Elysium

Elysium

 

Siamo nel 2154.

L’umanità è divisa in 2 classi: i pochi che possono permetterselo vivono sull’idilliaca Elysium, stazione spaziale orbitante attorno alla Terra, dove non esistono né vecchiaia né malattia. A tutti gli altri tocca sopravvivere su di un pianeta, il nostro, ormai sovrappopolato e inquinato. Facile immaginare come le precarie condizioni di vita e i tentativi quotidiani di entrare su Elysium rendano la vita sulla Terra un inferno. Max de Costa (Matt Damon) è un “terrestre“, e come tutti sogna un giorno di poter andare sulla tanto agognata Elysium.

Neil Blomkamp -già noto per il riuscito “District 9”- non ci lascia delusi nemmeno questa volta: le dinamiche fantapolitiche, che nella storia hanno un ruolo fondamentale, sono ben studiate; e l’indiganzione nei confronti delle disparità classiste tra “ricchi” e “poveri” accompagna lo spettatore per tutto lo svolgersi della pellicola.

Il mondo in cui veniamo catapultati sin dall’inizio è ricco di dettagli e molto curato, come ci si aspetta da una grande produzione hollywoodiana. L’architettura, le armi, i paesaggi non lasciate al caso: nel complesso restituiscono l’impressione di un mondo futuribile e non solo futuristico senza nè strafare, nè diminuire la carica di testosterone.

Lo spettatore alla ricerca di un film d’azione non rimarrà deluso. Le inquadrature e le coreografie sono ben studiate e contribuiscono sensibilmente a trasportare chi guarda nell’utopia futuristica del film.

I droidi che intervengono nelle scene di azione si muovono in modo estremamente convincente e il design dei mezzi di trasporto non ha niente da invidiare a quello delle vetture odierne. Gran parte del merito va dato quindi ai ragazzi della Weta Digital ( Lord of the Rings, Avatar…) che oltre a realizzare gli effetti speciali computerizzati si sono occupati anche della sceneggiatura fisica.
Un esempio è l’esoscheletro che indossa il protagonista Matt Damon che, a detta sua era estremamente leggero e comodo, tanto da poterlo indossare tutto il giorno.

Una nota di merito quindi anche a Matt Damon che in mezzo a tutte quelle pallottole riesce a farci ricordare con nostalgia i tempi di Bourne Identity, senza però strafare.

Blomkamp ci regala uno spettacolo per gli occhi, tentando di farci riflettere attraverso una morale vagamente controversa.
Se il sogno dell’intera popolazione terrestre è di giungere su Elysium, guarendo tumori e malattie in un secondo, chi si preoccuperà di salvare le sorti del mondo?

Una volta che le classi saranno eliminate e Elysium sarà accessibile cosa succederà? L’aria della terra tornerà respirabile e il problema della sovrappopolazione svanirà?

La mancanza –forse voluta– del regista, sta nel non dare ai problemi posti nei film una soluzione definitiva, ma una buon caro vecchio cerotto come solo noi terrestri siamo bravi a fare: mettere una pezza dove il nostro egoismo non vuole cambiare, tanto ci pensano le risorse di Elysium.

Ancora una volta Blomkamp riesce a farci pensare senza però privarci di azione e adrenalina. Elysium è un film che si lascia guardare volentieri da ogni spettatore, sia quelli occasionali che cercano un blockbuster da guardare con gli amici, sia quelli alla ricerca di qualcosa di un po’ particolare.

Consigliatissimo……

A cura di: Manuel Bustamante

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