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Drakengard 2 |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Square-Enix
Sviluppatore:
Cavia
Lingua:
Sottotitoli in Inglese
Versione:
Pal
Genere:
Action - RPG
Giocatori:
1
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Dopo un discreto
periodo di attesa arriva sul territorio italiano (grazie
a Ubisoft) il nuovo capitolo della saga SQUARE-ENIX a
base di mazzate e dragoni. Tempo fa il team Cavia realizzò
un gioco che sulla carta aveva le carte in regola per
inaugurare una saga degna delle più grandi produzioni
della soft-co nipponica, ma qualcosa andò storto,
i principali problemi riscontrabili nel primo Drakengard
erano principalmente tecnici, ma non solo… la ripetitività
dell’azione e la demenza-artificiale degli antagonisti,
relegò il prodotto a mero clone di due ben più
famosi ( e indubbiamente validi) predecessori, panzer
dragoon orta di SEGA e Dynasty Warrior di KOEI.
Passa il tempo e Cavia non demorde, nelle intenzioni del
team questo nuovo capitolo avrebbe finalmente colmato
il divario con le fonti videoludiche di ispirazione e
regalato alla PS2 quella simulazione di dragoni che l’utenza
del monolite invidia alla scatolozza di microsoft (e se
non la invidia dovrebbe vista la magnificenza del titolo
smile-bit, leggete la review per capire perchè…).
La domanda è: ce l’hanno fatta?
La risposta è nelle righe seguenti…
In principio furono Caim e Angelus…
Nel filmato iniziale si fa riferimento alla precedente
avventura, senza tuttavia rimarcarne la discendenza narrativa,
difatti questo seguito si svolge ben 18 anni dopo il primo
capitolo.
Strutturalmente parlando il gioco non differisce di una
virgola dal predecessore, e vi assicuro che non è
un bene. Come nelle avventure di Caim e Angelus i nuovi
protagonisti avanzano di missione in missione massacrando
orde di guerrieri che nelle fasi di attacco prediligono
il numero alla strategia.
Ogni PG possiede un set combo ragguardevole e un discreto
numero di armi fortemente potenziabili e suscettibili
di preferenze da parte dell’utente. Tra un livello
e l’altro (solo ed esclusivamente in questa fase,
durante una missione non si potrà in alcun modo
accedere alla schermata di selezione) potremo decidere
cosa portare con noi tra armi e item, un minimo di componente
strategica in queste scelte determinerà l’esito
della missione.
Benché il gameplay non si discosti molto dalla
moltitudine di action game presenti sul mercato, di tanto
in tanto ci verrà chiesto di risolvere qualche
enigma, nulla di sconvolgente ma se non altro aiuta a
spezzare la monotonia che inesorabilmente coglie il giocatore
quando passa un buon 80% del gioco nella continua pressione
dei tasti attacco…altro diversivo alla lotta sono
i continui intermezzi in CG, nonostante siano di ottima
fattura (è pur sempre un gioco Square…) la
frequenza con cui irrompono nella storia è a tratti
fastidiosa e non necessaria. La componente GDR si limita
alla crescita del personaggio tramite punti esperienza
e alla possibilità di intervenire sulla resa bellica
dell’arsenale, scelte tutto sommato limitate e fortemente
inibite dalla trama in atto… considerate che in
più missioni per sfuggire all’orda nemica
basterà fare un fischio al drago per ritrovarsi
nei cieli ad arrostirne la maggior parte nel minor tempo
possibile…le sezioni a bordo del nostro “destriero”
sono sicuramente più evocative, la liberta dei
movimenti concessa al giocatore colloca queste sezioni
un gradino sopra Panzer dragoon orta, solo per ciò
che concerne la liberta di scelta del percorso sia chiaro!
Su tutto il resto il capolavoro di casa SEGA resta su
un pianeta a parte…
Rimane la sensazione che sul drago tutto funzioni decisamente
meglio e che sul campo di battaglia, a piedi contro centinaia
di nemici, quel poco di poesia che riesce a creare il
titolo scompaia nel nulla…
Stimando una durata generale del titolo si può
arrivare tranquillamente a più di venti ore, la
difficoltà di alcuni scontri uniti all’assenza
di checkpoint durante le missioni vi terrà impegnati
per parecchio tempo…
…Il tempo passò inesorabile e negli anni
successivi i cieli furono solcati da un nuovo e coraggioso
duo di avventurieri, un guerriero di nome Nowe e un dragone
chiamato Legna…
Gli aspetti che più convincono sono legati a doppio
filo alla tradizione Square, i modelli poligonali dei
nostri eroi risultano parecchio curati per ciò
che concerne il design di costumi, armi e armature, così
come il possente drago Legna, che benché manchi
di mordente rispetto al suo predecessore (Angelus era
decisamente più evocativo nei modi e nel design)
risulta comunque curato in special modo sulle animazioni,
coda e ali sono ricolme di preziosismi estetici.
Nei pregi annovero anche la realizzazione di alcuni avversari
(pecie i boss di fine livello…),
benché rifiniti in maniera decisamente più
grossolana rispetto ai protagonisti, riescono ad affascinare,
il risultato di tale sensazione e da ricercarsi nel concept
alla base del lavoro dei grafici, uno studio nato comunque
da un disegno di qualche illustratore non certo sprovveduto,
anzi!
Purtroppo buona parte di questi tutt’altro che irrilevanti
pregi vengono vanificati da alcune incertezze del motore
grafico, leggerezze che ad un team con alle spalle colossi
come Square, non sono per niente tollerabili…in
quasi 7 anni di console non è ammissibile ritrovarsi
a visionare fenomeni di pop-up così evidenti, così
come non è concepibile trovarsi di fronte a texture
così mal definite… Altra componente da aggiungere
alla lista dei “vorrei ma non posso” è
il level design… tra i meno ispirati che abbia mai
visto, la semplicità delle strutture poligonali
unite ad un design architettonico assolutamente “atono”
relegano il prodotto Cavia appena nella media dei titoli
ad esso affini, persino il poco brillante Castelvania:
lament of innocence aveva un qualcosa di esteticamente
affascinante, un qualcosa che questo titolo purtroppo
non ha.
Non migliora il sonoro, da una parte abbiamo un cast di
voci azzeccate e ben recitate, dall’altro una soundtrack
orchestrata in maniera si discreta ma monotona, in questo
assolutamente in linea con il gameplay…dimenticavo
voci e testi completamente in inglese, se nelle fasi iniziali
se vi verrà voglia di capire bene la storia munitevi
di grandi quantitativi di caffè…la noia in
questi frangenti è insostenibile…
Concludendo
Un seguito che vedo più come un occasione mancata
che come un titolo da tenere in considerazione.
Le premesse, come dicevo all’inizio di questa review,
erano più che esaltanti, ma la superficialità
con cui sono state realizzate le due parti che lo compongono
non gli permettono di emergere e/o distinguersi dal numero
sempre maggiore di action (si si lo so qui c’è
anche un po’ di GDR, troppo poco per identificarlo
come tale…) presenti sul monolite…se non potete
fare a meno di menar le mani e le spade rivolgetevi altrove…
se invece nelle vostre fantasie videoludiche non potete
fare a meno di solcare i cieli a cavallo di un drago,
ed avete solo una PS2, forse potrebbe interessarvi... |
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Votazione
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Grafica: 6
Sonoro: 6
Giocabilitá: 8
Longevitá: 7
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Character design dei protagonisti di sicuro pregio
+ Longevità discreta
+ Escludendo il primo capitolo è l'unico gioco con draghi degno di nota
- Pecora nera:
- Sonoro a tratti fastidioso
- Graficamente al di sotto degli standard odierni
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Distributore
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Trailer
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