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PS2 - Super Dragonball Z
Super Dragonball Z
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Produttore:
Atari
Sviluppatore:
Bandai/Namco
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Picchiaduro/Action
Giocatori:
1 - 2

Questa proprio non me l’aspettavo, il catalogo software Playstation è da anni letteralmente saturo di picchiaduro, legati alla licenza di Dragon Ball poi… un esagerazione!!!!
Evidentemente ne i giappo che sviluppano ne i Francesi che distribuiscono sono della mia stessa idea, inaspettatamente Bandai/Namco e Atari immettono sul mercato l’ennesimo simulatore di kamehameha, titolo capostipite di una serie che si affiancherà parallelamente alla ormai validissima serie “budokai” ormai evoluta a sua volta nei due capitoli “tenkaichi” (il secondo arriverà in Europa a breve, ed è decisamente sfavillante dal punto di vista estetico…). Ovvio che un idea originale merita un nome originale…rullo di tamburi… ecco a voi… Super Dragon Ball Z!!!! (scusate il sarcasmo…).

Kamehameha!!!!

Come c’era da aspettarsi il titolo in questione e un picchiaduro ad incontri, nella più blasonata e collaudata delle sue espressioni… al lavoro nel team c’è persino un membro dello staff che creò il mitico ed indimenticabile street fighter 2, presenza di sicuro rilievo che ha permesso una cura maggiore per ciò che concerne la gestione degli attacchi e dei contrattacchi. La lotta spettacolare e un po’ fracassona della serie budokai/tenkaichi lascia spazio ad un tecnicismo (le combo a nostra disposizione sono innumerevoli e decisamente efficaci) nello studio e lotta con l’avversario che sa di old school…forse troppo… la tridimensionalità degli scontri è decisamente marginale, gli attacchi avvengono quasi esclusivamente sullo scrolling orizzontale, le schivate sono quasi un artifizio mal ragionato… ma l’aspetto veramente deludente è la grafica e le animazioni… nulla dei preziosismi estetici della serie budokai/tenkaichi è rimasta, personaggi e ambienti sono ridotti all’essenziale, un cell shading tra i più blandi in circolazione mette in evidenza tutti i limiti di un motore poligonale scarsamente evoluto e palesemente in difficoltà nel gestire l’esiguo numero di poligoni in movimento… decisamente poco performante per impressionare un utenza che da due anni a questa parte è abituata a ben altro… discrete le musiche e la varietà delle modalità presenti,
il training mode è decisamente curato ed utilissimo per imparare le peculiarità di ogni personaggio… fortunatamente ben bilanciati…anche se alcune mosse di Goku sono anche troppo potenti…

Uso e abuso di licenze…

I fan di Akira Toriyama non accennano a diminuire, e l’industria videoludica lo sa, tanto che non solo le serie di giochi dedicati a Goku e soci ne vantano la firma alla voce “character design”.
Il matrimonio Toriyama-videogiochi è ormai storia antica, la psone ad esempio, oltre ai titoli dedicati al suo brand più famoso, ospitò un buon picchia picchia che vantava la firma del grande mangaka, il ben riuscito Tobal. L’interesse del sempre attento Akira per l’intrattenimento elettronico ha di recente partorito il design di titoli come Dragon Quest 8 e il GDR di casa Mistwalker Blue Dragon, dimostrando per l’ennesima volta che le intenzioni del fumettista Jap sono decisamente lontane da qualsivoglia idea di divorzio. Ovviamente la qualità dei titoli in questione ne hanno aumentato la fama in terra nipponica, fama che cresce a dismisura…ma in italia?
Terra bruciata anche qui, sembra proprio che i fan nostrani non ne abbiano mai abbastanza, nonostante l’ennesima messa in onda della straconosciuta serie TV, gli ascolti sono sempre altissimi e i bambini (non solo loro…) continuano a comprare carte, cartelle, astucci, giocattoli ed ovviamente videogiochi che riguardano i loro idoli… ora, lungi da me creare un inutile polemica, ma non vi sembra che si stia esagerando? Ok battere il chiodo finche è caldo, ma ha tutto c’è un limite… di videogiochi su licenza di bassa qualità ne abbiamo avuti un infinità,
Dragon ball, almeno nella serie budokai/tenkaichi, è stata come un faro nella notte, una serie di titoli graficamente curati, longevi e tecnicamente validi, sembravano sdoganare questo tipo di prodotti dalla mediocrità in cui inesorabilmente stavano scivolando, in Namco/Bandai, con dei buoni lavori, erano riusciti a risollevare un genere che rischiava l’estinzione…
Allora perché a poco meno di un mese dal lancio di un nuovo capitolo di sicuro successo hanno deciso di inflazionare il mercato con un altro titolo qualitativamente inferiore?
Perché saturare il mercato con un gioco solo sufficiente rischiando così di stancare e innervosire (giustamente) i devoti fan?

L’industria videoludica purtroppo (o per fortuna) è fatta anche di questo… Sul piano strettamente logistico non ha senso, se non come antipasto (graficamente insipido) del prossimo budokai/tenkaichi…
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 5
Sonoro: 6
Giocabilitá: 7
Longevitá: 7

Voto Finale
6

+ Punta di diamante:
+ Sistema di combattimento tecnico e ragionato
+ Giocabile e divertente


- Pecora nera:
- Graficamente scadente
- La spettacolaritā della serie budokai/tenkaichi č un vago ricordo
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Distributore
Atari

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