La Blizzard è lieta di presentarci il suo ultimo lavoro: Diablo 3: Reaper of Souls.
L’attesa, considerati i tempi della Blizzard, non è stata affatto lunga, dato che il suo annuncio è stato fatto meno di un anno fa.
Blizzard è nota per creare espansioni dei suoi titoli, ma Reaper of Souls è soprattutto la possibilità di rimediare alle diverse perplessità emerse dopo il difficile lancio di Diablo 3 nel 2012.
Perplessità che non hanno comunque impedito di vendere oltre 15 milioni di copie.
Vediamo la risposta della Blizzard alle richieste del pubblico…
Diablo è stato nuovamente sconfitto, ma questo non basta a portare pace nel mondo celeste e umano: Malthael, Arcangelo fratello di Tyrael, è stato corrotto dalle forze del male.
Indossando i panni di Angelo della Morte è riuscito a mettere le mani sulla Pietra Nera delle Anime, con l’intento di sterminare non solo i demoni ma anche l’intera razza umana.
In questo scenario entriamo in gioco noi: il Nephilim.
Il nostro compito sarà affrontare la nuova minaccia prima che sia troppo tardi.
Ci sono novità nelle ambientazioni: non solo sin dal primo minuto di gioco si nota come l’atmosfera si è fatta decisamente più dark (proprio come i nostalgici di Diablo 2 speravano) ma Tristram è stata ricostruita e come i dungeon è anche lei a generazione casuale.
L’atto aggiunto con Reaper of Souls può essere facilmente completato in 4 ore.
C’è chi potrebbe definirlo un po’ breve ma di fatto questa espansione porta la rigiocabilità tipica della saga a livelli mai visti.
Andiamo a vedere il perché…
Il drop è meraviglioso.
Quello che è stato definito come Drop 2.0 cambia sensibilmente l’esperienza di gioco.
Possiamo dimenticarci quelle ore spese a girare per lo stesso dungeon alla ricerca di un oggetto utile perché ora i nemici, sia il più piccolo che i boss, lasceranno cadere come ricompensa degli item più potenti e maggiormente affini alla classe che si sta utilizzando.
La ricerca degli oggetti è dunque ora qualitativa e non più quantitativa, in quanto permette di continuare a esplorare i dungeon anziché dover tornare ogni volta al paese a svuotare la borsa.
Il crafting, oltre a offrire un sacco di combinazioni inedite, vede l’arrivo di un nuovo mercante che potrà “riplasmare” (cioè modificare) le statistiche degli oggetti ottenuti, anche a livello estetico grazie alla trasmogrificazione, una skill che permette di trasferire le statistiche di un oggetto su un altro in modo che l’estetica dell’avatar, soprattutto se personalizzata, non venga compromessa.
Altra importante aggiunta è l’adventure mode.
Questa modalità permette al giocatore di esplorare liberamente la mappa di gioco completando incarichi speciali e si rivela un ottimo passatempo soprattutto in multiplayer, in quanto lo scopo di questa modalità può essere riassunto con: “entra, spacca tutto e divertiti”.
Parliamo ora della classe giocabile aggiunta: il Crociato, omaggio al vecchio paladino di Diablo II.
Questo personaggio equipaggia armi bianche e scudo, e ha una serie di abilità provenienti dal suo predecessore.
Si tratta di un vero carro armato, in grado di subire un immenso quantitativo di danni che vengono mitigati grazie a determinate abilità che aumentano la rigenerazione.
Le abilità del crociato tornano anche molto utili nel multiplayer in quanto permettono di potenziare i personaggi che lo accompagnano.
Si tratta quindi di una giusta via di mezzo tra il monaco e il barbaro.
Concludendo: è chiaro che questa espansione non punta ne sulla lunghezza del nuovo atto, ne sul nuovo personaggio inserito ma bensì a migliorare Diablo 3, portandolo a livelli vicini alla perfezione.
Si può considerare Reaper of Souls un ottimo esempio di cooperazione tra il pubblico e gli sviluppatori…
Il voto che assegno a Reaper of Souls è un 8.5 in quanto mi sarei aspettato di trovare un ulteriore atto e un’altra classe che rendesse questa espansione degna del suo predecessore per Diablo 2 (Lord of Destruction).
Ma ci tengo a dire che valutando questa espansione e il gioco originale assieme si raggiunge la perfezione: un 9.
Cambiamo argomento e diamo uno sguardo alla collector’s edition di Reaper of Souls.
Il box è ben curato, e farà sicuramente bella mostra di sé sul proprio scaffale; magari accanto alla collector’s edition di Diablo 3.
Il box contiene un vero e proprio tesoro. All’interno si trovano una copia del disco di espansione (funzionante sia su Mac che Windows PC), il CD con la colonna sonora, un doppio disco Blu-ray/DVD con il “dietro le quinte”, un tappetino per il mouse e una copia rilegata di “L’arte di Reaper of Souls”
E’ stata una piacevole sorpresa scoprire che molte delle immagini del libro prendono vita in realtà aumentata se si utilizza l’apposita app.
Insieme a tutto questo ben di Dio, gli acquirenti della Collector’s Edition riceveranno alcuni contenuti esclusivi in-game per tre diversi giochi Blizzard:
- Una serie di artefatti decorativi utilizzabili per transmogrificare il nostro equipaggiamento;
- Un Segugio Spettrale in grado di accompagnarci nelle nostre avventure nel gioco;
- La mascotte Goblin Predone per World of Warcraft;
- I ritratti dei Crociati e gli emblemi di Malthael per personalizzare il nostro profilo e i nostri edifici su Starcraft II
L’Edizione da collezione, costa 80€.
Review a cura di Manuel Bustamante