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Rhem Collection |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Knut Mueller
Sviluppatore:
Interno
Lingua:
Sottotitolato in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Avventura/Mistero
Giocatori:
1
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Non si dica mai
che un genere come le avventure grafiche sia in declino!
E’ noto che, seppur in numero inferiore rispetto
agli amanti degli FPS, la schiera di appassionati del
“punta e clicca” continuano a consumare
titoli su titoli.
La ricetta fondamentale per un’avventura grafica
di successo è composta da un’atmosfera coinvolgente
ed enigmi degni della celebre Sfinge.
In questo caso abbiamo addiruttura due giochi in uno!
RHEM
Rhem è il primo che prendiamo in esame. Si tratta
di una specie di bonus, per una raccolta che cerca di
far risaltare soprattutto il secondo capitolo, ma che
offre anche questo titolo come gustoso bonus per gli appassionati.
Il gioco è una specie di enorme puzzle, all’interno
del quale dovrete risolvere una serie di enigmi, che vanno
a modificare la struttura stessa del labirinto in cui
vi trovate. Ogni azione effettuata sui vari macchinari
che fanno parte del gioco, porterà un cambiamento
dell’ambiente circostante. Vedrete quindi alzarsi
ponti, spostarsi pareti e così via. Gran parte
della difficoltà nella risoluzione del gioco, risiede
proprio nello spirito d’osservazione del giocatore.
Purtoppo l’assenza di una storia da seguire rappresenta
per certi versi un handicap all’appetibilità
del titolo, soprattutto se si guarda all’aspetto
artistico oltre a quello contenutistico. L’unico
scopo del giocatore sembra quello di uscire dal mondo
in cui ci si trova.
Sotto diversi punti di vista, quest’avventura è
più accomunabile a “Portal” di Valve
che al famoso Myst.
L’impatto estetico è decisamente minimalista.
Punta tutto all’essenzialità, per rendere
il più chiaro possibile quali siano i punti d’interesse
per il giocatore. Insomma, risulta chiaro che graficamente
non è per niente allettante, ma permette di giocare
senza problemi anche su macchine di dieci anni fà...
RHEM 2
Il seguito di Rhem (contenuto nel secondo disco e, vero
piatto forte di questa collection) si basa sullo stesso
principio del suo predecessore: un enorme puzzle composto
da tanti piccoli rompicapo. Ancora una volta la trama
passa in secondo piano, sacrificata sull’altare
della giocabilità, ciò nonostante non si
sente la mancanza di un plot approfondito.
Una volta entrati nella città di Rhem, sempre a
bordo di un treno, vi verrà assegnato il compito
di recuperare i pezzi di una chiave a forma di stella
per poter portare avanti l’esplorazione di questo
mondo nascosto. Vi ritroverete quindi come nel primo capitolo
a vagare liberamente in un ambiente esplorabile in lungo
e in largo. Una sorta di hub che collega tutti i vari
puzzle.
Gli enigmi sono completamente incentrati sulla logica
e sull’analisi degli ambienti che ci circondano.
Nessun rebus, nessun elemento a tempo e nessuna azione
in cui contano i riflessi. Basta analizzare i vari sistemi
meccanici o prestare attenzione agli indizi disseminati
nel gioco per procedere senza troppi intoppi.
Il sistema di controllo è dei più semplici,
prprio come quello del suo predecessore. Basta puntare
il mouse ai bordi dello schermo, per potersi spostare
e con la stessa intuitività è possibile
interagire con gli elementi dell’ambiente al fine
di affrontare i vari enigmi.
L’aspetto tecnico non ha nulla a che vedere con
il primo RHEM, che ha un pò di anni sulle spalle,
ma siamo ancora ben al di sotto della media. La grafica
particolarmente spartana e il comparto sonoro decisamente
scialbo contraddistinguono i due titoli della collezione,
che relegano ad elemento accessorio l’impatto audio/video.
Fortunatamente la cura riposta nella realizzazione del
gioco vero e proprio è di tutt’altro spessore
non deludendo per nulla chi preferisce la sostanza all’apparenza.
Questa raccolta è espressamente dedicata ai giocatori
che amano far lavorare, più il cervello che i riflessi.
L’enorme mole di enigmi a disposizione sembra chiamare
a se carta e penna, per invogliarvi a prendere appunti
al fine di concludere le due avventure. Decisamente un
lavoro faticoso ma appagante al risolversi di ogni difficoltà.
Ovviamente dovrete scendere a compromessi in termini di
trama, ma anche e soprattutto in merito al comparto video:
uno dei più sacrificati che abbia mai visto da
molto tempo a questa parte. Se saprete superare questa
“difficoltà” le altre vi sembreranno
un gioco da ragazzi.
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Votazione
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Grafica: non classificabile
Sonoro: non classificabile
Giocabilitá: 7.5
Longevitá: 7.5
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Puzzle ben congegnati
+ Due giochi al prezzo di un
gioco budget!
- Pecora nera:
- Grafica ridotta all’osso
- Trama striminzita
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