Petroglyph è un’azienda fondata nel 2003 da ex dipendenti Westwood. Va da sé che tra i loro ranghi andarono a militare moltissimi tra i creatori del classico per eccellenza degli RTS Command and Conquerer.
Eccoli quindi al lavoro su un nuovo titolo intitolato 8 Bit Armies che dovrebbe promettere molto bene, grazie a elementi come un agrafica voxel e una classica visuale isometrica come Tiberian Sun e Red Alert 2.
Dovremo quindi come sempre costruire una base, raccogliere risorse, creare un proprio esercito e quindi distruggere l’avversario, possibilmente difendendosi al meglio dai suoi attacchi. Un vero e proprio salto nel passato per i nostalgici quindi.
COME UNA VOLTA
8 Bit Armies è un RTS vecchio stampo quindi, che ricaòca in maniera efficace il classicissimo Command and Conquerer. Cominceremo quindi proprio costruendo il nostro quartier generale, mettere su un manipolo di soldati e magari cominciare ad attaccare il nemico.
Dovremo poi impiantare una raffineria e delle basi di estrazione delle risorse che dovranno essere difese con i denti dal nemico. Quindi potremo impiantare delle mitragliatrici oppure delle torrette missilistiche per difenderle al meglio. Nel contempo dovremo sviluppare anche la tecnologia e quindi alimentare con energia fresca tutte queste attività, magari utilizzando anche il nucleare. Stesso discorso per l’esercito in cui potremo creare caserme per i soldati, o hangar per tutti i nostri mezzi, sia aerei che di terra.
Avremo a disposizione quindi carri armati, elicotteri e artiglieria di vario genere.
IN CAMPAGNA
La campagna principale vede 25 missioni, tutte piuttosto lunghe e ben strutturate. Ogni missione poi contiene delle sfide interne come ad esempio la possibilità di distruggere tutti i laboratori nemici senza costruire alcun carro armato oppure completare l’intera missione in soli dieci minuti.
Le unità nemiche controllate dall’intelligenza artificiale si comportano tutte piuttosto bene.
Il gioco prevede anche una modalità multiplayer, con una coop e perfino una versus multiplayer che anch’essa contribuirà all’operazione nostalgia. Giocheremo con perfetti sconosciuti e questo aumenterà il grado di sfida in maniera esponenziale. Potremo quindi accedere alle varie lobby e prendere parte a dei match già iniziate con più persone, ognuno con il proprio esercito ben schierato e pronto alla battaglia.
Il gioco per quanto concerne l’hardware non ha pretese esose e quindi può essere giocato tranquillamente anche con gli hardware più permissivi.
GRAFICA ALLA MINECRAFT
Il gioco dal punto di vista tecnico fa uso di un voxel engine con una visuale isometrica a volo d’uccello, con un grande uso della palette cromatica. Il gioco in questo modo assume i contorni e l’aspetto di Minecraft per certi versi.
Buono il comparto sonoro con chicche tipo la voce robotica o le musiche di Frank Klepacki.
Il gioco poi promette molto bene a livello di longevità perché gli sviluppatori danno modo di pensare che i mondi di gioco verranno espansi ulteriormente, toccando ad esempio, il genere fantasy. La cosa interessante è che fantasy e modernità potranno fondersi e quindi potremo vedere elicotteri scontrarsi contro armate di stregoni ad esempio.
Un’altra buona ennesima prova di Petroglyph che continua la sua scia di RTS di successo.
Review a cura di Luca Longobardi