Questo titolo è fondamentalmente un dogfight game ambientato nello spaventoso e sanguinoso della guerra del Vietnam.
Dovrete quindi fondamentalmente destreggiarvi tra un’elusione di un missile a calore tramire i dispositivi di fuga piuttosto che nell’abbattimento di un mig nemico tramite un cannone a corto raggio sidewinders!
LA CLOCHE
I controlli sono sempre molto responsivi anche nel caso dell’utilizzo di elicotteri. Ricordiamoci sempre però che l’intelligenza artificiale è piuttosto elevata quindi i nemici sono degli ossi molto duri da gestire.
I mezzi però saranno sufficientemente resistenti da sopportare anche qualche colpo in più in modo da non precipitare subito a terra avvolti in una palla di fuoco. L’F4 Phantom ad esempio è molto veloce e quindi durante i duelli avremo sì un certo margine di vantaggio anche se sarà difficile gestire il superamento della barriera del suono. Le missioni in singolo vi consentiranno di passare tra le cabine di pilotaggio di svariati aerei.
E ‘un peccato che il design della missione sia limitato e ripetitivo e non sfrutta al meglio questa caratteristica. La maggior parte delle uscite sono qualche variante del passare da waypoint a waypoint o l’esecuzione di un semplice bombardamento o qualche attività atterraggio. Al di fuori dei duelli, la lunga campagna diventa noiosa in fretta e gli scenari single-player stand alone non sono meglio.
IN ELICOTTERO
Le missioni in elicottero da trasporto sono particolarmente noiose. La maggior parte degli scenari di atterraggio sono giocati come un titolo parecchio arcade. Tutto sta nell’avere successo attraverso la memorizzazione dei vari passaggi da eseguire il controllo del tempo di reazione. Almeno la selezione degli aeromobili è impressionante e ottimamente realizzati.
Avremo a disposizione tutti i bombardieri e gli elicotteri d’epoca più famosi e gli aerei hanno velocità e caratteristiche che li rendono ben distinti l’uno dall’altro. Solo gli aerei americani sono disponibili in single-player anche se diversi mezzi sovietici sono sbloccati per il multiplayer, una volta completata campagna.
ATERRA
Basta non guardare in basso, perché il terreno è orribile e mal realizzato. Il fogliame e le colline si manifestano con un pop-in stridente, e le texture sembrano qualcosa dell’era PlayStation.
L’intera atmosfera sembra astratta e sterile e difficilmente si addice alla sporcizia della guerra del Vietnam. Le modalità scelte sono piuttosto limitate e l’arena ridicolmente claustrofobica. Ho apprezzato l’inserimento di una variante aerea di Capture the Flag, un’idea creativa in teoria se un po difficile nella esecuzione.
Air Conflicts Vietnam è un gioco arcade di volo potenzialmente divertente ma realizzato piuttosto maluccio.
Recensione a cura di: Luca Longobardi