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Limbo |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Xbox Live Arcade
Sviluppatore:
PlayDead Games
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Piattaforme
Giocatori:
1
PEGI:
18+
Prezzo:
1200 punti, 15 €
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“è
un luogo ostile…addentrarsi in queste fredde ombre
mi terrorizza, ma non ho scelta, è successo qualcosa
di terribile ad una persona a me cara… chissà
ora dov’è la mia sorellina…avrà
paura? Avrà freddo? Se prova quello che provo io
dovrò trovarla in fretta…”
I pensieri che affollano la testa del giovane protagonista
di Limbo presumo siano questi, la trama lo lascia supporre
senza troppi dubbi. Vostra sorella è incappata
in un brutto pasticcio, o almeno questo è quello
che siete legittimati a pensare dopo aver percorso qualche
metro nei meandri del Limbo, l’oscuro luogo in cui
l’impavido fratello si sta avventurando per cercarla.
Tutto in questo “mondo” tetro vi è
ostile, dai suoi non meglio identificati abitanti, all’ambiente
stesso, disseminato in ogni sua parte da trappole e marchingegni
pensati per fermare definitivamente chiunque sia così
spavaldo da sfidarne gli anfratti. Non siete i benvenuti
nel Limbo, ogni parte di questo mondo non vuole semplicemente
farvi desistere, fermarvi, vuole uccidervi!
Ogni enigma risolto vi esporrà nuovamente ad un
altro ben più articolato e ben più pericoloso…il
fine ultimo se non lo risolverete è sempre lo stesso…il
vostro decesso, sempre e comunque effettuato in maniera
truce.
Per quanto detentore di un gameplay abusato e di meccaniche
videoludiche ormai viste migliaia di volte, Limbo ha avuto
il grande merito di destarmi dal torpore estivo (il periodo
peggiore per ogni videogiocatore…) con una forza
è un carisma che credevo estinti insieme ai grandi
action adventure del passato, tra i tanti uno in particolare,
il mai dimenticato (almeno da me…) Another World,
capolavoro senza tempo della compianta Delphine Software.
Parecchi sono i punti in comune tra Limbo e l’opera
prima di Eric Chahi (autore di Another World…).
Entrambi vantano un’atmosfera che difficilmente
si riesce a descrivere a parole, lugubre, eterea, minacciosa
e affascinante al tempo stesso, unica come pochissimi
altri titoli, ma non solo, le emozioni che si provano
nell’avanzare superando trappole che portano a morte
certa, regalano qualcosa che difficilmente si trova nelle
produzioni odierne. Certo Limbo è e rimane un’avventura
a scorrimento basata sugli enigmi e sul ragionamento,
non certo una novità in termini di gameplay, ma
fidatevi di me se vi dico che è ad oggi il miglior
esponente di un genere che credevo fosse ormai al tramonto…
Ogni azione in Limbo ha la sua conseguenza, mai casuale
ma sempre soggetta a leggi fisico/meccaniche, a volte
abituati agli eccessi tipici di un videogioco risulta
difficile capire l’ovvietà di un meccanismo,
l’ovvio che vi sfuggirà più e più
volte in Limbo, complice anche il curioso e originalissimo
stile grafico.
Tutti i colori del bianco e nero
La cosa che più colpisce nell’immediato in
Limbo è sicuramente la cosmesi e l’aspetto
tecnico in generale. Mi sento di proclamare l’opera
dei Playdead (questo il nome dello studio che ha creato
il gioco) come il titolo con la grafica più affascinante
e originale mai vista nell’attuale generazione di
console (anche in questo mi sento di citare Another World
come paragone, la cui cosmesi affascinò più
di una generazione…). Benché realizzato in
bianco e nero e con l’utilizzo di sole silhouette,
giochi di luce e di piani in parallasse, il titolo vanta
una profondità di campo e qualità compositiva
dell’immagine che ha dell’incredibile. L’ambiente
all’apparenza scarno, è colmo di dettagli
e finezze stilistiche che farebbero sfigurare persino
un corto d’animazione di Tim Burton, a volte pare
di trovarsi in un quadro espressionista o in un lungometraggio
diretto da Robert Wiene, il regista de “il gabinetto
del dottor calidari” con cui il gioco condivide
parte dell’atmosfera onirica e stilisticamente “deviata”.
Ma non sono solo questi i pregi, l’esclusiva X360
vanta animazioni di una fluidità eccelsa e lo scorrere
del gioco riesce ad incantare quasi come se si trattasse
di un film muto proiettato con un macchinario vetusto
ma tenace… in movimento è tra le opere più
belle che abbia mai visto in ambito videoludico, le foto
statiche purtroppo non rendono giustizia a cotanta meraviglia.
Nulla sul mercato attuale riesce ad incantare come Limbo,
trattandosi di un live Arcade poi il valore intrinseco
è assai superiore.
Ottimo anche il sonoro con una predominanza di effetti
, rumori e poche ma selezionate tracce audio che altro
non fanno che calare ulteriormente nell’atmosfera
di cui il titolo è intriso.
Concludendo:
una perla, un piccolo capolavoro che risplenderà
negli anni a venire, un superbo esempio di stile, classe
e perizia artistica, perderlo sarebbe un errore troppo
grande per qualsiasi essere vivente, figuriamoci per un
videogiocatore… prendete e giocatene tutti, l’arte
videoludica è servita. |
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Votazione
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Grafica: 10
Sonoro: 9
Giocabilitá: 10
Longevitá: 8
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Graficamente e tecnicamente
oltre ogni immaginazione
+ Artisticamente la punta più
alta mai raggiunta in un titolo
live arcade (si anche più
di braid…)
+ Gameplay derivativo ma inossidabile
e coinvolgente
- Pecora nera:
- Purtroppo finisce
- Non molto lungo…
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