Iniziamo subito questa recensione affermando che Lost Echo rappresenta un’ottima sorpresa per tutti coloro che sono assetati di avventure e ne vorrebbero avere sempre di più. KIckBack Studios però ci è riuscita dando vita a un titolo di avventura grafica tradizionale ma parecchio moderna.
CHLOE CI CHIAMA
Il gioco comincia proprio con una misteriosa chiamata da parte di una donna che si chiama Chloe e rimarrete immediatamente di stucco quando osserverete la qualità della riproduzione dell’iPhone in chiamata, tanto che penserete quasi ad una chiamata vera.
Potrete anche osservare immediatamente la qualità della fattura delle ambientazioni fin dalle prime battute quando vedrete il futuristico mulino che si staglia sullo sfondo di un cielo azzurro e di vari grattacieli, il tutto condito da un’ottima gestione delle telecamere in tre dimensioni.
I protagonisti sono appunto Greg e Chloe e l’avventura comincia proprio con la scomparsa di Chloe in un parco in circostanze misteriose, avvolta in un fascio di luce.
Greg abbagliato cade a terra privo di sensi. Il tutto ci viene presentato con una sequenza cinematica e ci mette subito in prospettiva su ciò che ci dovremo aspettare presto nel corso dell’intera avventura.
DALLA TERZA ALLA PRIMA
Passiamo quindi dalla terza alla prima persona e notiamo che comunque la qualità non si abbassa anche in questa particolare prospettiva. Ci ritroveremo quindi nei panni di Greg in un letto di ospedale, con il nostro amico Tom che ci viene a fare visita. Tom sembra ignorare chi sia e dove si trovi. Il mistero quindi si infittisce.
La nostra avventura vera e propria comincia quindi proprio da qui con Greg che si aggira per la città per scoprire indizi su dove si sia cacciata la sua fidanzata.
Tutti gli scenari sono ricchi di prove da esaminare e dalla qualità realmente elevata. Un esempio su tutti è l’illuminazione del bar a downtown che vi ritroverete a frequentare, in cui il chiaro scuro e i giochi di luce fanno realmente la differenza.
Il nostro compito è abbastanza basilare e dovremo infatti cliccare sullo schermo per fare muovere Greg o dare un doppio tap per farlo correre e quindi le telecamere si sposteranno di conseguenza in maniera egregia.
Con un tap sugli oggetti potremo interagire mentre tenendo premuti due dita a schermo per rivelare degli hotspots. Quando saremo in prima persona poi scorrendo lo schermo potremo muovere la visuale in questo modo. Anche il menù è molto ben realizzato e comodo da utilizzare.
Gli oggetti spesso potranno essere smontati o combinati per ottenere ottimi risultati per risolvere gli enigmi. Alcuni enigmi sono molto ingegnosi e sfruttano a pieno le potenzialità del supporto Apple, come ad esempio quando dovremo imparare a memoria una sequenza bussando. I puzzle sono tutti molto ben congegnati e ricordano da vicino alcuni visti nel classico Monkey Island ma in chiave moderna.
DIALOGHI INTELLIGENTI
Un altro punto di forza della produzione non sono solo gli enigmi interessanti ma soprattutto la ottima caratterizzazione dei personaggi, tutti molto sfaccettati.
Ad esempio Tom tenterà sempre di convincere Greg che Chloe non esiste e lo farà in maniera molto ben fatta. A questo proposito possiamo notare anche come i dialoghi siano assolutamente ben fatti e anche i personaggi secondari sono molto divertenti.
La storia poi scorre fluida anche con l’utilizzo di realtà alternative o di manipolazione del tempo. Senza spoilerare troppo possiamo dire che la storia si conclude in maniera compiuta e quindi vi regalerà più di una soddisfazione.
Un ottimo gioco quindi che vi intratterrà per parecchie ore in maniera intelligente.
Un must buy per tutti i possessori di dispositivi iOS!
Review a cura di Luca Longobardi