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PS3 - Prison Break: The Conspiracy
Prison Break: The Conspiracy
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Produttore:
Deep Silver
Sviluppatore:
ZootFly
Lingua:
Sottotitolato in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1 - 2
Negli ultimi anni (parecchi a dire il vero…) la qualità delle produzioni dedicate al piccolo schermo ha raggiunto picchi davvero elevati forse persino più interessanti di quelli raggiunti sul grande schermo, molte sono le serie che hanno rapito l’attenzione degli spettatori, molti sono i nomi che contano nell’industria cinematografica che hanno dedicato tempo e denaro all’ascesa sempre più incalzante di questi microcosmi dell’intrattenimento, che sera dopo sera, mietono vittime a migliaia… (basti pensare a Steven Spielberg e Tom Hanks per la serie “band of Brothers”, oppure a Quentin Tarantino e i suoi episodi di C.S.I. ). Ultimamente è capitato anche l’inverso, autori di grande talento sulle serie TV hanno migrato sul grande schermo raccogliendo unanimemente consensi, J.J. Abrahms ad esempio (autore del fortunatissimo “lost”) ha all’attivo due successi,
(star trek e cloverfield) e un non compreso mission impossibile 3 (a mio avviso bello quanto il primo….).
Tra le storie di maggior successo apparse sulle nostre TV è impossibile non citare la meravigliosa saga di Michael Scofield e Lincoln Burrows, i due detenuti del carcere di massima sicurezza Fox River, che insieme tentano la fuga per ben 6 stagioni (e non fate quella faccia li, la fine mica ve la racconto!). Ma arriviamo a noi, la prefazione era per farvi capire che al giorno d’oggi nulla è esente dalle trasposizioni videoludiche, specie se la fonte di ispirazione da cui ricavare il tie-in è in cima alle classifiche di gradimento di un network televisivo… poteva mancare il gioco tratto da Prison Break? No, infatti eccolo pronto a varcare il vano disco di xbox 360, pc, e ovviamente ps3…(a quando quello dedicato ad OZ?...emh…non il mago…)
Nonostante i miei tentennamenti iniziali, dovuti alle mie continue riserve (peraltro puntualmente confermate, tranne casi rarissimi…) entrare nei panni dell’agente governativo Tom Paxton (buoni…vi ho detto buoni! No, no no, non interpretate Michael, e nemmeno Lincoln…) è stato avvincente e in parte eseltante, ma andiamo con ordine…

Paxon, Tom Paxon…(e chi è costui?)
Prima che prendiate le pale e i forconi, sappiate che la scelta di mettervi al comando di un perfetto sconosciuto altro non fa che rendervi più agevole “l’ingresso” nella trama del gioco, che per forza di cose deve essere rispettosa degli accadimenti presenti nella storia principale.
Onde evitare di entrare in competizione con il ritmo narrativo della serie (eccellente da ogni punto di vista…) gli sviluppatori e gli sceneggiatori hanno optato per una più tranquilla e credibile trama parallela, escamotage elegante per mettervi nei panni di un non so chi che interagirà con i due fratelli senza tuttavia snaturare la trama già di per se intricata della serie televisiva… Il nostro alter ego viene mandato in missione nel carcere di Fox River dalla spietata compagnia (una delle tante corporazioni che puntualmente rendono la vita difficile a tutti i protagonisti di tutte le serie televisive da oltre trent’anni di tv…) per assicurarsi che il piano di Michael per far evadere il fratello Lincoln vada in fumo come il cervello di quest’ultimo sulla sedia elettrica… certo poi la vicenda si evolverà in percorsi paralleli e inaspettati ma non è mia intenzione rivelarveli.
Per certi versi il gameplay ricorda non poco il celeberrimo Chronicle of Riddick Escare from butcher bay, ricalcandone le dinamiche legate al susseguirsi delle missioni e al nostro reclutamento per spingerci ad attuarle. Nessuna di esse riesce a coinvolgere in modo davvero significativo, ma narrativamente parlando ognuna di queste viene contestualizzata in maniera efficace. Molto del giocato viene finalizzato allo scontro fisico con gli altri detenuti, fondamentale quindi cercare di rendere più massiccio il nostro allenandolo con i vari minigiochi presenti. Lo scontro fisico, benche predominante, viene in qualche modo intervallato da alcune fasi stealth, situazioni esplorative che servono al nostro per capire cosa succede davvero nel penitenziario, il gameplay in questo caso si fa un pelo più ragionato ma senza mai mettere a dura prova i nervi di nessuno…
Molte delle fasi “cinematiche” legate al proseguo della vicenda sono interattive, il più delle volte le interazioni ricalcano gli ormai stra abusati quick time event, anche qui niente di nuovo sotto il sole dell’ora d’aria… la virata casual intrapresa dal team è più che evidente, basta poco per capire che tutto quello che vi chiede di fare il gioco è una continua celebrazione atta a coccolare i fan della serie indipendentemente dal fatto che siano giocatori o meno… (Lost: Via Domus insegna…)

Si, siamo proprio noi…

Encomiabile il lavoro svolto dai grafici, senza troppe riserve il gioco risulta da subito particolarmente curato nella rappresentazione dei personaggi. La modellazione anatomica si avvale di un discreto numero di poligoni e nonostante una certa “legnosità” delle animazioni, la rappresentazione visiva del carcere e, soprattutto, della “fauna” ivi contenuta è credibile e abbastanza varia. Meno curati gli ambienti, complice una certa ripetitività di fondo sia per ciò che concerne i colori sia per l’architettura degli ambienti mai davvero impattante, sempre “discretamente convincente”. Rimangono alcune incertezze nel sistema di controllo forse troppo poco reattivo specie negli scontri, ma non è nulla di davvero drammatico, nel complesso, l’aspetto tecnico, è la parte meglio realizzata di tutto il gioco.

No no, Sam Fisher non vi ha insegnato nulla…
Nonostante una trama dal discreto coinvolgimento emotivo, intelligentemente rilasciata in piccole dosi grazie alle missioni elargite dai nostri coabitanti, il gioco si perde in un gameplay tanto abusato quanto poco coinvolgente, la banalità delle situazioni e la semplicità nel portare a termine quanto ci viene chiesto, vanifica completamente il discreto lavoro di regia e realizzazione tecnica… peccato, la licenza era ancora una volta golosa, ma l’impegno del team era volto solo al compiacimento dei fan della saga, non a tutti però, solo a quelli che a stento tengono in mano un pad…

Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 7.5
Sonoro: 7
Giocabilitá: 5
Longevitá: 5

Voto Finale
5.8

+ Punta di diamante:
+ Graficamente convincente
+ Trama coerente e ben narrata

- Pecora nera:
- Troppo semplice
- Gameplay ormai stantio
- Noiose e poco coinvolgenti fasi stealth
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