Mario, Luigi,
Yoshi, Boo, Wario e tutti i personaggi più famosi
del mondo di Shigeru Myamoto, da otto capitoli a questa
parte protagonisti della serie di party game più
famosa al mondo: “Mario Party 8” approda
per la prima volta su Wii con la sua carica di minigiochi
da gustare a colpi di telecomando.
I tendoni da circo sono la perfetta atmosfera per rappresentare
un titolo giocoso e scherzoso come questo, ma fanno da
subito trasparire anche qual’é l’età
del pubblico a cui è indirizzato il gioco. Le modalità
tra cui scegliere ci permettono o di affrontare i vari
mini giochi che abbiamo sbloccato o di cimentarci nella
modalità principale.
Si sceglie uno dei sei tabelloni tematici disponibili
e lo si affronta a suon di tiri di dado.
La partita procede in questo modo: i giocatori spaccano
a turno un blocco (alla Super Mario) che gli fornisce
un numero per muovere il proprio alter-ego sul tabellone,
in base alla casella su cui finiscono accade un evento,
raccolgono le monete lungo il proprio cammino, le spendono
per comprare power-up e cercano di accaparrarsi quante
più stelle possibili per vincere entro lo scadere
dell’ultimo giro.
I bonus, che possono essere acquistati o raccolti sul
tabellone, sono delle caramelle in grado di sovvertire
lo stato della partita grazie ai loro effetti, positivi
per voi, negativi per i vostri avversari. Purtoppo l’elemento
fortuna è cruciale nel procedere del gioco, perchè
un tiro di dado errato può ribaltare completamente
la classifica.
Alla fine, sembra di subire il gioco piuttosto che esserne
gli artefici.
Quando tutti i partecipanti hanno finito il loro turno,
si accede finalmente ad uno dei celeberrimi minigiochi.
Oltre al classico “free for all”, può
capitare anche un due contro due, un uno contro uno, oppure
un atipico tre contro uno. Di minigiochi ce ne sono davvero
un’infinità e sono tutti di facile apprendimento,
grazie ai brevi e chiari tutorial. Se dovessero esserci
dei dubbi sul funzionamento di questi, ma ho seri dubbi
in proposito, è sempre possibile accedere alla
sezione di pratica. Visto il gran numero di eventi a diposizione,
pare ovvio che molti sono divertenti, ma ce ne sono tanti
altri che una volta affrontati, eviterete di riprovare.
La spropositata quantità di minigiochi purtoppo
è di brevissima durata ed è inframezzata
da fasi troppo lunghe di stasi, stile gioco dell’oca,
in cui l’imperativo è l’attesa. Questo
rende inappetibile il gioco agli amanti dell’azione
immediata.
Se c’è qualcosa che colpisce nel profondo
il giocatore, è l’assoluta lentezza di Mario
Party 8. Sia che si competa contro l’intelligenza
artificiale, che contro altri amici, saremo sempre sottoposti
a decine di pop-up esplicativi, che rallentano il già
di per sé narcolettico fluire del gioco. Ogni singola
azione viene sottolineata da una spiegazione, futile già
dal secondo giro; la terza volta che ci viene spiegato
il funzionamento dello stesso power-up, le palpebre inizieranno
a diventare pesanti.
Tanto per parlare di “vita vissuta”, durante
una partita a quattro giocatori è stato inevitabile
che uno dei concorrenti si addormentasse, giunti solo
al quinto di dieci turni. Da questo si capisce il ritmo
del gioco.
Senz’altro l’impossibilità di giocare
in più di quattro partecipanti và a sfavore
di Mario Party 8 che fà del multiplayer la sua
bandiera e il comparto tecnico da Game Cube non attira
più di tanto l’attenzione di chi si aspettava
una grafica maggiormente curata.
Il fascino dei personaggi di Super Mario riescono comunque
ad attirare l’attenzione e non mancano i momenti
di ilarità, ma ora come ora la serie “Mario
Party” deve vedersela con nuovi franchise come
Rayman Raving Rabbits che competono per detronizzare il
vecchio leader del genere. |
