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Star Wars L'Impero in Guerra |
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la review nel forum
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Produttore:
LucasArts
Sviluppatore:
Petroglyph
Uscita:
17 Febbraio 2006
Versione:
Pal
Genere:
Azione/Strategia
Distributore:
Activision Italia
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Credi di essere
così in gamba da riuscire a conquistare l’intera
galassia? Pensi di saper governare interi pianeti? Ti
ritieni in grado di guidare in battaglia decine di astronavi?
Allora forse hai le carte in regola per entrare nel mondo
di “Star Wars L’Impero in guerra”.
Il gioco in questione racconta gli eventi che intercorrono
tra la nuova e la vecchia trilogia, calandovi nel bel
mezzo del conflitto tra la ribellione ed il neonato Impero
galattico, con tutte le conseguenze che questa connotazione
temporale comporta: battaglie, battaglie, battaglie!
Dopo aver assaporato gli scontri action ed il galactic
conquest di “Star Wars Battlefront 2”, Lucasarts
ci ripropone quest ultimo elemento in salsa RTS, dandoci
ancora una volta la possibilità di schierarci da
un lato o dall’altro della Forza.
Per semplificarvi la comprensione degli elementi di gioco,
cercherò di snocciolarne in modo approfondito gli
elementi principali. La complessità di fondo, offerta
da SWLIIG, è tale da richiedere una divisione in
due parti della sua struttura.
“Yes. Lord Fener!”
Per cominciare a giocare avremo a disposizione tre modalità:
campagna(esclusivamente single player), conquista galattica
(giocabile anche in due) e schermaglia (affrontabile da
un massimo di otto giocatori umani). Considerando che
la prima accomuna tutte le caratteristiche delle altre
due, ma in più ha una cornice storica, prenderemo
in esame proprio questa.
Come vi accennavo prima, il gioco si compone di due parti:
la mappa galattica è la prima, che ora andiamo
ad analizzare. Da qui avrete una visione complessiva dell’universo
ideato da Gorge Lucas con tutti i suoi pianeti dalle caratteristiche
univoche. C’è Baspin con la sua città
volante, covo di mercanti e di grandi ricchezze, Kashyyyk,
il pianeta natale dei Wookiee; poi c’è Hoth,
Yavin, Tatooine, Coruscant, Alderaan e così via.
Ciascuno diverso, con la propria identità, la propria
popolazione autoctona, i propri bonus e la possibilità
di essere conquistato. Dalla mappa galattica, come avrete
intuito, vedrete tutti i pianeti ed avrete la possibilità
di muovere le truppe per espandere i vostri domini con
il fine ultimo di liberare l’universo dall’oppressione
dell’Impero, oppure quello di sovvertire la trama
originale, estirpando la piaga ribelle alla radice.
Per fare questo, da bravi strateghi, non solo dovrete
gestire ogni singolo mondo sotto il vostro controllo,
edificando sulla superficie caserme, fabbriche, miniere
e difese terrestri, ma avrete anche l’onere di costruire
stazioni spaziali.
Al contrario di quello che potreste sperare, la gestione
della mappa stellare avviene interamente in tempo reale(c’è
sempre la possibilità di mettere in pausa ed analizzare
con calma la situazione, ma non potrete dare ordini in
questo stato), quindi il giocatore è costretto
a pianificare in fretta ogni operazione. Tenendo in conto
il proprio portafogli, bisognerà mettere in piedi
un esercito degno di tale nome, raggruppando un massimo
di tre flotte per pianeta.
La sensazione, che si ha durante la fase di pianificazione
spaziale, è quasi di onnipotenza. Allestire un’armata,
composta da trenta Star Destroyer, un nugolo di Tie Fighter
e poi inviare il tutto contro una stazione spaziale, facendola
a pezzi in men che non si dica, “non ha prezzo”.
La propria espansione territoriale avviene seguendo un
iter ben preciso. Si invade prima lo spazio aereo di un
pianeta, se questo è occupato si procede allo scontro.
Una volta ottenuta la vittoria si sbarca e si cerca di
vincere anche sul suolo dello stesso.
Durante la campagna, al giocatore è dato il compito
di assolvere ad alcune missioni dagli obiettivi più
disparati. Però, tra un compito e l’altro
avrete la possibilità di farvi i fattacci vostri,
consolidando il vostro regno o espandendovi altrove, occupandovi
di fare il vostro dovere anche in un secondo momento (evviva
il libero arbitrio!).
A rendere un po’ meno pesante il ruolo di conquistatore/liberatore,
vi viene incontro un sistema automatico per concludere
le battaglie, senza neppure scendere in campo. Questo
vi serve in previsione del gran numero di scontri da affrontare.
Dovrete tenere in considerazione infatti, che il vostro
avversario non se ne starà con le mani in mano
e farà di tutto per arginare i vostri intenti.
Le uniche lotte, che avrete il compito di affrontare senza
possibilità di risoluzione automatica, saranno
quelle fondamentali per la trama.
Passiamo dunque al secondo punto: Le battaglie tattiche!
“Usa la Forza Luke!”
Quando invierete una flotta nello spazio occupato dal
vostro nemico o da pirati, si darà il via alle
danze. Gli scontri avvengono sfruttando il sistema dei
rinforzi: in campo avrete schierate solo parte delle vostre
risorse militari, il resto delle astronavi potrà
essere richiamato man mano che dominerete lo spazio aereo
della arena di combattimento. La gestione dei vostri velivoli
è quella classica degli RTS, ma presenta alcuni
dettagli davvero entusiasmanti. L’abbattimento degli
incrociatori più grossi e delle stesse stazioni
spaziali (che per il giocatore in difesa continuano a
sfornare unità)passa attraverso la distruzione
di obiettivi specifici, come i generatori di scudi, i
motori, gli hangar e le potenti torrette laser. Un’attenta
distribuzione dei propri colpi, verso punti specifici
delle installazioni nemiche, è in grado di mettere
in ginocchio anche l’armata più forte.
Ad aumentare il fattore strategico degli scontri esistono
delle abilità speciali, diverse per ogni nave.
Gli Star destroyer, per esempio, possono convogliare le
energie degli scudi alle proprie armi, per scagliare poderosi
colpi verso i bersagli più coriacei, gli Y-Wing
possono usare i colpi di cannone Ionico per danneggiare
profondamente gli scudi nemici, e così via.
Una volta superata la fase spaziale, come vi dicevo prima,
bisognerà affrontare lo scontro terrestre che,
sotto certi punti di vista assomiglia a quello aereo (eccezion
fatta per le unità da impiegare).
Anche qui, come attante dovrete conquistare i punti strategici
abilitati all’ingresso in campo di altre unità
di rinforzo, e come fine ultimo avrete quello di radere
al suolo ogni resistenza nemica. Il difensore del pianeta
avrà il compito di bloccare, occupandoli, i punti
strategici da cui l’attaccante richiama nuove truppe.
Queste fasi richiedono una discreta strategia, ma le ridotte
dimensioni delle mappe giocano a sfavore della varietà
tattica in SWLIIG.
Fortunatamente il carisma di Star Wars è ineguagliabile,
ma lo è ancor di più quello dei suoi protagonisti.
Ecco quindi, scendere in campo Obi-Wan Kenobi, Han Solo
e Chewbacca, Darth Vedder, il Gran Moff Tarkin, Boba Fett
ed addirittura l’Imperatore Palpatine! Ciascuno
di loro avrà caratteristiche e poteri unici. Schierarli
in battaglia al proprio fianco vuol dire un bel vantaggio.
L’Imperatore per esempio sarà in grado di
convertire le unità nemiche alla propria causa,
mentre Anakin Skywalker ha il potere di sbaragliare un
intero plotone con l’uso della Forza! Tra i vari
eroi a disposizione, c’è anche Luke Skywalker
a bordo del suo X-Wing (la mitica squadra rossa!) ad uso
esclusivo negli scontri spaziali.
Come avrete certamente notato non manca proprio nulla,
c’è persino la Death Star o “Morte
Nera” che dir si voglia che dopo un lento conto
alla rovescia per l’avvicinamento al bersaglio,
trasforma in campo di asteroidi interi pianeti.
Tecnicamente nulla da ridire in quanto a dettaglio grafico
o impatto visivo. Tutto è ricostruito ad arte…e
ci credo! Con il materiale a disposizione per questo comparto,
ci sarebbe da meravigliarsi se non saltasse fuori un’ottima
grafica ad ogni titolo Lucasarts. Scherzi a parte, nulla
da ridire sulla scalabilità del engine, in grado
di gestire tutto il gioco anche su macchine non proprio
carrozzate. Se a vostra disposizione, invece di un computer
medio, avete un super PC da gioco, la grafica di SWLIIG
potrebbe lasciarvi davvero stupefatti.
La possibilità di attivare la combat cam durante
gli scontri, esalta l’impatto visivo mediante riprese
cinematografiche direttamente sul campo di battaglia.
Per quanto riguarda il sonoro, credo sia praticamente
impossibile non soddisfare gli animi degli appassionati
di “Guerre Stellari”, riproducendo gli effetti
sonori, i dialoghi e le splendide musiche originali. Essendo
fuori questione un audio scadente, Petroglyph non ha deluso
nessuno, infatti le mie orecchie si ritengono appagate
quanto i miei occhi.
“L’Impero in guerra” non è esente
da difetti dal punto di vista della struttura, ma ogni
appassionato della “doppia” Trilogia (non
so come si dica per sei episodi, quindi ho usato questo
escamotage…che vergogna!) saprà soprassedere,
come ho fatto io, alla mancanza di varietà di cui
soffre dopo molte ore di gioco.
Un acquisto obbligatorio per i tanti fan di Guerre Stellari.
Gli amanti degli RTS potrebbero trovare interessante la
gestione interplanetaria, ma stufarsi abbastanza in fretta
di un gioco buono ma non eccelso. |
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Votazione
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Grafica: 8.5
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8
Longevitá: 7
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ La conquista della galassia è decisamente divertente
+ Il carisma di STAR WARS
- Pecora nera:
- La varietà viene a mancare troppo in fretta
- Inadatto ai divoratori di RTS
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