L’Etheria
è la base di tutto, una fonte di energia che crea
la vita, avvolge la natura, la protegge. Gli Dei però
hanno deciso di incanalarne la sua essenza per i loro
scopi, sfruttando gli OZ come messaggeri della loro volontà.
Questi, sono armati di LEX, strumenti in grado di mutare
l’Etheria in armi e strumenti dagli incredibili
poteri.
Come risulta chiaro, gli Dei non sono per così
dire “buoni e misericordiosi”, ma crudeli
ed avari di potere ed utilizzano gli OZ per effettuare
il lavoro sporco, per esempio eliminare chiunque abbia
la possibilità di mettergli i bastoni tra le ruote.
La vittima designata di uno di questi raid, è l’ignaro
Fiel, un ragazzino non conscio di avere tra le mani l’incredibile
potere di comunicare con l’Etheria. Durante le prime
battute, infatti, costui sconfigge sia Almira che Leon,
due dei messaggeri inviati per colpire il suo villaggio
e rapirne i bambini. Fiel, battendo i due, li libera dal
controllo mentale esercitato dagli Dei, e diventa loro
alleato nella lotta che gli si presenta davanti, per la
liberazione delle vittime innocenti delle macchinazioni
dei Celesti.
Una trama, che a partire dal design dei personaggi, tipicamente
da manga, è ricca di clichè e richiami a
storie già viste e riviste (non che la cosa disturbi
particolarmente, ma un po’ di originalità
sarebbe ben accetta).
Il gioco altro non è, che un beat’em up
alla Chaos Legion o alla Dynasty Warrior, in cui voi
interpretate il giovane Fiel, accompagnato durante gli
scontri dai due OZ redenti, Almira e Leon.
La presenza dei compagni d’arme è giustificata
da un sistema di combattimento, che cerca di risultare
“innovativo”. Oltre a menare i normali fendenti,
per sbaragliare le creature che si mettono sul vostro
cammino, potrete utilizzare delle mosse speciali, in
grado di abbattere i nemici più coriacei. L’attivazione
di questi colpi letali avviene dopo che avrete colmato
di energia un indicatore. Questo si riempirà
a mano a mano che “palleggerete” senza far
toccare terra un mostro, lanciandolo tra Fiel, Leon
ed Almira.
Alcune creature, come i boss finali, richiedono l’utilizzo
esclusivo dei colpi speciali per essere eliminati, questo
però diventa difficoltoso durante le risse furibonde
che si scatenano nel gioco.
Nonostante la possibilità di far crescere i personaggi,
migliorando le loro caratteristiche, o la trama, che
tutto sommato risulta gradevole, la noia prende il sopravvento
abbastanza in fretta.
L’estrema semplicità del gioco, unita
ad una grafica non proprio eccezionale, fa il resto
del lavoro per demonizzare un titolo, che tutto sommato
non sarebbe così malvagio nel suo insieme, se
non fosse che: Gli scenari in cui si combatte sono scarni
e ripetitivi, i modelli poligonali dei protagonisti
e del bestiario non brillano per la loro eccellenza,
ed il doppiaggio è davvero orrendo.
Su quest’ultimo punto vorrei spendere due righe,
perché, credo sia il peggiore che abbia mai sentito
da diversi anni a questa parte. Ok, The Sword of Etheria
non è un gioco dal budget milionario come un
Metal Gear o come altri best seller, ma qui si raschia
il fondo del barile! Poi non riesco a spiegarmi come
mai i filmati siano parlati in inglese, i testi durante
gli intermezzi ed i dialoghi in game invece siano in
italiano. Avrebbero potuto lasciare tutto com’era
e mettere semplicemente i sottotitoli, forse sarebbe
stato meglio.
Sfoghi personali a parte, questo videogame riesce a tenere
viva l’attenzione del giocatore solo durante le
prime ore, perché come vi dicevo, nelle intenzioni
non è malvagio e i controlli rispondono abbastanza
bene alle sollecitazioni. E’ un peccato che lo si
abbandoni dopo poco perché la noia sopraggiunge
spietata, rivelando TSOE per quello che è: un passatempo
simpatico in attesa che esca il prossimo capolavoro. |