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PS2
- Delta Force - Black Hawk Down |
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Delta Force - Black Hawk Down |
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Versione per la stampa -
Commenta
la review nel forum
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Produttore:
Ubisoft
Sviluppatore:
Ubisoft
Lingua:
Inglese
Versione:
Pal
Genere:
Sparatutto 3D
Giocatori:
1 - 4
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La Somalia, già
teatro di una guerra civile tra tribù artefici della caduta
del governo centrale nel 1991, nel 1992 fu colpita da
una terribile carestia. Gli aiuti umanitari inviati e
scoratati dall' ONU e dalle sue forze di pace,
erano continuamente bersaglio dei "Signori della guerra",
colpevoli di massacrare e stremare il popolo Somalo e
di continuare una lotta di potere combattuta a suon di
mitra. Il Generale Aidid, che nel 1993 ordinò gli assalti
ai convogli ONU, divenne subito il bersaglio principale
delle truppe speciali americane chiamate Delta Force.
Slegato dai binari narrativi della pellicola da cui prende il nome (conoscete il film di Ridley Scott?), il gioco è un first person shooter sullo stile di rainbow six, dove voi sarete il leader di una task force composta da quattro membri, come di consueto avrete la possibilità di impartire semplici ordini per muovere la squadra, mettrla in copertura, raggrupparla o farvi curare e fornire munizioni supplementari.
Già dagli esordi DF:BHD mostra le sue debolezze e le sue
lacune.
Il sistema di controllo per quanto collaudato ed assimilato
dai giocatori, risulta indigesto a causa di una dislocazione
poco comoda di alcuni tasti funzione da premere contemporaneamente.
Ad esempio, per sporgersi bisogna mantenere premuto il
tasto L2 ed inclinare la leva sinistra nella direzione
desiderata, e fin qui nulla di male, ma nel caso in cui
si rivelasse necessario lanciare una granata da questa
posizione, dovreste anche premere il tasto R2 per
attivare le armi secondarie, e premere uno dei quattro
tasti frontali, corrispondenti alle varie armi da lancio.
Ora immaginate che la situazione sia più o meno la stessa
anche per impartire gli ordini, allora accantonerete (come
del resto ho fatto io) l'utilizzo di alcune "semplici"
operazioni.
Ad alimentare questo falò di grossolane espletazioni di game design, si va ad aggiungere l'incredibile ingenuità delle missioni. Non importa che si tratti di distruggere un ponte, far saltare un deposito di armi, scortare un convoglio o altro, la meccanica è sempre quella: si và verso un obbiettivo, ci si muove in copertura, si danno ordini, che vengono eseguiti immediatamente (me che altrettanto velocemente vengono dimenticati, perché i soldati si fanno i fattacci loro), si ammazzano i guerriglieri che saltano fuori all'improvviso, si ammazza anche la seconda ondata, e si procede al prossimo check point, e così via fino al conseguimento dell'obiettivo.
Il deludente comparto giocato è accompagnato da
un gradevole sistema di upgrade del protagonista, nella
fattispecie potremmo migliorare alcune caratteristiche
fisiche e di comando, aumentare il numero di medikit e
munizioni trasportate dai commilitoni e via discorrendo.
Come però potete ben immaginare, questo non risolleva
il morale del giocatore.
Prendendo in esame ciò che vedono i nostri occhi e sentono
le nostre orecchie, vi posso dire che questa non è una
guerra, ma una scaramuccia di quartiere. Modelli umani,
di mezzi e di strutture sono poveri di poligoni e ricoperti
di texture scialbe. Neppure le animazioni si salvano dalla
mitragliatrice dei commenti negativi: non solo i soldati
si muovono come grottesche creature di un altro pianeta,
per quanto persino le nostre mani (sempre sotto l'occhio
inorridito del giocatore) si muovono a scatti come un
ballerino di break-dance…che disdetta.
La delusione è dovuta alla presenza di fondali a volte
gradevoli, e sottolineo a volte, merito forse degli effetti
speciali, come la distorsione in lontananza dovuta al
calore emanato dal deserto.
L'audio di voci ed armi è ok, e le musiche sono
adeguatamente rock, motivando il giocatore molto più di
quanto non faccia la grafica ed i controlli. Non sto descrivendo
dei brani capolavoro, ma sto sottolineando il fatto che
sono sicuramente la parte migliore di questo Delta
Force Black Hawk Down.
Tirando le somme, già potete immaginarvi il risultato. Bocciatura netta. L'unica caratteristica che risolleva lievemente un prodotto, che altrimenti non avrebbe neppure raggiunto la sufficienza, sono le modalità multigiocatore, di cui addirittura una cooperativa mediante split screen.
Se proprio non potete fare a meno di un FPS nella vostra Play2, forse potreste farci un pensierino, altrimenti vi suggerirei di dirottare la vostra scelta verso titoli di tutt'altro spessore. |
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Votazione
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Grafica: 5.5
Sonoro: 7
Giocabilitá: 5.7
Longevitá: 6.5
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Musiche che caricano il giocatore
+ Modalità multiplayer cooperativa
+ Qualche buona idea qua e là
- Pecora nera:
- Grafica poco curata
- Controlli disposti in modo maldestro
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