L’Italia è il paese europeo in cui si ascolta di più la musica a lavoro, lo dice una ricerca di LinkedIn e Spotify
- L’Italia è il secondo paese (85%) a livello globale nel quale viene ascoltata più musica al lavoro, il primo sono gli Stati Uniti (87%)
- I Coldplay (44%) sono stati identificati come “artista più appropriato da ascoltare quando si lavora”
- La musica fa lavorare meglio: l’88% dei professionisti italiani dice di sentirsi più produttivo quando l’ascolta
- Gli uomini (87%) ascoltano più musica delle donne (83%) in ufficio
- La canzone che aiuta di più a prepararsi a una giornata lavorativa è “Viva la Vida” (35%)
Musica al lavoro: un ottimo modo per distendere i nervi o l’ennesima cattiva abitudine da millenial? Difficile dirlo. Per molti dipende dall’ambiente di lavoro in cui si trovano, per altri invece è proprio una questione di rispetto. Alcuni l’adorano, altri la odiano, altri ancora la usano per festeggiare i propri successi, ma di sicuro nessuno riesce a rimanerle indifferente. Per questo LinkedIn, in collaborazione con Spotify, ha sviluppato una nuova ricerca pensata per analizzare i diversi tipi di approccio all’ascolto della musica che ci possono essere in differenti ambienti lavorativi, ottenendo dei risultati decisamente interessanti.
L’Italia è il primo paese in Europa per l’ascolto di musica al lavoro
L’analisi rivela come, all’interno della speciale classifica dedicata ai paesi nei quali si ascolta di più la musica per lavorare meglio, l’Italia (85%) superi di misura nazioni come Spagna (83%) e Francia (73%), attestandosi come prima in Europa, e seconda a livello globale dopo gli Stati Uniti (87%). Più dei tre quarti dei professionisti tricolore pensa che la musica li renda più produttivi, mentre più della metà dei lavoratori (56%) che ascoltano musica in ufficio sostengono che aumenti la loro motivazione, migliori la creatività (52%) e trasmetta una sensazione di calma (39%). Ci sono anche altri vantaggi, ad esempio il 17% dei lavoratori ammette di ascoltare musica per coprire il rumore prodotto dai colleghi soprattutto negli open space.
In ufficio: gli uomini ascoltano più musica e “Viva la vida” è la preferita dai professionisti
Secondo le evidenze emerse dalla ricerca, inoltre, gli uomini (87%) ascoltano più musica delle donne (83%) sul luogo di lavoro e i Coldplay hanno ottenuto il titolo di “Desktop of the Pops”, in qualità di “artista più appropriato da ascoltare quando si lavora” (44%), superando Vasco Rossi (33%) e gli U2 (31%). Tra le canzoni più ascoltate, troviamo “Viva La Vida” (35%) al primo posto, seguita a ruota da “Bohemian rapsody” (30%) e “Another brick in the wall” (23%) che chiude il podio di questa speciale classifica. A sottolineare come il pop (61%) sia il genere preferito dai professionisti, insieme alla musica classica (30%) e al rock (30%).
“Anche per noi, in LinkedIn Italia, la musica è molto importante” ha commentato Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn “A tal punto che nei nostri uffici abbiamo voluto ci fossero anche chitarre e bassi che rappresentano le nostre passioni e il nostro modo di essere. La maniera in cui ci comportiamo sul lavoro, infatti, ha un ruolo molto importante per lo sviluppo del nostro brand professionale, quindi è essenziale tenere presente che cosa vogliamo comunicare di noi agli altri, sia online che offline. Ascoltare musica può avere effetti positivi sui livelli di produttività, creatività e motivazione. In ogni caso, in particolare in un momento come questo nel quale le aziende scelgono di organizzare i propri uffici come grandi open space, per favorire la comunicazione e la condivisione di informazioni tra i loro dipendenti, è importante che ogni professionista consideri di essere sempre rispettoso nei confronti degli altri e chieda il parere dei colleghi prima di alzare la musica a tutto volume il lunedì mattina”.
Il rap è il genere meno ascoltato in ufficio
Pur essendo il genere del momento in Italia, il rap risulta essere il meno ascoltato in ufficio poiché, gli intervistati pensano che questo genere non favorisca la concentrazione per il suo ritmo deciso e l’inclinazione a canticchiare i successi hip-hop. In questo contesto, gli artisti meno adatti da ascoltare nell’ambiente di lavoro sono i re del tormentone dell’ultima estate in Italia: Fedez (29%), seguito da J-Ax (28%). Chiude al terzo posto Fabri Fibra (26%).
“Sappiamo bene quanto la musica sia importante nella vita di tutti giorni, in particolare nei momenti legati all’attività lavorativa. Per questo abbiamo realizzato colonne sonore specifiche per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, come “Massima Concentrazione”, con sonorità vicine alla musica classica o “Lavorare con la Musica”, per chi preferisce un sottofondo più indie e alternativo “, spiega Veronica Diquattro, Managing Director Southern and Eastern Europe di Spotify. “Naturalmente da noi in Spotify la musica accompagna l’intera giornata del team, fin dai primi momenti della giornata di lavoro. Come succede spesso negli uffici, i gusti dei componenti del team sono molto vari… ascoltare diversi generi musicali, quindi, è sempre un modo per scoprire nuova musica. Inoltre, siamo fortunati ad avere un editor dedicato all’Italia, che spesso sceglie la musica giusta per motivare il team!”
Per chi è in cerca della colonna sonora giusta per le proprie giornate di lavoro, LinkedIn e Spotify hanno stilato la “playlist definitiva per l’ufficio”: 50 brani particolarmente adatti per l’ambiente di lavoro, selezionati a partire dalle playlist più ascoltate negli uffici di tutta italia.
Gli artisti più appropriati da ascoltare sul lavoro:
scelti dalla playlist creata da LinkedIn e Spotify per l’Italia
1 | Coldplay (44%) |
2 | Vasco Rossi (33%) |
3 | U2 (31%) |
4 | Tiziano Ferro (30%) |
5 | Ed Sheran (25%) |
Gli artisti meno appropriati da ascoltare sul lavoro:
1 | Fedez (29%) |
2 | J-Ax (28%) |
3 | Fabri Fibra (26%) |
4 | Gue Pequeno (20%) |
5 | Marracash (15%) |
Per riportare l’armonia nell’ambiente di lavoro, LinkedIn ha collaborato con Hauke Egermann, medico specializzato in psicologia della musica, che ha dato alcuni suggerimenti utili:
- Considerare la musica parte integrante del proprio brand professionale
- La musica non ha solo un ruolo nella formazione dell’identità sociale delle persone, ma contribuisce anche al brand professionale dei dipendenti. Può sviluppare o danneggiare la reputazione professionale e, come dimostrato da questo progetto, talvolta i colleghi tendono a giudicare gli altri in base alle loro scelte musicali nell’ambiente di lavoro. È importante considerare l’immagine che si desidera proiettare a livello professionale e assicurarsi che i propri gusti musicali, e gli atteggiamenti verso gli altri, la riflettano.
- Verificare i criteri dell’ambiente di lavoro per l’ascolto di musica
- Prima di iniziare ad ascoltare una playlist con gli altoparlanti accesi, chiedere al proprio responsabile se esistono criteri aziendali ufficiali per l’ascolto di musica. Alcune organizzazioni incoraggiano la musica per migliorare l’ambiente di lavoro, mentre in altre è assolutamente vietata. Anche se le cuffie in genere sono ammesse, in alcuni ambienti di lavoro non sono consentite perché considerate antisociali.
- Favorire la concentrazione
- Ascoltare musica è un ottimo modo per migliorare l’ambiente di lavoro, ma è importante scegliere adeguatamente la colonna sonora in base all’attività da eseguire. Ascoltare il testo delle canzoni durante la scrittura di un documento può essere una fonte di distrazione, mentre una musica strumentale può aiutare a coprire il rumore dell’ambiente e migliorare l’attenzione e la concentrazione. Quando si lavora a un’attività complessa, è importante scegliere musica che incoraggi la calma. Mentre si eseguono attività ripetitive, una musica stimolante può motivare a completarle più velocemente.
- Rispettare i colleghi
- La musica nell’ambiente di lavoro suscita divisioni: alcuni la amano, altri la odiano. Occorre tenere presente che tutti hanno opinioni diverse su brani, generi e artisti e che alcuni preferiscono il silenzio. È importante assicurarsi che i colleghi siano d’accordo ad ascoltare musica e che condividano la scelta dei brani. Dopo tutto, il 17% dei lavoratori pensa che sia poco educato imporre le proprie scelte musicali agli altri senza prima interpellarli.
Per maggiori informazioni e per partecipare alla conversazione sui Twitter, utilizzare l’hashtag #MusicatWork.
La ricerca
Censuswide ha intervistato 1.000 adulti italiani lavoratori e impiegati tra il 16 e il 22 Agosto 2017 utilizzando dei dati presi forniti da Spotify per elaborare la lista degli artisti più popolari in Italia nel 2017.