La seconda guerra mondiale è la più grande fonte d'ispirazione per due generi di videogiochi: gli sparatutto in prima persona e gli strategici in tempo reale. Mockba to Berlin appartiene alla seconda categoria, lasciandosi però alle spalle il tedioso compito di dover accumulare risorse per la costruzione di un esercito, in favore di una gestione diretta di un numero predefinito di unità.
Questa impostazione, obbliga il giocatore ad una amministrazione più tattica delle proprie forze armate schierate sul campo, in quanto non è consigliabile, in nessuna delle venti missioni, la carica frontale, pena la sicura disfatta. Le manovre di accerchiamento, lo studio del terreno ed ogni preziosismo strategico seguono pedissequamente le orme tracciate dai vari Afrika Korps Vs Desert Rats, D-Day e 1944:Battle of the Buldge, di cui MtB è l'ultimo esponente della serie storica. Le venti missioni a cui accennavo prima, sono divise in tre campagne riconducibili agli eventi storici reali, svoltisi sul fronte orientale. La prima è l'operazione Barbarossa, quella che portò i tedeschi (che sarete voi a comandare) nell'estate del 1941, ad attaccare la Russia. La seconda, in cui guiderete l'esercito sovietico, vi porterà da Stalingrado alla lenta riconquista dei territori invasi. Infine la terza ed ultima campagna si spinge fino alle porte di Berlino ed alla disfatta finale del III Reich. Oltre alla modalità principale, in cui muovere i propri passi in una fedele ricostruzione storica del conflitto, vi sono anche tre modalità multiplayer affrontabili in quattro: conquista, cattura la bandiera ed all'ultimo sangue.
Le novità introdotte in Mockba to Berlin, al di là dell'ambientazione sul fronte Russo, l'aggiunta di nuove unità e mezzi per entrambi gli eserciti (andando ad incrementare la già nutrita schiera vista negli altri giochi della serie), vanno ricercate nell'intelligenza artificiale, che gestisce sia i nostri militari che quelli nemici. Dimenticatevi gli attacchi disperati di un fuciliere contro un blindato, non appena i soldati si rendono conto dell'impossibile vittoria cercano riparo ritirandosi o nel peggiore delle ipotesi (ad esempio se sottoposti a fuoco incrociato dopo la fuga) si arrendono, rendendo le reazioni più reali. Le milizie caricate sui camion, ora salteranno giù dai mezzi se prese di mira dal fuoco. Lo sviluppo più accurato dell'IA ha dato nuova linfa vitale a questo gioco, un esempio sono le tattiche di aggiramento o di sfondamento adottate dai militari di ambo i fronti.
Tecnicamente non ho notato grandi differenza rispetto ai titoli, da cui eredita il motore grafico.
Ritroveremo quindi una buona ampiezza di campo, ambientazioni credibili e minuziosamente dettagliate; modelli tridimensionali di carri armati, blindati, camion mezzi d'assalto, artiglieria e soldati accuratamente riprodotti. La fisica e i collassi delle strutture arricchiscono un quadro dell'impianto video, che ad oggi risulta ancora soddisfacente, nonostante l'iterazione attraverso quattro giochi simili nella forma (ma non nei contenuti storici).
L'indubbia fattura del valore tattico di ogni scontro, si esprime a colpi di mouse, la già navigata interfaccia non presenta né novità né difficoltà di interpretazione. Mockba to Berlin offre un'avvincente sfida per i giocatori esperti di RTS, ma non è un inizio impossibile per i novellini che vogliono affacciarsi sul mondo degli strategici. Non si tratta di nulla di nuovo, ma rappresenta un altro tassello del puzzle storico creato da Monte Cristo.
Recensione a cura di:
Sergio Magliacano
Votazione
Grafica: 7.5
Sonoro: 6
Giocabilitá: 8
Longevitá: 7.5
Voto Finale
7.5
+ Punta di diamante:
+ Migliorata lIA dei soldati
+ Motore grafico ancora valido
+ Accurata ricostruzione storica
- Pecora nera:
- Nonostante la soliditΰ grafica non θ stata apportata nessuna miglioria ulteriore
