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PS2
- Castlevania Curse of Darkness |
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Castlevania Curse of Darkness |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Konami
Sviluppatore:
Konami
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action - Adventure
Giocatori:
1
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Estratto dalla
recensione di Castelvania lament of innocence (Overgame
review PS2 2004):
“devo ammettere che il gioco mi ha deluso...
Non ha dei difetti tali da considerarlo pessimo, ma poco
fa per emergere tra il marasma di titoli dello stesso
filone. Il nome che porta ha creato un’aspettativa
elevata e forse molti di voi (come me del resto...) si
aspettavano un altro Symphony of the Night e non un clone
mal riuscito di Devil May Cry, l’arma utilizzata
lo rende più simile a Rygar ma anche a confronto
con quest’ultimo perde su tutti i fronti... Insomma
un giochino semplice confezionato con una discreta cura
che non sarebbe calcolato dai più se non avesse
il nome che porta...”
Le brutte abitudini si sa sono dure a morire…
Ora come allora i tentativi di restituire importanza al
nome “Castelvania” sono vani e poco ispirati…
Ora come allora il 3D risulta astioso per questo team
che sforna capolavori solo se opera in 2D…
Ora come allora si tenta di ravvivare l’interesse
dei giocatori che lasciarono il cuore su Symphony of the
Night e che da anni cercano supplitivi nell’unica
roccaforte dei Castelvania ben riusciti, il GBA (ma anche
il DS…Dawn of sorrow è bellissimo…)
.
Fedelissimi di Castelvania rassegnatevi (mi unisco a voi…)
non ci sarà mai un capitolo della serie in 3D che
valga la pena di giocare, di tentativi sfumati ne abbiamo
visti tanti…purtroppo questo Curse of Darkness non
fa eccezione… anche se un passo nella direzione
giusta è stato fatto…
Il primo fu Alucard…
Dopo ben due anni di distanza il team che realizzo il
mediocre Castelvania lament of innocence ci riprova tentando
la strada del crossover, il risultato è una sorta
di frankenstein dell’action game con pezzi presi
qua è la da giochi del medesimo filone videoludico
e addirittura riciclando idee dallo stesso franchise,
prima fra tutte l’aggiunta degli “innocent
Devil”, chi ha giocato S.O.T.N. proverà una
sorta di deja vu, in effetti si potrebbero accomunare
ai “Familiars” anche se questi sono decisamente
più reattivi. L’importanza di queste evocazioni
permanenti è tutt’altro che irrilevante alcuni
di loro vi cureranno durante i combattimenti, altri potenzieranno
il vostro attacco, altri ancora vi aiuteranno a rilevare
zone ad un primo sguardo inaccessibili.
Ad ognuno di loro potrete impartire ordini tramite la
croce digitale, decidere se farli operare autonomamente
oppure solo ed esclusivamente ad un vostro comando (in
ogni caso vi seguiranno sempre). Altra eredità
di S.O.T.N. sono i punti esperienza e l’avanzamento
di livello del personaggio, ad ogni “scatto”
le vostre abilità primarie cresceranno regalandovi
la possibilità di effettuare combo di attacco e/o
schivata sempre più efficaci, come voi anche i
“diavoletti innocenti” avanzano di livello
e come voi le loro capacità aumentano risultando
più efficaci per durata ed intensità. Il
cambiamento più drastico rispetto a C.L.O.I. è
il tipo di arma primaria di offesa, al posto della storica
frusta il nostro Hector ( il nostro protagonista…avete
presente Alucard? Simile si ma mooooolto meno affascinante
e decisamente meno carismatico…) macina non-morti
a spadate…la cosa che disturba però non è
tanto il tipo di arma, quanto il gameplay che ne è
scaturito! con questo tipo di scelta l’azione si
sposta verso lidi decisamente inusuali per un Castelvania,
un cambiamento che di fatto allinea la serie ad un compagno
di scuderia decisamente diverso negli intenti, il poco
famoso NanoBreaker (vedi review).
Che i due titoli condividano il motore grafico è
palese( non solo quello, anche gli effetti, come nel titolo
sci-fi anche qui il “plasma” scorre a fiumi…),
ma allinearne le dinamiche non mi è parsa una buona
idea, anche perché la frenesia degli scontri mal
si sposa con la gestione dell’inventario in puro
stile GDR. La conponente “ruolistica” d’altro
canto è realizzata in maniera più che discreta,
trovando i materiali giusti potrete forgiarvi nuove armi
e potenziarne di altre tanto che ogni cosa del vostro
inventario sarà soggetta a modifiche e potenziamenti
di ogni sorta. Il problema purtroppo è la ripetitività
dell’azione che implacabile vi colpirà dopo
poche ore di gioco, la ripetitività degli scenari
(non estetica ma strutturale…) comincerà
a tediarvi a tal punto da desiderare la fine immediata
di quel livello, termine che di fatto non c’è!!!
Avanzerete sempre in strutture simili per struttura e
disposizione degli spazi, sempre o quasi nella stessa
“triste” cadenza… a condire il tutto
metteteci anche un A.I. degli avversari talmente infima
che li vorrete sterminare solo per la loro eccessiva stupidità…
Poi venne Hector…vampiro redento, demone rinnegato
fortunatamente il team si è sforzato leggermente
di più per ciò che concerne l’estetica,
se i difetti che affliggevano il predecessore si fanno
meno marcati (le texture benché migliorate sono
ancora piatte e slavate come non dovrebbero essere, la
macchina ha dimostrato di poter gestire ambienti molto
più complessi), i pochi pregi su cui poteva contare
sono qui riportati in valore esponenziale.
L’atmosfera è sempre di ottimo livello con
un uso sapiente della gamma cromatica ed una pulizia tutto
sommato accettabile (no, niente aliasing…incredibile
ma vero). I colori sulla superficie delle texture sono
miscelati in maniera talmente efficace che sopperiscono
in modo eccellente all’assenza di profondità
delle stesse donando al titolo quel fascino che da sempre
contraddistingue la serie, peculiarità che nonostante
le deturpazioni avvenute nel corso degli anni non ha mai
perso. Altro pregio da evidenziare sono le animazioni
del protagonista, sempre puntuali, sempre fluide.
Tra le noti positive sento il dovere di citare il sonoro
tutto. Le musiche sono sempre quel mix di chitarre, sinfonia
ed elettronica che è ormai parte fondamentale per
riconoscere un Castelvania tra i tanti, idem il doppiaggio
e la recitazione degli attori che hanno interpretato le
varie parti del gioco, semplicemente magnifiche! È
raro sentire doppiaggi così sentiti e partecipi,
un pregio che qui in Italia è difficile ottenere.
Un titolo dalla lunghezza più che accettabile realizzato
con una cura altalenante e una discrepanza di stili che
il più delle volte crea confusione gettandovi nella
mischia a martellare sul tasto attack come nel peggiore
dei Dynasty Warrior… merita una visione ma non vi
aspettate quel ritorno che tutti i fan della saga attendono
da tempo (un nuovo S.O.T.N. tutto in 2D… i sogni
son desideri…). |
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Votazione
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Grafica: 6.5
Sonoro: 7
Giocabilitá: 7.5
Longevitá: 8
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ I tocchi GDR lo rendono diverso
+ Atmosfera sempre di ottima levatura
+ Musiche sempre orecchiabili e adatte alla situazione
- Pecora nera:
- A.I. scarsa
- Graficamente sempre troppo indietro
- Alla lunga ripetitivo
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Distributore
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