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PS2
- Enthusia Professional Racing |
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Enthusia Professional Racing |
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Versione per la stampa -
Commenta
la review nel forum
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Produttore:
Konami
Sviluppatore:
Konami
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Racing
Giocatori:
1
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Sacrilegio! La Konami ha provato a realizzare
il suo Gran Turismo scopiazzando (volevo
dire: “prendendo spunto”...)
qua e là dal capolavoro di Polyphony
Digital!
Si tratta di plagio? Non direi; ok, la base di partenza
è quella, ma questo gioco propone anche alcuni
argomenti che il popolo di GT chiede a gran voce oramai
dai primi capitoli.
Preso atto che si tratta di un simulatore di guida sportiva
con automobili su licenza, iniziamo parlando del “Enthusia
Life”, quella che si può definire la
modalità carriera di questo titolo.
Si tratta di un sistema di crescita progressivo, in cui
il giocatore avanza in una classifica accumulando punti
ad ogni risultato positivo in pista.
Per scongiurare l’abuso di macchine estremamente
potenti in competizioni inadeguate (con automobili dalle
scarse prestazioni), la retribuzione del punteggio tiene
conto anche della difficoltà che si auto-regola
in base a questo fattore. Tanto per chiarire, se correte
con un’ Alfa GT contro una Punto, una Yaris e altre
piccolette, il fattore di remunerazione a fine gara terrà
conto della differenza di “classe”
del vostro mezzo.
Ad impreziosire l’esperienza di gioco e per convincere
i giocatori a non fare le curve di sponda o prendersi
a sportellate ogni tre metri, la CPU punisce gli atteggiamenti
scorretti ed antisportivi con la perdita di punti Enthu.
Giustamente uno dice: “e a me che me ne frega dei
punti Enthù?”. Semplicemente meno ne perdete,
minore sarà il guadagno di punti esperienza che
incrementano il livello della macchina usata (maggiore
livello equivale a maggiore elaborazione); per di più
concludere una gara a secco di Enthu si traduce in una
sessione di gara saltata, con relativa perdita di posizioni
nella classifica mondiale. Sarà un sistema macchinoso,
ma funziona abbastanza bene.
La cosa che proprio non ho digerito é la scarsa
possibilità di impostare l’auto e l’assenza
di un garage per la messa a punto dei bolidi vinti (scordatevi
di comprare le macchine da sogno appena guadagnate il
primo milioncino...).
Una volta indossata tuta, guanti e casco, è tempo
di scendere in pista e scoprire come si comportano i mezzi
sviluppati da Konami.
Anche con tutti gli aiuti disabilitati, in un primo momento
le macchine di Enthusia si muovono benone; la simulazione
della fisica è più che adeguata con veicoli
che si imbarcano realisticamente in curva, che sobbalzano
sui cordoli, una riproduzione accurata dei diversi tipi
di trazione e così via; questo, in teoria, dovrebbe
essere tutto quello che potrebbe accomunare questo gioco
a GT (persino le musiche hanno degli arrangiamenti molto
simili e richiamano alla memoria il “RE” delle
quattro ruote).
Dicevo in teoria perché, come si iniziano ad utilizzare
le prime macchine da gara, saltano fuori gli altarini,
con un modello di guida inadeguato, fin troppo simulativo,
che mal si sposa con le esigenze della giocabilità.
Quindi in un sol colpo si perde il divertimento ed il
controllo del mezzo appena messo il naso fuori delle categorie
più basse.
A poco serve abilitare gli aiuti: oramai ci si è
resi conto che la macchina virtuale non è così
pesante e realistica come quella di GT o forse, più
semplicemente, guidare in Enthusia non è divertente
allo stesso modo.
Sono un gran farabutto, quindi non lesinerò neppure
sull’aspetto estetico i paragoni con Gran Turismo,
e qui le differenze sono opprimenti per il gioco Konami.
Il tentativo di riprodurre il fotorealismo di macchine
e fondali, pecca soprattutto nella realizzazione dei tracciati,
fin troppo fantasiosi, ricordando alla lontana il best
seller Namco “Ridge Racer”, risultando
forse un po’ fuori luogo per un titolo che cerca
di avvicinarsi al mondo delle simulazioni.
Le automobili sono riprodotte in modo molto accurato,
ma paragonate al onnipresente GT4 risultano scarsamente
dettagliate.
Comunque il lavoro svolto dai grafici giapponesi non è
da buttare, risultando invece al di sopra della media.
Enthusia è in grado di regalare ai giocatori un
discreto senso di velocità (anche se fa un po’
sorridere il filtro applicato al bordo dello schermo per
rappresentarla) ed un aspetto complessivo più che
soddisfacente.
Al di là degli aspetti in game che comunque
non deludono, sono rimasto spiazzato dall’interfaccia
utente e dai menu fin troppo confusionari per risultare
pratici. Qui ovviamente è un netto cinque a zero
per Polyphony Digital, ma non ci si poteva aspettare una
situazione diversa, perché il processo di affinamento
che ha subito GT dura ormai da un decennio, mentre il
nuovo sfidante manca di quell’esperienza che si
matura solo con il tempo.
In sostanza Enthusia esce nettamente sconfitto nel paragone
diretto, ma la carne al fuoco di Konami, è tanta,
quindi in un futuro, se dovesse esserci un seguito, questo
trasformerebbe sicuramente i punti di forza di questo
titolo in punti vincenti. Per ora la casa di Metal Gear
si deve accontentare di uscire dall’autodromo con
un terzo posto (al secondo c’è Toca RD2),
ma lo può fare a testa alta. |
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Votazione
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Grafica: 8
Sonoro: 8
Giocabilitá: 7
Longevitá: 8
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Originale modalità carriera
+ Discreta realizzazione tecnica
- Pecora nera:
- E' un clone bruttino di GT4 e non ha neppure la sua giocabilità
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Distributore
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