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PS2
- Shadow of The Colossus |
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Shadow
of The Colossus |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Sony Computer Entertainment
Sviluppatore:
SCEJ
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action - Adventure
Giocatori:
1
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“Un cielo
plumbeo domina lo spazio che mi è consentito vedere,
un falco plana tra le rocce di una gola austera e mi vola
accanto quasi come un presagio… ho paura ma sono
troppo stanco per averne nella misura che dovrei, non
ci devo pensare, non ora…manca poco, lo sento.
il luogo in cui mi trovo è maledetto, nessun mortale
ne ha mai violato i confini…ma non posso tornare
indietro, se la leggenda è vera la mia amata tornerà
in vita, non so quali prove mi sarà chiesto di
affrontare, ho una sola certezza, nessuna di queste mi
fermerà…lei tornerà in vita, a qualsiasi
costo…”
Non ci sono parole o pensieri enunciati nel filmato iniziale
dell’ultimo lavoro di Fumito Ueda e Keiji Kaido,
così come nel loro primo e indimenticabile gioco(
ICO chi non lo conosce, e siete in pochi, e pregato di
provvedere immediatamente all’acquisto poiché
suddetto capolavoro è stato ristampato in linea
economica, non platinum! Economica a 29 euro…),
nessuna parola fino all’inizio vero e proprio dell’avventura
con il giocatore intento a muovere un protagonista indifeso
e spaesato, almeno all’inizio… gli intenti
di Wanda (questo il nome del protagonista…) non
serve che vengano enunciati in forma verbale, la determinazione
nel suo sguardo e la cura nel posare sull’altare
quel corpo inanimato, fanno capire immediatamente che
qualsiasi cosa gli verrà chiesto obbedirà
senza discutere…il suo unico obiettivo e ridare
la vita alla sua amata…un compito gravoso lo attende,
l’entità Dormin pretende l’eliminazione
di 16 colossi, sedici reincarnazioni di altrettante entità,
idoli un tempo venerati che ora stanno per morire per
mano di un mortale, un giovane che non prova odio per
loro, ma che si vede costretto ad affrontarli per compiacere
quella maestosa voce che alla fine esaudirà il
suo unico desiderio, riavere ciò che la morte gli
ha tolto…
E’ con queste premesse che SOTC irrompe nella vita
dei giocatori in questo febbraio, un guerriero armato
di arco, spada, tanto coraggio e di un fido destriero
di nome Agro, un cavallo forte e fedele che non lo abbandonerà
fino a quando sarà capace di muoversi. Raccontare
l’avventura che attende Wanda è tanto semplice
quanto inutile, voi e il vostro cavallo alla ricerca di
un colosso alla volta,
lo trovate, lo eliminate, tornate al santuario (automaticamente…)…e
si ricomincia con il successivo…detto così
sembra noioso e ripetitivo…niente di più
sbagliato, come ci ha insegnato ICO ci sono giochi che
aggiungono al gameplay qualcosa di unico, SOTC coinvolge
il giocatore a livello emotivo, un susseguirsi di emozioni
talmente profonde e vere da non poterci credere, nulla
attualmente in commercio offre questo addensamento di
suggestioni virtuali, per arrivare a tanto bisogna scomodare
lo stesso ICO e il mai troppo lodato SHENMUE…ma
cosa rende davvero unico questo gioco? Difficile spiegarlo…ogni
volta che partirete dal santuario inizierete a cavalcare
per un tempo definito solo dalla velocità in cui
supererete gli impedimenti architettonico/strutturali
che vi rallentano nella ricerca del colosso da eliminare.
L’ambiente che vi circonda è di una vastità
fuori dal comune, gli immensi spazi che scivoleranno sotto
i vostri occhi possiedono una bellezza senza termini di
paragone, da spezzare il fiato, scorci naturalistici di
una bellezza tale che paiono parte di un luogo remoto,
fiabesco ma terribilmente reale nella sua solenne maestosità.
Se la parte legata al naturale risulta rigogliosa, arida,
fredda, accecante in base alle zone, gli edifici e gli
agglomerati architettonici vantano una struttura ricercata,
credibile e solida quanto il castello/prigione di ICO.
Tutto quello che vi si para davanti vi ricorda continuamente
il vostro ruolo, un piccolo e minuscolo essere vivente
alla scoperta obbligata di un luogo smisurato, un ambiente
vivo e totalmente incurante delle vostre vicissitudini,
il più delle volte si limiterà ad ospitarle
e in altre vi aiuterà ad affrontare il colosso
di turno offrendovi i mezzi per raggiungerne i punti deboli.
Gli enigmi(se così si possono chiamare…)
sono legati solo alla ricerca del colosso, e al suo ritrovamento,
il vostro obiettivo sarà trovarne i punti deboli
e il modo più idoneo per raggiungerli. Ognuno di
loro prevede e pretende una strategia differente per “scalarlo”,
le dimensioni di alcuni di loro sono tali da considerarli
un livello a se…alcuni richiedono quasi 40 minuti
per essere abbattuti, almeno la prima volta che gli affrontate,
ricominciando il gioco conoscerete già il percorso
ed ovviamente le tempistiche di annientamento saranno
più veloci ed efficaci ( anche senza ricominciare
il gioco potrete riaffrontare un colosso già abbattuto,
una volta raggiunti i suoi resti, evidenziati sulla mappa,
potrete attivare la modalità “ricordo”,
riaffronterete la battaglia con un filtro a video che
ricorda in maniera marcata l’effetto film da aggiungere
ad ICO una volta terminato…bellissimo talaltro!).
Altri di loro avranno dimensioni più contenute,
ciò non li rende meno pericolosi anzi!
La loro velocità nell’attaccarvi sarà
di parecchio più elevata e nella maggior parte
dei casi avranno i punti deboli in cui colpirli celati
da una qualche protezione…sta a voi in questi casi
capire come sfruttare l’ambiente per renderle visibili…
la sola parte negativa delle entusiasmanti battaglie che
intraprenderete (la lotta con i colossi e in definitiva
il vero fulcro dell’azione nel gioco, il contorno
sono le lunghe cavalcate nel cercarli, momenti che sfociano
il più delle volte in mera ammirazione del lavoro
svolto dai grafici….), è la sensazione che
ci sia qualcosa di malvagio nelle vostre azioni…quelle
creature benché a tratti terrificanti a vedersi
(il 16° non me lo scorderò finche campo, così
come il guardiano della fortezza…ma non sono i soli…)
non hanno nulla contro di voi, i vostri servigi non serviranno
ad eliminare una minaccia per la vostra vita, sono dei
mezzi per assecondare il vostro desiderio più profondo…mettere
fine a molte vite per averne in cambio una sola…se
siete persone emotive il rimorso in alcuni casi vi lascerà
inermi…
Fin qui ho parlato solo dell’impatto emotivo nel
gameplay e dell’estetica del gioco nella sua totalità,
ma un gioco non è fatto di sola estetica, o meglio,
la grafica non si giudica solo dall’impatto visivo
iniziale, ed è da qui che iniziano i primi problemi
del prodotto SCE. I punti a favore, oltre a quelli già
citati, sono una efficace scelta cromatica per tutte le
superfici, un eccellente lavoro sulle animazioni (se Wanda
si muove grossomodo come ICO, Agro è di gran lunga
il miglior cavallo mai apparso in un videogioco, vero
come non se ne erano mai visti, dimenticate gli anonimi
equini di Gun o di Red dead revolver, questo E’
VIVO!!!), un design dei colossi sempre di massima levatura,
le note dolenti sono una instabilità dell’engine
grafico, benché i cali di frame rate siano accettabili(
il gioco non raggiunge i 30 frame al secondo, almeno a
mio avviso ed è genericamente lento…) il
pop-up di alcune parti dell’ambiente mentre si è
a cavallo e soprattutto la telecamera claudicante durante
gli scontri danno al gioco quel qualcosa che ne rovina
in parte l’esperienza, altro aspetto che purtroppo,
almeno all’inizio infastidisce, è la presenza
costante di aliasing (in ICO era molto meno marcato…)
e la definizione delle texture viste da vicino…piuttosto
slavate, funzionano solo se viste come parte di un immagine
più grande…tagli a mio avviso necessari per
permettere all’hardware di gestire tutta quella
roba, peccato che nonostante tutte le ottimizzazioni rimane
un gioco molto pesante da gestire per la console di mamma
Sony che mai come in questo gioco mette a nudo i suoi
limiti, la sensazione e che il team di Ueda abbia voluto
strafare caricando l’emotion engine di un lavoro
che non era in grado di gestire.
Finiti gli aspetti più “clinici” si
torna sulle corde dell’emotività con la parte
che più colpisce al primo incontro con uno dei
colossi, la musica! Del tutto assente nelle fasi esplorative
(limitati rumori ambientali, i passi di Wanda, gli zoccoli
di Agro, il movimento di piccoli animali…) irrompe
nel gioco alla vista del colosso, dapprima flebile e distaccato
si fa via via più maestoso e incalzante con il
primo approccio e la scalata, impressionante!!! Compositivamente
parlando le partiture sono di un tale pregio da meritare
l’acquisto della colonna sonora in cd separatamente
(spero esista, io mi informo poi vi faccio sapere sul
forum!!!). splendide non ci sono altre parole per descrivere
la magnificenza di alcune di queste perle sinfoniche…se
ci penso me le ricordo quasi tutte, da non crederci, non
mi succedeva da tempi di Castelvania Symphony of the night!!!
Non privo di difetti è finalmente arrivato questo
nuovo sogno di Ueda e co… nonostante i problemi
freddamente tecnici rimane una delle esperienze più
profonde ed esaltanti degli ultimi anni, un gioco che
fa della suggestione la sua arma vincente, come ICO SHADOW
OF THE COLOSSUS vi chiederà il cuore… e voi
senza indugio glielo darete… se sarete tanto sensibili
da sprecare una lacrima per quanto vi verrà raccontato
nella più struggente storia videoludica mai narrata... |
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Votazione
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Grafica: 8.5
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8
Longevitá: 8
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Animazioni e design eccellenti
+ Ambienti di una vastità impensabile
+ Storia struggente e perfettamente narrata
+ Intenso e giocabile
- Pecora nera:
- Problemi tecnici qua e la
- Telecamera a tratti insopportabile
- Purtroppo finisce
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Distributore
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Trailer
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