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PS2 - Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure
Marc Ecko's Getting Up
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Produttore:
Atari
Sviluppatore:
The Collective
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action Adventure
Giocatori:
1

“New radius? Un postaccio… quel poco di buono che c’era nella gente è stato spazzato via dalla corruzione, dalla burocrazia e dalla politica. Un nuovo sindaco regna incontrastato, il risultato è una sorveglianza feroce con telecamere sparse ovunque e un corpo di polizia (i cck…) che non lascia il tempo di respirare…le forme di espressione dei movimenti giovanili sono diminuite per paura e le poche crew rimaste invece di stringere alleanze combattono fra di loro per un misero muro da “graffiare”…una situazione insostenibile…occorre trovare una soluzione…occorre trovare il coraggio di ribellarsi…ci vogliono sistemi di comunicazione estremi…un qualcosa che forse i “benpensanti” possono togliere dai muri, ma non potranno mai cancellarlo dai tuoi ideali…una silente rivoluzione condotta con armi non convenzionali,…una rivoluzione in bomboletta spray....”

Quanto riportato nelle righe qui sopra è il mio personale pensiero maturato nelle ore in cui giocavo a questo piccolo ed inaspettato gioiellino ludico/narrativo. Il nuovo titolo prodotto da Atari si erge fiero e sicuro del suo valore in un panorama più che affollato in ambito console, diciamocelo chiaro di action/adventure la ps2 (come l’xbox..) è strapiena, molti di questi sono di ottima fattura, ma tra tutti Getting Up riesce ad emergere, e per certi versi sorprende. Sin dalle prime battute si ha l’impressione che il gioco non è un action di tipo comune, ogni sua parte gode di rifiniture e tocchi di classe tutt’altro che scontati…per i dettagli continuate a leggere…

Il gioco dovrebbe narrare le gesta di un giovane writer di nome Coltrane (nel gioco il nome per esteso viene detto una volta sola, a tutti gli effetti voi lo conoscerete solo come “Trane”, contrazione con cui si firma…) che schiacciato dall’ipocrisia cittadina intraprende una personale battaglia contro il sistema da lui identificato come corrotto e dittatoriale (come dargli torto…in certi momenti durante il gioco mi sembrava di girare per Milano altro che fantasiose città di nome new radius!!). La sua avventura lo porterà a perfezionare le tecniche per realizzare graffiti sempre più grandi e complessi (un modo a lui congeniale di esprime dissenso per qualcosa…), con la gravante di doversi difendere da attacchi su più fronti, che siano poliziotti o crew rivali (voi non appartenete a nessuna crew…uno spirito libero…) bisogna imparare a difendersi…attaccando! Le combo nei combattimenti sono in numero adeguato per divertirvi a spargere dolore contro i vostri avversari, in più la possibilità di trovare armi improvvisate vivacizza gli scontri quel tanto che basta a renderli adrenalici e feroci. Il resto del gioco pretende da voi dei compiti legati alla spray art. in ogni sezione ci saranno zone peculiari in cui fare un graffito, tramite un tasto denominato “intuito” Trane identificherà con un simbolo la parete ideale su cui realizzare un graffito, ma se nelle prime fasi di gioco raggiungerle sarà facile, andando avanti la sfida cresce portando le pareti “graffiabili” in zone all’apparenza inaccessibili, un attento studio dell’ambiente e delle strutture che lo compongono ci darà la possibilità di capire come raggiungerle manifestando in Trane doti atletiche particolarmente sviluppate, una sorta di “prince of persia urbano”(non me ne voglia Jordan Mechner…).
Più saranno grandi, più saranno in zone assurde, più i valori che definiscono il vostro avatar aumenteranno rendendovi sempre più celebri e allo stesso tempo più temuti…l’unico neo legato alla risoluzione degli “enigmi in bomboletta” è la limitata percorrenza di alcune aree, dei vetusti muri invisibili (videoludicamente parlando ormai appartenenti al cretaceo pre free roming…) impediscono di esplorare un ambiente dall’illusorio vasto campo visivo…un inspiegabile impedimento che sebbene non modifichi in maniera sostanziale il game play, indispettisce un po’.

Il team che si è occupato dello sviluppo è ormai noto ai più, i validi the Collective, già fautori del buon star wars episode 3 “revenge of the sith” e del sottovalutato buffy the vampire stayer per xbox.
I primi minuti di gioco basteranno per capire che sotto la direzione di Marc Ecko il team ha dato il meglio realizzando il comparto tecnico migliore della loro carriera. La città è qualcosa di splendido, le periferie degradate, la metropolitana, i palazzi fatiscenti sono visivamente dettagliati, strutturalmente solidi e esteticamente accattivanti come pochi altri. Un ambiente così caratterizzato deve essere supportato da texture dalla qualità inappuntabile…tranquilli, ogni superficie gode di dettagli ragguardevoli, considerate poi che ogni muro può ospitare una (o più di una sempre diversa…) “tag” mutandone così l’impatto visivo, a volte in modo positivo a in altre in modo negativo (imparare a decidere quale tipo usare, di che colore, di quale dimensione e soprattutto dove piazzarla sono aspetti che imparerete a giostrare nel corso dell’avventura). Non solo l’ambiente stupisce, Trane e i personaggi che gravitano nella sua vita sono tutti ben fatti, le animazioni sono sempre puntuali, fluide e realistiche, le collisioni sono quasi sempre precise, quasi perché le compenetrazioni di poligoni, benché veramente sporadiche, sono presenti. Aspetto un po’ trascurato sono le tipologie di nemici che incontreremo, non particolarmente ricercate o varie (i membri delle crew rivali si somigliano tutti così come i poliziotti, debitori non poco del design dei combine di half life 2). Il protagonista cambierà look dopo poco tempo e in entrambe le varianti risulterà carismatico quanto basta, la scelta di dotarlo di un volto conosciuto (il rapper Talib Kwely) all’inizio rende un po’ scettici, dopo la prima ora di gioco invece comincerà a diventarvi famigliare e vi affezionerete, il personaggio come dicevo ha carisma da vendere, la battaglia personale narrata nel gioco diventerà la vostra battaglia, maturerete insieme a lui e imparerete le tecniche di sopravvivenza urbana insieme, inizierete dove inizia lui…impossibile non identificarsi in un ragazzo ribelle che sogna di cambiare il (suo…) mondo con una forma d’arte…almeno per me sentirmi così non è stato difficile, potere dei videogiochi! (fico, atletico e graffittaro di talento…almeno fossi come lui!!!). Altro aspetto particolarmente curato sul versante estetico è la tipologia di graffiti che potrete fare, un “book” virtuale si aggiornerà automaticamente dandovi la possibilità in ogni schema di variare la proposta delle immagini che realizzerete..ci tengo a precisare che per ognuna di esse è possibile modificarne il colore in base ai gusti e tutti una volta realizzati sono qualcosa di splendido, un esplosione di colori e dinamismo che colora in maniera radicale un’altrimenti cupa e grigia metropoli che seppur virtuale è imparentata di parecchio con le città in cui molti di noi vivono…

Ultimo aspetto da considerare è la componente sonora, i brani che la compongono passano dalla scontato hip hop al punk/rock, elettronica e altro. Tutte le canzoni proposte sono comunque godibilissime e per quanto personalmente non apprezzi particolarmente il rap, non posso che rimanere soddisfatto delle scelte fatte in questo genere, affascinanti e azzeccate. Nota stonata il doppiaggio, in italiano si ma frettoloso e a volte troppo volgare (il linguaggio ruvido non mi scandalizza minimamente, ma deve essere adeguato al contesto…in molti casi qui non lo è…)
…per circa il 60% del gioco fa il suo dovere e tanto basta.

Una sorpresa, un titolo a cui non davo la minima fiducia e che si è rivelato un gioco di fattura più che discreta, un altro modo di analizzare la vita di un graffittaro, senza ipocrisie o moralismi ma con una determinazione marcata nell’affermare che il graffito come i fumetti o i videogiochi sono forme d’arte che meritano rispetto e che in molti casi possono cambiare la percezione del mondo da parte di chi ne carpisce i più profondi significati…provatelo, ne vale la pena…
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 8
Sonoro: 7
Giocabilitá: 8
Longevitá: 8

Voto Finale
8

+ Punta di diamante:
+ Graficamente affascinante
+ Stilisticamente pregevole
+ Graffiti virtuali dalla varietà notevole e dall'impatto visivo a tratti devastante
+ Semplice e immediato nei controlli


- Pecora nera:
- Doppiaggio frettoloso
- Facilmente fraintendibile
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Distributore
Atari

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