Dopo Il Bastone della Verità che è stato un ottimo esordio da parte di Obsidian, con un GDR spassosissimo dove l’imperativo era ridere dall’inizio alla fine dell’avventura, ecco arrivare questo Scontri Di-Retti dove gli irriverenti ragazzini di South Park tornano con il loro irriverente carico di ironia.
Ubisoft San Francisco si è avvalsa dell’aiuto degli sceneggiatori originali Matt Stone e Trey Parker e ci ha fornito quindi un seguito di tie-in divertente e ironico come al solito, anche senza una grafica da tripla A che caratterizza i giochi odierni.
L’inizio è come il precedente. I nostri eroi sono infatti impegnati in una battaglia cosplay anche se in questo caso non ci sono più le ambientazioni fantasy ma Cartman preferisce interpretare il suo super eroe preferito: il Procione.
Il tutto si rifà a una puntata del 2009 in cui ogni bambino vestiva segretamente i panni di un super eroe. Il tutto come una presa di giro di Marvel e Dc ovviamente. Cartman vuole realizzare un film sulle sue avventure e per questo si mette alla ricerca di un gatto smarrito.
Ci sarà una vera e propria guerra civile quindi tra il gruppo del Procione di Cartman e gli Amici della Libertà. Noi saremo il nuovo arrivato e quindi ci ritroveremo nel bel mezzo di questa guerra civile. Ne risulta che la storia è quindi indipendente rispetto al primo capitolo anche se nella edizione Gold sarà contenuta anche la prima avventura in modo da poterle giocare entrambe.
Il tutto può sembrare un plot semplice e scontato ma risulta essere molto ben articolato e ben scritto.
Ci saranno tantissime missioni primarie e secondarie da portare a termine. La trama va un po’ a rilento quando poi decolla finalmente senza sosta. Il tutto infatti trova una sorta di collocazione e tutto procede per il meglio fino alla conclusione veramente molto divertente.
Le citazioni infatti sono come sempre tantissime e quindi riderete parecchio. Il gameplay ha fatto passi da gigante e vede un’esplorazione impostata sullo stile metroidvania e abilità che vengono sbloccate a seconda delle missioni portate a termine. Tramite peti saremo in grado di fermare il tempo oppure andare indietro nel tempo, oppure convocare personaggi secondari per farsi dare una mano anche a raggiungere zone prima inesplorate. I peti sono il centro del gameplay e ogni tipologia avrà una funzione specifica. Per attivarle dovremo utilizzare dei mini giochi particolari. Di mano in mano quindi sbloccheremo nuovi poteri per compiere nuove azioni. Potremo anche fare un po’ di crafting essenziale per generare un po’ di risorse, oggetti o personalizzare i propri costumi. Con essi potremo inserirli negli slot e quindi migliorare le stats generali del nostro pivellino.
Il combat system funziona con la pressione di alcuni tasti al momento giusto che possono aumentare o diminuire i tasti inferti o subiti. I combattimenti sono a turni ma su griglie tipo titoli strategici. I nostri quattro personaggi del party potranno muoversi su un’area limitata e quindi utilizzare vari poteri per influenzare la battaglia.
Dovremo scegliere quindi la formazione migliore per trarre vantaggio da ogni peculiarità dei vari personaggi. Con i boss è essenziale strategia altrimenti non riuscirete mai ad avere la meglio. I poteri a nostra disposizione saranno più di una trentina anche se di battaglia in battaglia potremo usarne solo tre. I combattimenti in generale sono lunghi il giusto e sempre molto divertenti, con tanto di evocazioni pazzesche e via discorrendo.
Per quanto riguarda il comparto tecnico la grafica è essenzialmente identica al gioco precedente e quindi fondamentalmente il cartone interattivo, nulla di nuovo sotto al sole.
Presente anche la localizzazione in italiano, con i doppiatori ufficiali della versione italiana del cartone. Per i puristi è comunque possibile cambiare la traccia audio quando si vuole per avere il doppiaggio in lingua originale.
Un ottimo sequel sempre carico di ironia che gli appassionati del brand ameranno alla follia come sempre.
Ottime anche le novità sul fronte del sistema di combattimento e anche sugli elementi puzzle.
Review a cura di Luca Longobardi