:: Star Wars Battlefront II ::

Overgame Oltre il gioco

Visita il nuovo sito Overgame.it

Home PC PS2 PS3 PS4 Xbox Xbox 360 Xbox One GameCube Wii Wii U 3DS DS PSP PS Vita Tecnologia iPhone Android Windows Phone Retrogames

News Video Reviews Previews Editoriali Anime - Manga Game Card Guide Strategiche Ufficiali - Libri - ArtBook - Fumetti DVD - Blu-Ray Movies - Serie TV

Best games
1 - Grand Theft Auto V 2 - Resident Evil 4 3 - Fallout 3 4 - Mass Effect 2 5 - Gears of War 3 6 - NBA 2K12 7 - Grand Theft Auto IV 8 - God of War 9 - Super Mario Galaxy 2 10 - Batman Arkham Asylum

Siti Partner

What is the Matrix IT

In collaborazione

PS2 - Star Wars Battlefront II

Star Wars Battlefront II

Versione per la stampa - Commenta la review nel forum

Produttore:

LucasArts

Sviluppatore:

Pandemic Studios

Lingua:

Inglese

Versione:

Pal

Genere:

Azione

Giocatori:

1 - 4

Ogni fan di star wars che si rispetti deve aver santificato tutto questo 2005. Nei primi mesi dell’anno abbiamo ammirato episode III the revenge of the sith, gioco (premiato e non poco apprezzato dal sottoscritto proprio su queste pagine web…) e ovviamente il film che senza ombra di dubbio ha salvato in corner una trilogia che invece di ampliare rischiava di ridurre l’utenza dedita a Joda e soci.
Le sorprese non si sono certo fermate, la collezione autunno/inverno per il nostro benessere ludico si è impreziosita con ben 2 perle, il DVD film di episode III (ricco come sempre di interessanti contenuti speciali, oltre che detentore della migliore definizione mai ammirata su questo supporto ottico) ed ovviamente il secondo capitolo firmato Pandemic della più completa esperienza videoludica dedicata all’universo di George Lucas, Starwars Battlefront II. Gli intenti del team erano sicuramente ambiziosi, ed è innegabile che in buona parte siano riusciti a ricreare quell’atmosfera che contraddistingue un prodotto valido da uno mediocre, nell’affollatissimo mondo dei tie-in dedicati alla saga più famosa della storia del cinema.
Il gioco offre subito la possibilità di affrontare alcune battaglie indelebili nell’immaginario dello jedi fan medio, ma per prendere confidenza con i controlli e dare un senso cronologico alle vicende narrate vi consiglio di iniziare dall’addestramento, un utilissimo tutorial in-game che sicuramente potrà aiutare chiunque non abbia giocato al prequel. Nelle modalità di gioco è possibile decidere con che visuale affrontare il gioco (soggettiva o terza persona) e nel gioco stesso cambiare (quando disponibili e dagli appositi punti evidenziati sulla mappa) le numerose tipologie di soldati, e naturalmente i mezzi bellici, che affollano le zone di battaglia… spaziali e non.
Purtroppo benché l’atmosfera è il feeling vengano riprodotti in maniera del tutto convincente, la sequenza degli eventi e la modalità in cui vengono elencati gli obiettivi appiattiscono in modo inesorabile la narrazione portando il gioco ad essere un’infinita sequenza di uccisioni senza il benché minimo incipit necessario a valorizzarne il perché.
Il gameplay è sicuramente valorizzato dalla moltitudine di mezzi e soldati da utilizzare, il problema e che non va oltre questo!
Gli obiettivi sono quasi sempre gli stessi, in tutto il lavoro dei Pandemic vige il più totale tradizionalismo da shooter 3d senza avere l’appeal necessario per emergere dalla massa, l’unico punto a favore è anche il suo limite.
L’ambientazione e l’iconografia di star wars dona sicuramente al titolo il fascino necessario per fare colpo su quella fascia di utenza che non chiede altro che pilotare un x-wing, o di sparare ai droidi (mai così stupidi come in questo titolo…)
con un blaster nei panni di un clone (desiderio peraltro colmato dal valido star wars republic commando)… purtroppo non basta un immaginario ben fatto per coinvolgere un giocatore, la trama deve avere degli aspetti che sappiano invogliare a procedere nell’avventura…aspetti che in questo titolo sono del tutto assenti.

Tecnicamente parlando il titolo si difende bene ma non eccelle. L’effetto sfocatura sull’immagine del precedente titolo è quasi del tutto svanito lasciando spazio ad una definizione generale più che accettabile. L’impatto a colpo d’occhio è sicuramente notevole, le magagne del motore grafico però non tardano a manifestarsi.
Le animazioni sono particolarmente legnose e ovviamente poco credibili, le texture sono sempre di qualità discutibile, la loro scarsa definizione viene celata da un sapiente utilizzo dei cromatismi e dai filtri applicati all’immagine per dare quell’aspetto “fumoso”, che se anche in minima parte rispetto al prequel, è comunque presente specie nelle battaglie a terra.
La fedeltà nella riproduzione di armi, mezzi e armature è sicuramente di prim’ordine e mantiene elevato il rimando estetico alla controparte cinematografica. I mezzi meccanici sono esteticamente più accattivanti nella loro realizzazione rispetto agli umanoidi.
La varietà degli stessi è impressionante, potrete pilotare praticamente ogni veicolo visto nell’esalogia cinematografica e la loro realizzazione è sempre eccellente in ogni parte del gioco… a ben guardare gli unici titoli sul mercato (anche se trovarli è un impresa…) ad offrire una qualità simile se non superiore (anzi E’ superiore…) nella realizzazione dei mezzi sono gli spettacolari rogue squadron II “rogue leader” e rogue squadron III “rebel strike” su Game Cube ad opera dei bravissimi factor5, il paragone non è azzardato e nel confronto il titolo Pandemic ne esce a testa alta, un punto a favore che ritengo sia motivo di vanto per il team.

Altra parte sicuramente convincente è il sonoro. Le musiche, le voci e gli effetti sono presi di forza dai 6 film ed ovviamente sono più che credibili. Certo le musiche non sono predominanti come nel titolo “la vendetta dei Sith” ma offrono comunque le medesime caratteristiche del lavoro The Collective, un eccellente dolby pro logic II e una qualità generale che non sfigura in nessun confronto con altri titoli dedicati alla saga dello zio Gorge, anzi si porta decisamente nelle prime posizioni sul miglio impatto per quanto concerne gli effetti sonori, l’effetto delle deflagrazioni è sicuramente tra i migliori mai ascoltati cosi come il rumore dei blaster… l’aspetto migliore del gioco.

Le campagne da affrontare in singolo sono sicuramente tante, una parte quella del single player non particolarmente affinata nel precedente capitolo che si prende il suo dovuto spazio in questo.
Il problema non è nella longevità, il difetto maggiore sta nella ripetitività dell’azione che sul lungo periodo annoia in maniera inesorabile. Le continue interruzioni al conseguimento dell’obbiettivo, benché particolarmente irritanti, servono a smorzare un azione che rimane uguale a se stessa per troppo tempo, la varietà introdotta dall’utilizzo degli Jedi (che in questo titolo sembrano essere “bonus” da utilizzare in alcune parti al conseguimento di tot obbiettivi e che non sono sto gran divertimento da usare, decisamente più interessanti nella trasposizione videoludica di episodi III) e l’utilizzo dei mezzi non serve a migliorare una situazione che dopo poche ore diventa particolarmente stagnante. Il potenziamento della parte online poteva essere una buona idea, ma il claudicante frame rate (che è presente anche nel single player ma sicuramente meno marcato), il marcato bilanciamento delle armate e delle armi porta il giocatore ad esternare una lunga sequenza di invettive contro il resto dei giocatori, altro che alleanza!! Una serie di difetti che alla quasi fine del ciclo vitale ps2 non dovrebbero esistere…eppure.

Doveva e poteva essere la summa di tutti i titoli dedicati alla saga dello zio Gorge e invece risulta essere un ottima dichiarazione di intenti con risultati in parte apprezzabili in parte discutibili.
Un buon titolo che funziona in modo discreto in single player e in modo disastroso online (questo su ps2, non ho avuto modo di provarlo ne su pc ne su xbox), un insieme di esperienze rivolte ai fan di star wars che non emerge purtroppo in nessuno degli aspetti evidenziati affrontandoli tutti in maniera a volte troppo superficiale risultando poco appetibile per il resto dei videogiocatori alla ricerca di un game play più profondo.