WWE 2K è una serie che tenta di migliorarsi anno dopo anno, con i suoi capitoli. Yuke’s da quasi venti lunghi anni tenta di rappresentare nel modo più realistico possibile il carrozzone mediatico del wrestling, con tutta una serie di opzioni che possano accontentare ciascun gusto dei giocatori.
Il gameplay anche in questa incarnazione di quest’anno è sempre molto simulativo anche se qualche tentativo di alleggerimento è stato compiuto.
Vediamo con quali risultati.
TANTE MODALITA’
Il gioco ci appare fin da subito con menù più puliti che in passato e schermate piene e molto accattivanti.
Peccato solo per lo scorrimento dei nomi degli atleti che, con la mole di personaggi presenti nel roster, rende la selezione un po’ complicata le prime volte.
I contenuti però sono sempre tantissimi, anche più di prima.
Gli appassionati potranno gioire della reintroduzione del mitico Showcase che in questo caso ci farà rivivere le vicende di Daniel Bryan.
L’atleta infatti, non proprio fisicamente adatto al ruolo, ha fatto tantissima gavetta nei circuiti indie per poi finalmente approdare nella WWE, vincere tutto, ritirarsi per infortunio e infine tornare sulla cresta dell’onda grazie al benestare dei medici.
Dovremo quindi ripercorrere e riaffrontare i match più importanti della sua carriera, sempre con il suo commento puntuale per i principali scontri. Per vincere le sfide però bisogna portare a termine alcuni obiettivi particolari come compiere colpi frontali, ferire l’avversario e così via.
Per la carriera invece vestiamo i panni di un fallito che dorme in camper e lotta davanti a dieci persone massimo per incontro.
Un giorno però viene provinato per il grande salto nella WWE e quindi dovrà convincere Triple H a essere reclutato nel roster più importante di sempre nella storia del wresting. La scrittura della carriera è più che buona e coinvolge con dialoghi credibili e mai sopra le righe. Piacevole variazione sul tema rappresentata dalla modalità Torri che vede tante piccole campagne a tema che aumenteranno di difficoltà in maniera esponenziale.
ELEMENTI CLASSICI
Sono presenti anche gli elementi più classici del titolo come l’editor per i personaggi completissimo con tanto di mosse, entrate e persino la possibilità di condividere le varie creazioni con la community del gioco.
Torna poi Universe e naturalmente il multiplayer online e in locale con eventi speciali ad hoc e lega.
Le esibizioni contengono ogni tipo di stipulazione dalla Royal Rumble alla One To One semplice. Vincendo qui otterremo crediti per sbloccare le varie leggende da Big Boss Man a Ultimate Warrior passando da Macho Man. Presenti anche casse con cui utilizzare oggetti speciali per gli editor.
Il gameplay come in passato vira sempre di più verso un’esperienza simulativa totale piuttosto che un approccio arcade degli albori.
Dovremo sempre badare al tempismo di mosse e contromosse e quindi se sbaglieremo i tempi saremo completamente in balia dell’avversario fino al conteggio per pin.
Tutto è basato sull’utilizzo corretto dei trigger e nel tempismo giusto della pressione della combinazione di tasti. Tutto è però stato snellito rispetto al passato rendendo la simulazione veloce e piacevole.
Presenti poi i payback che sono abilità speciali che danno uno sprint di energia particolare come recuperi di energia o una finish addizionale. Dovremo dosarli i due a disposizione in modo da sviluppare delle strategie che ci daranno la possibilità di ribaltare il match in più di un’occasione.
FOTOREALISMO
Il comparto tecnico vede ulteriori passi da gigante in questo senso. È il numero di atleti più ricco di sempre e alcuni sembrano usciti direttamente dalla TV. Magnifiche le varie entrate. Grandioso anche il pubblico con tantissime personalizzazioni e anche gli scenari dei match sono stati ampliati e diversificati.
Buono anche il comparto sonoro per quanto concerne l’interazione del pubblico e il commento tecnico di Michael Cole e soci.
Buone implementazionie nuove modalità permettono al franchise di compiere buoni passi avanti verso un rinnovamento.
Review a cura di Luca Longobardi