Destiny è arrivato finalmente sugli scaffali di tutto il mondo e per il gioco di Bungie infatti si era sviluppata un’attesa senza pari. Il titolo è uscito ancora una volta in cross generation per permettere agli utenti di goderne data anche la spesa ingente di quasi 500 milioni di dollari di budget. Dopo una ventina di ore passate nelle varie galassie ci siamo fatti un’idea di cosa si tratta. Vediamolo assieme.
PERFEZIONE DELLO SPARATUTTO
Bungie ha raggiunto un livello di esperienza e maturità in questo tipo di giochi senza precedenti, questo è innegabile. Il know how di Halo infatti si sente parecchio anche in questa produzione.
Il tutto risulta molto fluido, così come l’esperienza delle coperture dinamiche. Il tutto è fruibile su un controller solo e senza le varie complicanze che i moderni FPS ci hanno abituato.
Quello che colpisce fin dalle prime battute è l’ottima differenziazione tra le classi così come la possibilità di utilizzare gli scenari come vere e proprie armi contro gli avversari. Molto divertente anche l’implementazione del jet pack, che nelle situazioni più concitate del multiplayer risulta essere parecchio divertente.
Altra differenziazione piuttosto netta con l’esperienza degli altri FPS è la grande potenza delle pistole a corto raggio.
GALASSIA PARADISIACA
Il comparto artistico di Destiny è decisamente da urlo, dati anche i milioni di dollari spesi, quasi fosse un kolossal cinematografico. I paesaggi delle varie galassie e dei vari pianeti sono tutti differenti e molto diversi tra loro.
Gli effetti particellari rendono le battaglie vive e ricche di esplosioni che sembrano veramente reali. Anche la colonna sonora contribuisce a cotanto dinamismo scandendo i momenti più tranquilli e differenziandoli da quelli più concitati.
Si sarebbe solo potuto fare leggermente di più forse per quanto riguarda la distruttibilità degli scenari e i dialoghi in italiano, con un doppiaggio leggermente più all’altezza. Ma in ogni caso elementi veniali.
COME CRESCE L’AVATAR
Il nostro personaggio avrà modo di crescere in maniera differente nel corso dell’avventura.
Mentre infatti fino al livello 20 il tutto fila liscio come un vero e proprio First Person Shooting mentre dal ventesimo in poi il tutto assume dei contorni molto MMO e il tutto, compresa la trama, diventa parecchio complessa. I Guardiani sono perfettamente personalizzabili e perciò saremo in grado di usfruire di svariate features anche quando il gioco proseguirà nel corso del tempo. Magari con delle patch ad hoc.
A volte però ci toccherà ricercare particolari manufatti per fare crescere il nostro personaggio e quindi spesso le missioni possono risultare leggermente ripetitive. Forse per rendere il titolo ancora più interessante il multiplayer sarebbe dovuto essere implementato in maniera diversa con maggiore interazione fra i personaggi.
Le caratteristiche social infatti andrebbero potenziate un po’ meglio.
Il gioco appare comunque mastodontico e soprattutto un progetto in continuo divenire dato che i server saranno occupati per svariati anni a venire.
La trama, apparentemente un po’ intricata e inconcludente, si dipanerà quindi e magari in molti riusciranno a trovare il bandolo della matassa.
Un gioco a cui serve un po’ di pazienza per essere capito e nei mesi avvenire sicuramente darà il meglio di sé.
Recensione a cura di: Luca Longobardi