Le nuove ip sono ormai un miraggio nel panorama video ludico attuale e quindi le grandi aziende si affidano a brand consolidati che riscuotono grandissimo successo. È il caso questo quindi di Ubisoft che ha deciso di realizzare un interessantissimo spin off del suo celebre Far Cry.
Assassin’s Creed infatti prenderà uno stop per il 2016 e quindi Far Cry ritorna prepotentemente nel suo quinto capitolo, con tante novità interessanti e un’ambientazione inedita piuttosto particolare. Vediamo assieme di cosa si tratta.
Nel mesolitico
Il gioco come si capisce già dal titolo abbandona gli scenari contemporanei tuffandoci nel passato come i giochi di slot, un colpo e si torna indietro.
Ci ritroveremo comunque in un mondo parecchio ostile, diviso in tribù, dove i pericoli sono all’ordine del giorno. Il gioco presenta quindi degli spunti parecchio survival, dove il realismo e lo sfruttamento dell’ambiente e degli attrezzi dell’epoca sono al centro del gameplay.
Il protagonista del gioco si chiama Takkar ed è un cacciatore e grande guerriero della tribù Wenja.
La sua grande peculiarità è quello di poter comunicare e controllare le bestie feroci che popolano la regione.
Nella terra di Oros infatti ci ritroveremo contro le tribù rivali dei Izila e Udam e quindi la nostra grande forza potrebbe essere la vera salvezza per la nostra tirbù. Dovremo quindi salvare e riunire la nostra tribù in un unico villaggio.
Inizieremo con poche armi e soprattutto pochissime abilità ma non appena faremo la conoscenza di vari personaggi non giocanti potremo affinare la nostra tecnica di cacciatore e quindi crescere e diventare sempre più potente.
Potremo collezionare anche punti da distribuire nei vari talenti disponibili come ad esempio addomesticare le bestie feroci.
Mano a mano che accresceremo i nostri poteri anche i nemici che ci ritroveremo di fronte saranno sempre più potenti e quindi potremo trovare cavernicoli dotati di armi che ricordano molotov infuocate o velenose, collegati a divinità specifiche che danno appunto poteri molto particolari.
Potremo quindi sfruttare anche noi qualche arma speciale e quindi sostituire le solite armi bianche o arco e frecce. Ricordiamo comunque che la storia principale non è fondamentale al godimento del titolo che ricordiamo essere quasi un sandbox dalle potenzialità quasi sconfinate.
Dovrete fare comunque sempre molta attenzione ai sottotitoli, dato che gli sviluppatori hanno inventato per questo gioco delle lingue speciali e particolari e quindi per capire gli avvenimenti che ci ritroveremo a vivere.
Spettacolo per gli occhi
Quello che impressiona veramente molto in questo titolo è il comparto tecnico soprattutto nelle scene prerenderizzate e negli scenari che davvero mozzano il fiato.
Ottime anche le texture e le espressioni facciali, così come il mondo vivo e ricco di particolari con giochi di luci al limite del fotorealismo. La mappa di gioco è paragonabile per dimensione a quella immensa di Far Cry 4 anche se in questo caso potremo muoverci solamente a piedi e non sfruttare i veicoli del quarto capitolo. Nel corso del gioco potremo però cavalcare alcuni animali tra cui i mastodontici mammut.
Gli animali sono moltissimi e tutti a disposizione di Takkar con un semplice tasto e quindi potremo ad esempio incaricare una tigre dai denti a sciabola per attaccare un nemico oppure utilizzare un gufo per osservare la mappa circostante.
I giaguari invece saranno parecchio utili per le fasi stealth in cui potremo eliminare un intero campo di nemici senza che nessuno se ne accorga. Preso un campo nemico saremo in grado di conquistarlo e utilizzarlo come una sorta di teletrasporto per viaggiare da un punto all’altro della mappa. Potremo anche abbellire il nostro villaggio con pelli e erbe che raccoglieremo in giro per la mappa.
Molte quest
Le missioni che dovremo affrontare sono tantissime. Potremo rimanere attaccati al titolo per oltre 20 ore di gioco. Le quest principali sono comunque circa una decina mentre tutte le altre sono dedicate a collezionabili e molte missioni secondarie. In questo modo potremo infatti accrescere la popolazione del nostro villaggio.
Un titolo canonico della serie queste che sorprende per l’ambientazione molto sui generis e particolar.
Non è il solito Far Cry ma in ogni caso potremo trovare degli spunti di divertimento notevoli.
Un gioco per certi versi diverso volto al sandbox e al survival che alla storia vera e propria.
Review a cura di Luca Longobardi