:: Dynasty Warrior 5 Extreme Edition ::

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PS2 - Dynasty Warrior 5 Extreme Edition

Dynasty Warrior 5

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Produttore:

KOEI

Sviluppatore:

Omega Force

Lingua:

Inglese

Versione:

Pal

Genere:

Azione

Giocatori:

1 - 2

Koei stacca l’ultimo biglietto per l’appuntamento con l’edizione estrema del quinto capitolo del suo famoso action game storico, ma come a volte accade, la lunga ascesa della notorietà di questa serie è andata a sbattere contro lo scoglio più duro, la politica conservatrice dell’antirinnovamento.
L’aggiunta di nuove modalità, nuove mappe, nuovi personaggi e nuove armi, non basta più quando una meccanica di gioco è stata spremuta fino all’osso, e risulta praticamente inutile riciclare per l’ennesima volta (se non erro l’ottava) tutta la struttura base su cui si fonda il gioco.

Si tratta insomma del solito hack’n’Slash, in cui voi interpretate un guerriero e vi schierate contro una moltitudine sconfinata di nemici, durante una battaglia campale tra due eserciti. Il concept originale è sempre buono (basti pensare che N3 per X360 si baserà proprio su questo principio), ma meriterebbe approfondimenti, che sembrano latitare proprio sotto il profilo dei controlli, estremamente semplici, ma anche incredibilmente lacunosi.
Giocare a Dynasty Warriors 5 Xtreme Legends o Dynasty Warriors 2 è perfettamente identico, questo si traduce in sessioni ripetitive, ricche di nemici dalla pietosa intelligenza artificiale. L’unica vera e propria forza dell’esercito digitale, che ci viene contrapposto, sta solo nel suo soverchiante numero.

La possibilità di gestire un personaggio creato da noi (aspetto, armi, eccetera) é di farlo evolvere, attraverso la modalità Destiny, parrebbe un punto di partenza più che adeguato per rinnovare l’interesse di un giocatore, ma il momento drastico avviene proprio mentre si impugna il dualshock2, perché il divertimento, portato dallo sterminio delle frotte di mentecatti, che ci caricano, diminuisce man mano che il counter dei cadaveri sale, rimpiazzando quella sana sensazione di divertimento con una tediosa routine.
L’alternarsi dell’umore di certo non farà bene alla vostra salute, ma potreste sempre far parte della nutrita schiera dei fan di questa serie e desiderare di non farvi mancare proprio quest’ultimo titolo.
In questo caso apprezzerete sicuramente il buon numero di elementi aggiunti e la possibilità di far crescere un alter ego personalizzato all’interno dei ranghi militari del vostro esercito, assumendo ruoli sempre più importanti ed incrementando la vostra lista di tecniche, che onestamente all’inizio risulta talmente limitata da pregiudicare la giocabilità del titolo.

La possibilità di affrontare il gioco in cooperativa, accompagnato da un amico disposto ad affiancarvi nella battaglia, và a favore della già di per sé buona longevità (sempre considerato che vi piaccia il genere) di cui gode Dynasty Warriors 5 Xtreme Legend.

Purtroppo la grafica non è stata assolutamente migliorata, o perlomeno se ci sono state delle implementazioni tecniche sono così poco evidenti da non farsi notare, quindi non possiamo contare su un aspetto video all’avanguardia. Le texture di vestiti ed armature appaiono di discreta fattura e abbastanza sgargianti nelle colorazioni, ma la potenza di calcolo poligonale della vecchia Play 2 sembra sia stata lasciata in cantina. I modelli e le ambientazioni sono davvero piatti, e visto che tutti sappiamo di che pasta è fatta la macchina Sony, non crediamo accettabile, alla fine del ciclo vitale di una console, un comparto tecnico così scarno.

Fortunatamente la colonna sonora riesce a catturare l’attenzione più di quanto non riesca a fare la grafica, mitigando almeno in parte i bisogni di soddisfare i sensi di vista ed udito da parte dei media moderni.

Oramai conoscete come stanno i fatti, stiamo parlando di un picchia-picchia dal pulsante d’attacco rovente, nemici senza cervello e possibilità di incremento del livello di noia del giocatore sempre in agguato. Se siete dei fan della serie mi giudicherete un pazzo, ed in quel caso ogni mio avvertimento sarebbe vano (anche perché “de gustibus non disputandum est”), ma se non siete parte del summenzionato gruppo, vi invito a ponderare attentamente pro e contro… soprattutto i contro.