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Terminator Salvation |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Warner Bros. Games
Sviluppatore:
Grin
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Sparatutto
Giocatori:
1 - 2
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Tra le saghe cinematografiche
più importanti della storia del cinema contemporaneo
figurano senza ombra di dubbio i due Terminator creati
dal “titanico” James Cameron e, visivamente,
dal mai dimenticato Stan Winston (tra i più grandi
“creatori” di effetti speciali di sempre,
purtroppo scomparso prematuramente). Per ragioni a noi
ignote, la regia e la realizzazione del terzo capitolo
delle imprese del pestifero cyborg furono affidati a personalità
decisamente meno importanti e il risultato fu qualcosa
che è bene non ricordare… ma si sa, quando
un brand rimane indelebile nella memoria dei fan è
impossibile che rimanga silente per troppo tempo, e difatti
ecco arrivare la nuova (molto probabile) serie di film
dedicati a quella frangia della narrazione che nei film
precedenti viene solo brevemente raccontata, la guerra
contro le macchine e la ribellione capitanata dal tenace
quanto spaventato John Connor.
Era ovvio che l’evento cinematografico sarebbe stato
accompagnato da ogni tipo di merchandise dai modellini
in scala dei mezzi e dei mecha, ai videogiochi ispirati
al lungometraggio, fino ad arrivare ai romanzi ambientati
prima, dopo e durante lo stesso.
Il primo esponente dell’invasione mediatica inerente
al belligerante ammasso di metallo a finire sotto analisi
è il videogioco sviluppato dal team svedese Grin,
che in barba a tutto il settore che lamenta i danni della
crisi, è riuscito a sviluppare quasi contemporaneamente
4 giochi di alto profilo, Wanted, Bionic Commando, Bionic
Commando “Rearmed” ed ovviamente questo Terminator
Salvation, in nemmeno 2 anni… si potrebbe obiettare
sulla qualità dei risultati…ed in effetti
le recensioni esistono per valutare il lavoro svolto…
come volevasi dimostrare ovviamente, tutti i titoli sono
stati realizzati nei limiti della decenza…nessuno
escluso… ma andiamo con ordine.
Prigionieri di un futuro gia scritto…
Per non incappare negli errori di sviluppo di un titolo
troppo distante dalle loro precedenti produzioni (la serie
Tom Clancy’s Ghost Recon advance warfighter…)
il team si è dedicato al genere che sanno fare
meglio, lo sparatutto in terza persona.
Onde evitare complicanze inutili ha praticamente debellato
ogni tipo di gestione dei soldati a parte il proprio avatar,
mossa decisamente indovinata per avvicinare anche i meno
capaci ad un gioco che in fin dei conti è un clone
di Gears of War con la variante Terminator al posto delle
locuste.
Dal capolavoro di Epic il titolo made in Grin eredita
praticamente ogni aspetto del gameplay, dalle coperture
obbligatorie per l’avanzamento scandito da ogni
tipo di riparo, alle sporadiche immersioni nello “shooter
su binari” in cui il nostro unico sforzo intellettivo
sarà mirare bene e sparare. Fortunatamente nel
ricreare una formula già collaudata, il team a
pensato bene di inserire anche un succedersi di eventi
abbastanza coinvolgente e “giustificante”
di un gameplay piuttosto adrenalinico graziato da una
quasi totale assenza di tempi morti, in definitiva il
principale anello di cngiunzione con il film, anch’esso
privo di momenti “riflessivi” troppo lunghi
da spezzare l’azione…unica protagonista indiscussa
del nuovo corso dei prodotti griffati “Terminator”.
I controlli risultano immediatamente efficaci, il tutorial
iniziale non risulta mai invasivo e ben si sposa con le
sequenze narrate, vi sentirete parte integrante del gioco
in meno di 5 minuti…
Questi sono nuovi, hanno carne, sangue!! Distinguerli
è sempre più difficile…
Alla base delle performance tecniche Terminator Salvation
sfrutta un motore proprietario, lo stesso usato per i
progetti sviluppati in contemporanea… il problema
è principalmente questo, l’engine non brillava
per complessità nei precedenti prodotti e menchemeno
in questo riesce a stupire. Intendiamoci il risultato
è più che sufficiente, le animazioni nel
complesso sono discrete, le stesse ambientazioni sono
varie e ben strutturate per complessità architettoniche,
i punti in cui ripararsi sono distinguibili ma non per
questo riconoscibili come “messi li ad hoc”.
Tutto sommato la sensazione di caos e vertigine che può
generare uno scontro a fuoco è reso in modo coerente
anche a livello visivo. Buone le musiche e gli effetti
di deflagrazione, tutto sommato convincenti, meno raffinato
il doppiaggio, un po’ troppo piatto e poco calato
nelle vicende narrate…
Sono John Connor, se mi sentite siete la resistenza…e
non siete soli!
È un vero peccato… peccato che in nessuna
parte il gioco riesca a stupire davvero.. peccato perché
l’ambientazione nonostante gli anni che si porta
sulle spalle mantiene un fascino che almeno su di me ha
ancora un forte appeal… lo scontro “nel futuro”
è sempre stata la chimera dei fan di terminator,
chiunque abbia amato il primo film sognava di impersonare
Kyle Reese mentre faceva saltare il cingolato e in meno
di un secondo schizzava via su una macchina piena di armi
cercando di sfuggire ai temibilissimi HK (hunter killer…).
Una sequenza di pochissimi minuti che delineava i presupposti
per un videogioco coi fiocchi… peccato che anche
questa volta pur avvicinandosi a quella sequenza nei momenti
di fuga (le famose sezioni sui “binari” che
accennavo poche righe fa), non riesce a riprodurne ne
la tensione ne la maestosità… in prodotti
come questo mi accorgo del grande limite che separa il
mondo del cinema dal mondo dei videogiochi…eppure
bastava una cura maggiore e una sviluppo più accurato…
difficile dedicare tempo ad un solo prodotto quando ne
hai in consegna 4 nello stesso periodo...
Demeriti o meno il prodotto non eccelle ma non è
nemmeno deprecabile come altri prodotti del genere, unico
frangente davvero intollerabile è la longevità,
che come in un altro prodotto sempre di Grin (Wanted…)
riesce a rovinare la media di tutti gli altri parametri
abbassando drasticamente il voto finale... peccato…davvero...
Terminator: Salvation. Dalle ceneri (Prequel ufficiale
del film)
Terminator Salvation, anche conosciuto come Terminator
4, è nelle sale cinematografiche italiana dal 5
giugno. Un’uscita veramente multimediale con tanto
di videogiochi (leggetevi l’ottima recensione del
gioco qui su Overgame realizzata dal grande Toni Viceconti)
e libri appunto. Vi interesserebbe conoscere l’antefatto
del plot interpretato da Christian Bale e soci in un lontano
2018? Niente paura! Ecco accorrere in nostro soccorso
la sempre ottima Multyplayer.it con un romanzo che spiega
proprio il background che sono alla base dell’ultimo
capitolo della fortunatissima serie cinematografica.
Terminator Salvation Dalle Ceneri è un autentico
must per chi è cresciuto con le cupe atmosfere
apocalittiche di Terminator ma anche per tutti coloro
che semplicemente amano gli scenari post-nucleari alla
Fallout, per intenderci. Il romanzo, il cui titolo in
inglese è From The Ashes, è scritto dal
grande Timothy Zahn vincitore del celebre premio Hugo.
Chi è appassionato del genere fantascientifico
certamente saprà che Timothy Zahn è il responsabile
di una serie di romanzi basati sull’universo di
Star Wars come la trilogia Thrawn ambientata cinque anni
dopo il Ritorno dello jedi e incentrata appunto sulla
figura dell’ammiraglio Thrawn o ancora L’erede
dell’Impero, Sfida alla nuova repubblica e L’ultima
missione.
Ricordiamo che il romanzo in questione è il prequel
ufficiale del film. La trama si snoda su alcuni personaggi
principali, le cui vicende si intrecciano in ciò
che rimane nella Los Angeles che ha visto il suo Giorno
del Giudizio. Il racconto inizia proprio con la descrizione
della pioggia atomica scatenata da Skynet su tutta la
California. I protagonisti sono la coppia formata da John
Connor e dalla sua consorte Kate perennemente impegnata
in prima linea nello sferrare attacchi alle macchine come
comandanti della Resistenza. Parallelamente troviamo anche
il marine Justo Orozco, assieme a Kyle e Star, difendere
la propria piccola comunità di sopravvissuti.
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Votazione
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Grafica: 7
Sonoro: 7
Giocabilitá: 7.5
Longevitá: 3
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Graficamente gradevole
+ Giocabilità collaudata
+ Controlli ottimamente reattivi
- Pecora nera:
- Manca di convinzione
- Vicino solo in parte alle atmosfere
del film
- Longevità scandalosa
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