Come è facile intuire dal nome della band, gli Experi–Mental adorano sperimentare per l’appunto e quindi creare nuove sonorità.
Un gruppo sempre all’avanguardia, nato come collettivo aperto, che raccoglieva esperienze e ispirazioni di band diverse.
In questo caso parliamo della dance come genere di riferimento. Il titolo dell’album è un chiaro richiamo al libro di Haruki Murakami in cui tutto è incentrato sul tema dell’attesa. Questo disco quindi proprio come il libro in questione ha diverse chiave di lettura che possono essere estrapolate durante l’ascolto.
Ottimi gli arrangiamenti di tutte le canzoni che dimostrano grande perizia dei componenti della band soprattutto nel maneggiare la strumentazione che ha prodotto tali tracce.
Break in black è una traccia dal retrogusto anni Ottanta che mette l’accento su atmosfere fortemente elettropop.
The other song è invece fortemente influenzato dall’r’n’b e da atmosfere alla Moby. In questo caso la fanno da padrone i suoni delle tastiere.
Molto orecchiabile e ballabile anche la title track.
L’album contiene anche parecchi alternative takes ossia vecchi brani riarrangiati in maniera alternativa appunto. Uno di questi esempi è Ufo’s meeting in cui la linea di basso si fa preponderante rispetto al passato.
Nightgoove ha un sapore parecchio metal Exp – M ricorda le atmosfere dei Prodigy.
Un ottimo esperimento dove dance e soul si fondono in un mix vincente. Da ascoltare!
Eccovi il link: http://www.experi-mental.net/album/dance-dance-dance/
Editoriale a cura di Luca Longobardi