L.A. Noire è un titolo che alla sua uscita fece molto scalpore, circa 6 anni fa. Il gioco uscì nel 2011 dopo quasi sette anni di lavorazioni e ritardi vari. Eravamo ancora ai tempi di Xbox 360 e Playstation 3, console quest’ultima che sarebbe dovuta essere un’esclusiva.
Il titolo targato Rockstar naturalmente e Team Bondi è stato un unanime successo di critica e di pubblico anche se in tutti questi anni, per via di alcune controversie non sembrava esserci nulla all’orizzonte in programma per questo franchise quasi completamente dimenticato.
Inutile dire come sia stata una graditissima sorpresa l’annuncio di questa versione remastered per tutte le maggiori console e anche la sempre più ricca di offerta Nintendo Switch, così come una versione VR intitolata appositamente L.A. Noire The VR Case Files.
Per tutti quei pochi videogiocatori che non lo sapessero L.A. Noire vedono come protagonista il detective Cole Phelps che farà carriera all’interno della polizia sa poliziotto semplice. Si ritroverà ad indagare su tutta una serie di crimini legati al traffico di droga, agli omicidi e agli incendi dolosi. Tutto con un’atmosfera incredibile e una cura per la storia e per i personaggi maniacale.
La grande innovazione del gioco era eseguire degli interrogatori e in base alle reazioni dei vari personaggi dirigere le indagini in un senso piuttosto che in un altro.
Gli scenari poi sono tutti interattivi al massimo grado e quindi potremo analizzare e utilizzare vari oggetti degli scenari nelle 21 missioni differenti.
Il rivoluzionario modello che unisce meccaniche da avventura grafica con giochi open world ha retto bene il peso degli anni. L’ambientazione di una Los Angeles fine anni Quaranta è ancora affascinante come non mai. Il detective Phelps ha ancora carisma da vendere e le scene del crimine saranno ancora ampiamente esplorabili nelle sessioni esplorative. L’offerta ludica è molto ben distribuita su sparatorie, investigazioni e interrogatori e anche sessioni di guida.
Certo oggi gli open world sono ben altra cosa ma in ogni caso il senso di libertà che il titolo regala è assolutamente invidiabile.
Anche il meccanismo degli interrogatori con le sue derive psicologiche e l’alternanza tra assecondamenti, forze e accuse è ancora abbastanza profondo e rivoluzionario, anche messo a paragone con titoli di oggi. Il giocare all’alternanza tra poliziotto buono e poliziotto cattivo dà ancora parecchia soddisfazione.
Questa versione rimasterizzata porta in dote tutti i DLC usciti fino ad ora, e che quindi garantisce un’eccezionale longevità che raggiunge le 25 ore di gioco per 26 casi in totale, e anche dei passi avanti rispetto alla risoluzione grafica.
Il gioco vede un aumento a 1080p e 4k per PS4 Pro e Xbox One X e un ottimo rimaneggiamento a livello di texture, illuminazione e inquadrature a opera di Virtuos.
Quello che impressiona ancora sono le espressioni facciali soprattutto a livello di interrogatori.
Insomma la personalità è quella intatta di sempre e rappresenta un’ottima occasione per tutti i videogiocatori sia per rigiocare un’autentica perla che per scoprirla per tutti coloro che non l’hanno mai giocato per rendersi conto di cosa sia un gioco dal carisma sconfinato.
Review a cura di Luca Longobardi