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Fahrenheit |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Atari
Sviluppatore:
Quantic Dream
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Avventura
Giocatori:
1
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“un bagno..
si sono in un bagno, un bagno pubblico… un locale…
si è il bagno del locale dove mi ero fermato per
cenare… ma cosa?!?
le mie mani… un coltello sporco di sangue…
un cadavere riverso sul pavimento… io? Sono stato
io!?!... no, non può essere nooooooo!!!!!!…”
così inizia l’incubo di Lucas Kane,
un uomo comune che non ha la minima idea del perché
sia diventato un omicida e benché meno di chi sia
la sua vittima… solo alcuni particolari, anch’egli
presenta delle ferite di cui non conosce la provenienza
e sovente la sua mente viene aggredita da numerose visioni
che lo perseguitano… perché?
Cosa lega il misterioso assassinio alla sua vita?
A cosa fanno riferimento le visioni che lo tormentano?...
questo è solo l’inizio, il principio di una
serie di eventi che mai come in questa avventura dei Quantic
dream colma il divario tra cinema e videogioco.
E’ pressoché impossibile non rimanere affascinati
dal concept e dalla narrazione una volta indossati i panni
del primo personaggio, il coinvolgimento emotivo è
fin da subito guidato verso la logica e il puro intuito,
cosa fare?
Se foste al posto di Lucas in una situazione del genere
cosa fareste? Nascondereste le tracce?
Scappereste in fretta e furia dalla finestra per non farvi
vedere?
Le varianti sono molte, le soluzioni poche, bisogna saperle
scegliere con le tempistiche giuste, in Fahrenheit il
mondo intorno a noi ha una vita propria e si muove, ragiona
e reagisce in modi a volte imprevedibili… (vedi
la preview di Sergio quando faceva riferimento alle scene
multievento montate in stile “24”, la splendida
serie televisiva trasmessa su sky).
Intrigante, è la prima parola che mi è venuta
in mente per questo nuovo modo di intendere le avventure
grafiche. Tutto intorno a noi spettatori giocanti si muove
come un film, gli intrecci della sceneggiatura non presentano
quasi mai buchi o parti forzate, tutto scorre in modo
lineare ed allo stesso tempo interattivo. I dialoghi,
vero punto di forza della produzione, hanno diversi tempi
di reazione, ad ogni domanda avremo un tempo limite per
rispondere, la selezione naturalmente cambierà
gli eventi, a volte in maniera significativa a volte in
maniera marginale.
L’esplorazione degli ambienti è importante,
ma non come nella tradizione di questo tipo di gioco,
la cosa più rilevante ai fini del gameplay e l’interazione
con i personaggi, in questo gioco incredibilmente vivi
e stupendamente caratterizzati. Il ruolo del protagonista
non è affidato al solo omicida, in tempi diversi
useremo anche i due “antagonisti” (per
modo di dire, in fin dei conti sono poliziotti, e di solito
loro cercano di trovare gli assassini…) il detective
Carla Valente e il suo secondo Tyler Miles, impegnati
più che mai a svelare il mistero che circonda l’omicidio.
Di tanto in tanto interpreteremo anche il ruolo del fratello
di Lucas, padre Marcus. Presto la fedeltà verso
la chiesa non gli sarà più di aiuto, diviso
tra la sacralità della sua vocazione e l’affetto
verso il fratello, si troverà spesso a dover scegliere
cosa è davvero più importante per lui.
Il gioco si muove per capitoli, la selezione dei personaggi
da utilizzare avviene alla fine di ognuno di essi. Ovviamente
la sceneggiatura è stata pensata per non farvi
patteggiare per nessuno, in ogni situazione sarete chiamati
a dare il meglio di voi stessi, incuranti se in quel momento
interpretate preda o cacciatore, sarete sempre e comunque
spettatori, ma anche registi, non dimenticatelo…
l’evoluzione della trama e tutti i suoi risvolti
sono affidati sempre e comunque alle vostre scelte, il
solo difetto di un impianto di gioco di questo tipo è
il margine di errore, di solito limitato, ma in questo
caso David Cage e il suo team hanno preferito regalare
un approccio più “morbido” al giocatore
permettendo di correggere eventuali errori ricominciando
dal salvataggio più recente, mai troppo distanti
fra loro.
Il sistema di controllo lascia a primo acchito un po’
spaesati, tutte le nostre azioni sono effettuale tramite
la leva analogica, basandosi sempre su una struttura ormai
collaudata non dissimile dal QTE (quick time event) di
Shenmue 2. Il difetto più grande e da riscontrarsi
nei combattimenti, a volte un po’ troppo repentini
e richiedenti un tempismo a cui il nostro occhio non era
abituato da tempo, niente di irrisolvibile ma sicuramente
frustrante, almeno nelle prima fasi di gioco…poi
si sa, l’abitudine è un amica in casi del
genere. Il resto, come dicevo poche righe fa, e basato
sull’intuito… l’immedesimazione è
la vostra migliore arma.
Giovani sui 30 anni… moro… corporatura
media… lo troveremo
Il motore grafico messo in piedi dal team non è
niente male, specie per i personaggi. I modelli sono tutti
estremamente curati sia nei movimenti sia nella definizione.
Un pregio di tutta la produzione è l’espressività
e la caratterizzazione di ognuno di essi, la personalità
di ogni “attore” virtuale è
palpabile e profonda, nessuno di loro vi sembrerà
un riempitivo, tutti hanno un ruolo, magari alcuni di
essi ne interpretano uno poco rilevante, ma mai inutile
ai fini della trama. Affascinante anche il filtro noise
usato su tutto lo schermo, i rimandi a silent hill sono
più che evidenti, per certi versi l’atmosfera
ricorda il gioco Konami senza tuttavia abusare dei cliché
horror-lynchiani (nel senso di David Lynch) di cui si
fregia il gioco ideato dal duo Toyama-Yamaoka. Gli ambienti
come i personaggi vantano una buona realizzazione, anche
se la circoscritta percorribilità, ne limita il
valore…fossero stati più “eplorabili”
sarebbero stati perfetti, ma purtroppo il gioco NON E’
un action adventure, è a tutti gli effetti un avventura
grafica e benché sia stata realizzata con cura
rimane legata ai limiti ed ai “binari”
di questo tipo di giochi. Una perplessità mi è
derivata dalle animazioni dei personaggi in alcuni frangenti.
Benché le ore di motion capture si notino subito,
i personaggi hanno a tratti movimenti inspiegabilmente
legnosi, problema secondo me imputabile alla lentezza
generale di tutto il motore, problema sicuramente meno
evidente nella sua controparte PC.
Sul coltello ci sono tracce di sangue…ovvio no?
Ma il sangue non è solo quello della vittima...
Mentre guardavo i credit iniziali ho avuto un sobbalzo…alla
voce musiche appare un nome che mai avrei pensato di vedere
in un videogioco: Angelo Badalamenti!!!
Alcuni di voi (spero proprio di no) diranno “e allora?”
bhe si da il caso che questo è l’autore di
alcune delle più belle colonne sonore del cinema
“onirico” ed indipendente, vi dicono niente
film come Strade perdute (David Lynch), Nightmare 3 (Chuck
Russell/Wes Craven) e serie come Twin Peaks (sempre dello
stesso Lynch)? Bhe le ha scritte lui e sono solo alcune
delle quali ha messo la firma… inutile dirvi che
la colonna sonora di Fahrenheit è tra le più
belle mai introdotte in un videogioco, alcune composizioni
sono da pelle d’oca, splendide sotto tutti i punti
di vista, a livello compositivo siamo ben oltre la media
di quasi tutti i videogiochi del genere…il che non
è poco.
Altro pregio è il doppiaggio, anch’esso di
molto sopra la media di questo tipo di giochi, finalmente
gli interpreti sono attori che sanno perlomeno dare un
voce caratteristica al proprio personaggio, un esempio
per chi si ostina a mettere voci “famose”
a personaggi poco indicati a questo tipo di operazione
(segnalo la terribile interpretazione di Sadono effettuata
da un sempre meno brillante Morgan, e naturalmente il
povero principe di persia rovinato da un agghiacciante
Gabriel Garko…), una sezione audio per il sottoscritto,
esente da qualsiasi tipo di difetto.
Che dire di più, buona la prima!!!
Speriamo che David Cage continui su questa strada regalandoci
un ulteriore evoluzione del genere, l’avventura
grafica fatta in questo modo è qualcosa di originale
e allo stesso tempo intrigante, spero che Fahrenheit sia
l’inaugurazione di un nuovo genere, un modo di videogiocare
basato quasi solamente sull’emotività di
chi usufruisce del media… un esperimento a mio avviso
riuscitissimo che pecca solo nella troppa facilità
di alcuni passaggi, e nella longevità non
proprio eccellente… ma sono quisquiglie, se vi appassiona
la trama non avrete pace finche non lo finirete…
successivamente lo rigiocherete con la stessa voglia con
cui riguardate un film che sapete a memoria… lo
farete solo per il gusto di farlo, a meno che il finale
( no, non ve lo dico)..... |
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Votazione
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Grafica: 8.5
Sonoro: 9
Giocabilitá: 7.5
Longevitá: 7
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Colonna sonora da brivido tra le migliori sul mercato
+ Grafica curata e modelli poligonali buoni
+ Innovativo quanto basta
+ Un nuovo genere
- Pecora nera:
- Sistema di controllo inizialmente macchinoso
- Ambienti limitati
- A volte lineare
- Un po' corto
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Distributore
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