della massima cura, anche il più insignificante oggetto. Come per i precedenti capitoli il principe gode di un ottimo campionario di mosse e animazioni, qui elevate anch'esse verso vette ancora più alte e con una pulizia che sorpassa e di parecchio il prequel. Nota positiva anche per il character design dei cattivi, non esattamente vari quanto a tipologie ma tremendamente accattivanti con questo misto tribal/medioevali… inquietanti quanto basta per incutere soggezione…vi assicuro che alcuni di loro vi metteranno paura (se non ci credete aspettate di arrivare all'arena…).
Ringraziando il cielo anche sul frangente sonoro le modifiche apportate sono state radicali, via il poco appropriato Gabriel Garko per la voce e benvenuto ad un attore magari non famoso ma sicuramente più bravo a carpire l'essenza di un personaggio che vive attraverso un pad. Ottimo tutto l'impianto sonoro, anche qui marcia indietro, via il metal che poco si addice alle “mille e una notte” e benvenuta musica sinfonica, sempre adeguata, mai invadente e mai avara di momenti di pathos…ottimi gli effetti sonori e ottima la spazialità e gli echi aggiunti, effetti profondi e credibili.
Un capitolo fondamentale per la serie, un titolo che conclude la (prima?) saga in maniera commovente, forse scontata ma non certo lesinante di attimi in cui le emozioni vacillano… un nuovo paradigma di come si è evoluto l'action game moderno… che lo crediate o meno la saga inaugurata da Jordan Mechner in questa generazione di console ha dato al mondo videoludico quello che il primo Matrix ha dato al cinema d'azione… che lo vogliate o no ci sono nuove regole per realizzare qualcosa che sia divertente, giocabile ed impegnativo, regole che ha scritto un principe che spero che si evolva ulteriormente nella prossima generazione...