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Paradise |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Micro Application
Sviluppatore:
White Birds Productions
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione / Avventura
Giocatori:
1
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La maggior parte
di voi sa che le avventure grafiche hanno vissuto il periodo
di massimo splendore diversi anni fa (all’epoca
dell’indimenticato monkey island della lucas arts),
di tanto in tanto però qualche sviluppatore cerca
di riprendersi l’attenzione di quei giocatori che
all’epoca passavano interi pomeriggi persi in mondi
virtuali scervellandosi su enigmi a volte troppo geniali.
Tra i titoli del genere che in questi ultimi anni si sono
distinti e bene citare il più recente fahrenheit
di quantic dream e praticamente tutte le divagazioni virtuali
dell’eccellente illustratore Benoit Sokal, l’eccellente
amerzone e naturalmente i 2 poetici Syberia… ormai
fan dichiarato delle opere illustrative del cartoonist
belga,aspettavo questo Paradise con una certa curiosità,
appurata la bravura di Sokal per ciò che concerne
il tessere atmosfere in cui imprigionare il giocatore,
la sfida in cui i coders erano chiamati ad intervenire
si spostava tutta sul lato strettamente tecnico/narrativo,
punta e clicca si, ma con un interazione tra PG e fondale
ben più marcata, come del resto tecnologia e macchine
odierne permettono… purtroppo così non è
stato, ma andiamo con ordine…
Grafica e sonoro:
tecnicamente il prodotto BLE non si discosta di una virgola
da quanto giù abbiamo apprezzato nelle precedenti
produzioni del fantasioso cartoonist. I fondali soono
come al solito prerenderizzati con alcuni parti specifiche
in movimento ovviamente precalcolato ma non per questo
meno appagante in termini di mera atmosfera. Impressiona
come sempre l’ottimo equilibrio dei colori e delle
fonti di luce, sempre in tema con la terra presa in esame
in questa nuova avventura, l’africa. Benche il teatro
sia quello di una terra dopo un conflitto, con il degrado
di alcune aree e le strutture fatiscenti a fare da spettatori
involontari alle nostre avventure, i vari ambienti che
esploreremo restituiscono sempre un impatto eccellente,
affascinante in ogni sua parte. Le suggestioni create
dai tramonti sul deserto o dai raggi del sole filtrate
dalle feritoie di una tenda o le finestre di una costruzione,
sono un inno al Bello, all’illustrazione più
sopraffina, difficilmente troverete sul mercato odierno
altri videogiochi dalle immagini altrettanto poetiche…non
c’è nulla da fare, i fondali di questo tipo
vantano dettagli e particolari che nella velocità
di un gioco in 3D semplicemente passerebbero in secondo
piano… ma è bene sottolineare che in nessun
gioco targato Sokal si è mai obiettato sulla qualità
delle ambientazioni, il vero tallone d’achille sono
sempre stati i personaggi… e difatti come da tradizione
le animazioni sia per le espressioni facciali sia per
i movimenti risultano troppo poco fluide, e sovente stridono
con il resto dell’opera dando quel senso di “incollato”
che in altri tempi avremmo fatto fatica a notare. difetti
che creano comunque qualche fastidio anche nel doppiaggio,
purtroppo poco ispirato e non certo aiutato dalle animazioni
dei volti, troppo poco espressivi per coinvolgere. Buono
il resto del sonoro con la giusta calibratura di effetti
sonori ed intermezzi musicali, brevi certo ma ben realizzati.
Giocabilità e longevità:
come per i titoli precedenti l’interfaccia è
il collaudatissimo punta e clicca. Nel rispettare il purista
delle avventure grafiche la White Birds Production non
ha introdotto assolutamente nulla che potesse stravolgere
la concezione ormai assodata del sistema di controllo,
in questo senso non c’è stata la voglia di
osare avuta dal team di Dreamfall e il coraggio di rischiare
degli autori di fahrenheit, ma non voglio essere oltremodo
critico, la scelta di introdurre un controllo così
accondiscendente è dovuta alla volontà del
team di arrivare a tutte le persone che hanno a suo tempo
amato Syberia. L’avventura scorre via particolarmente
fluida, il tutto è strutturato in modo tale da
non provocare eccessiva frustrazione nel risolvere ostici
enigmi, l’attività celebrale non è
mai messa a dura prova, non si tratta di impazzire di
fronte ad immagini in stile MYST, la risoluzione di buona
parte dei quesiti avviene in maniera “fisica”,
tradotto, per avanzare dovrete scarpinarvi buona parte
delle aree per più volte… considerata la
vastità delle stesse non sarà raro avere
momenti morti nella narrazione e di conseguenza nell’interesse
della trama. Un aspetto “diversivo” sono gli
animali presenti nel gioco, tutti estremamente convincenti,
specie il leopardo/pantera di Ann (la nostra protagonista),
in alcune parti del gioco avrete modo di usarlo, benché
non sia assolutamente indispensabile per completare l’avventura,
offre un espediente ludico/narrativo interessante e divertente
quanto basta.
Concludendo, il titolo offre una discreta quantità
di tempo per essere completato, non molto per la verità,
ma adatto a non scoraggiare i non avvezzi a questo tipo
di intrattenimento. Un gioco studiato per piacere a tutti,
senza riserve, un pregio che per i veterani delle avventure
grafiche è il più grave dei difetti…
coscienti che come dice il proverbio “la verità
sta nel mezzo”, dategli una chance, sia per le atmosfere,
sia per la sempre incantevole cosmesi, merita di essere
ammirato come una piccola perla della narrativa virtuale
illustrata. |
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Votazione
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Grafica: 8
Sonoro: 7
Giocabilitá: 7
Longevitá: 7
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Graficamente sempre incantevole
+ Storia a tratti coinvolgente
+ Una vera perla dell'illustrazione…
- Pecora nera:
- Interfaccia che sa ormai di "vecchio"
- Enigmi semplici ma virtualmente estenuanti
- Troppo "user friendly" per entrare nella top ten delle avventure grafiche
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Distributore
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