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Gothic 3 |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
JoWood / Deep Silver
Sviluppatore:
Piranha Bytes
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Gioco di Ruolo
Giocatori:
1
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Quando mi parlano
di giochi di ruolo, i miei pensieri volano inesorabilmente
ai pomeriggi trascorsi con gli amici, carta e penna alla
mano, quando si giocava a D&D. Poi mi viene detto
che non si sta’ parlando di GDR cartacei, ma di
videogiochi. La mia memoria si sofferma quindi sulle notti
insonni davanti alla PlayStation, quando Final Fantasy
VII, piovendo nella mia vita, aveva sconquassato i miei
improponibili orari. A quel punto mi viene specificato
che non si parla di un RPG Giappo, ma di uno occidentale.
A colpo sicuro so che stiamo parlando di "The Elder
Scroll IV:Oblivion".
E invece No! C'è un altro titolo che pretende l'
agognato trono di questo genere: Il nuovissimo Gothic
3!
Dopo una lunga attesa, che sembrava protrarsi da un’eternità,
finalmente questo titolo è arrivato sugli scaffali
dei negozi e di conseguenza nel disco fisso del mio
PC. L’RPG in questione si presenta con una visuale
in terza persona, che ricorda molto da vicino il gioco
della Bethesda; le somiglianze non si limitano alla
sola posizione della telecamera (switchabile a piacimento
con una visuale in prima persona). A cominciare dalla
possibilità di interagire con l’ambiente
(mi sembra il minimo per un Gdr che si rispetti), andando
poi a finire al sistema di crescita del personaggio
ed alla scelta del nostro allineamento morale che si
delineerà in base alle nostre azioni, gli aspetti
di congruenza con l’attuale re degli RPG sono
molteplici.
“TANTO TEMPO FA’ IN UNA TERRA LONTANA LONTANA…”
La storia non è più ambientata sull’isola
di Khorinis, ma nel continente di Myrthana, dove approdate
all’inizio dell’avventura. Nel giro di pochi
istanti vi renderete conto che qualcosa non và:
Gli orchi hanno vinto la guerra contro gli uomini, il
re non è più sul suo trono, gli ultimi
rimasti liberi si sono rifugiati in grotte e foreste,
lontani dal pericolo; quelli che non ce l’hanno
fatta sono caduti vittime del nemico o ridotti in schiavitù.
Alcuni valorosi sfuggiti al massacro, preparano una
resistenza per riprendersi la loro terra. Tuttavia l’ombra
di Xardas, il più grande negromante della storia,
si staglia pericolosa su tutte le terre, perché
è divenuto il seguace del “Dio della distruzione”.
Con queste premesse vi ritrovate nel bel mezzo della
guerra, con la possibilità di scegliere da che
parte schierarvi, se da quella degli uomini e della
relativa decisione di mostrarvi al mondo come eroe in
ascesa, oppure potrete rinnegare la vostra natura ed
allearvi alle schiere del male per conquistare tutto.
Questa scelta influenzerà in modo evidente lo
svolgimento degli eventi.
Grande enfasi è infatti stata data alla possibilità
di stabilire liberamente il proprio cammino, decidendo
di conseguenza chi riporrà la propria fiducia
in noi e chi invece ci considererà un nemico
(con relativo punteggio che evidenzia verso chi protendiamo).
La scelta di unirsi ai ribelli che si organizzano contro
le orde “orcaiche” o quella di unirsi ai
gruppi di mercenari che combattono al soldo dei “pelle-verde”,
modifica le reazioni delle persone che vi circondano.
In questo senso è davvero una soddisfazione la
memoria che hanno i vari NPC che incontrerete. Provate
a derubare uno di questi oppure a rispondergli in un
modo che va contro la sua morale e vi ritroverete a
parlare con una persona che si comporterà di
conseguenza. Anche allontanandovi dalla location e ritornando
in un secondo momento questi si ricorderà di
voi e del vostro atteggiamento nei suoi confronti.
“PICCOLI AVVENTURIERI CRESCONO E COMBATTONO”
Il sistema di crescita del personaggio si basa su due
semplici concetti: l’esperienza e gli insegnamenti.
Il primo sistema, ovviamente consiste nell’utilizzare
un’abilità, un’arma o quant’altro
finché la perseveranza e l’esercizio non
vi premiano con l’incremento dei vostri valori.
L’altro sistema è quello di trovare un
maestro e convincerlo ad insegnarci nuove abilità
o ad incrementare i nostri valori previo pagamento di
un ammontare in monete d’oro e punti apprendimento.
I soldi si racimolano come in ogni GDR, depredando,
vendendo e portando a temine missioni, mentre i punti
apprendimento si accumulano passando di livello ogni
tot punti esperienza.
Di maestri in giro, ne incontrerete davvero parecchi.
Spesso per iniziarvi come loro allievi, vi chiederanno
di portare a termine delle brevi quest. Si tratta normalmente
di racimolare un numero determinato di oggetti o di
eliminare una particolare creatura a seconda di chi
dovrà essere il vostro mentore.
Proprio come in TES IV, avrete la possibilità
di specializzarvi in decine di discipline, dalla magia
all’alchimia, dalla caccia alla lavorazione del
metallo. Al contrario del gioco Bethesda, se non avrete
un’abilità, non sarete in grado neppure
di provare a svolgere un’attività che la
prevede. Ad esempio per tirare con la balestra vi servirà
l’insegnamento da parte di un maestro d’armi
o per affilare una spada con una mola, vi servirà
la conoscenza di tale disciplina acquisita tramite un
fabbro.
Ben più plausibile il sistema di realizzazione
di armi e pozioni, che richiede l’acquisto o il
reperimento di modelli, formule e materiali.
Il sistema di combattimento è abbastanza valido
ed efficace, anche se non esente da bug (più
o meno corposi). Inizialmente le scarse caratteristiche
del protagonista, unite all’impossibilità
di utilizzare qualsiasi arma, rendono le prime esperienze
negli scontri poco soddisfacenti. L’alto tasso
di mortalità potrebbe frustrare i giocatori meno
abili, puniti anche dai lunghi tempi di caricamento
a seguito di una disfatta.
Un giocatore esperto in poco saprà destreggiarsi
tra archi, frecce, spade e magie, utilizzando tutto
il proprio arsenale con cognizione, tenendosi lontano
dai guai quando questi sono troppo minacciosi e gettandosi
nella mischia quando la vittoria è a portata
di mano.
Una delle grosse difficoltà del gioco risiede
nel suo realismo, se infatti è possibile resistere
a più colpi di freccia, dotandosi di uno scudo,
è altresì vero che poche lamate ben assestate
mettono Ko parecchie creature, tra cui voi. I tempi
per passare da uno strumento di offesa all’altro
sono relativamente lunghi, quindi se non li si calcola
bene si rischia di finire a fette per esempio quando
si cambia un’arma a lungo raggio con una a corto
raggio. Anche l’uso di pozioni e magie non avviene
istantaneamente come in altri giochi analoghi. Detto
questo vi sarà chiaro che non si tratta di un
gioco facile facile, ma come al solito vale la regola
“no pain no gain!”, più l’avversario
è tosto, più sarà soddisfacente
vederlo andare giù.
I bachi di cui parlavo prima si riferiscono al menù
dell’inventario, che se attivato durante uno scontro
vi permette di utilizzare tranquillamente le vostre
pozioni senza essere toccati, anche se vedrete il vostro
nemico che continua ad attaccarvi senza farvi nessun
danno…vaaaaa bene!
“UN DRAGO NEL MOTORE…GRAFICO”
Un grave impedimento alla fruizione piena di Gothic
3, è la scarsa ottimizzazione del motore grafico.
Le belle e stupefacenti ambientazioni cozzano con il
frame rate che cala paurosamente quando si pompa un
po’ il dettaglio visivo su macchine non proprio
carrozzate(sacrificando ombre dinamiche e qualche altro
dettagio potrete comunque giocarci senza troppa fatica).
Avendo a disposizione un super hardware di ultima generazione
(vedi ATi X1900 o nVidia 7900), si può gioire
di una realizzazione grafica di tutto rispetto, ricca
di effetti visivi come profondità di campo ed
HDR e la possibilità di impreziosire personaggi
e bestiario con shader eccellenti.
La modellazione poligonale delle creature non è
la migliore che abbia mai visto, ma non è neppure
la peggiore. Vedere un enorme drago che si aggira irrequieto
in una grotta o un branco di lupi che attraversano veloci
una prateria, scomparendo all’orizzonte, regala
emozioni impareggiabili.
La realizzazione degli scenari è davvero gradevole,
grazie al soffice manto erboso che ricopre le floride
terre di Myrthana ed alla palette cromatica particolarmente
vivace. Le condizioni climatiche che mutano in tempo
reale, il ciclo giorno-notte, i comportamenti degli
abitanti e del bestiario in base all’ora del giorno,
guardare una foresta dalla torre più alta della
capitale può generare meraviglia. Quasi dimenticavo…ovviamente
tutto il mondo è in streaming.
CONCLUSIONI
Gothic 3 è ricco, è grande ed è
divertente, ma non è Oblivion.
L’impatto visivo è di tutto rispetto, le
texture sono sottoposte ad ogni sorta di filtraggio
ed effetto, le luci dinamiche creano un caleidoscopico
effetto di colori ed ombre, creature e paesaggi sono
evocativi, ma TES artisticamente si pone lievemente
al di sopra (anche se qui entrano molto in gioco i gusti
personali).
Le musiche sono belle, ma come al solito, alla lunga
risultano un po’ ripetitive, il doppiaggio in
inglese invece è di buona qualità. In
questo caso tra i due giochi è un bel pareggione.
Interfaccia ed interazione risultano più raffinati
in Oblivion. Il modello di sviluppo del protagonista
risulta più piacevole nel gioco Bethesda, forse
per la maggior varietà di possibili sbocchi,
anche se Gothic 3 si difende davvero bene.
La longevità del gioco di Pirahna Bytes è
garantita da una grande mappa di gioco piena di avventure,
sub-quest e motivi per esplorare in lungo ed in largo
le lande di Myrthana. Il vero fascino della sua trama
è l’effettivo apporto che il giocatore
ha all’interno della storia, suoerando in questo
senso il suo diretto rivale. Scegliere di liberare una
città infestata dagli orchi, scatenando una rivolta
piuttosto che allearsi al nemico e tradire i ribelli,
è una di quelle poche cose che mancano ad Oblivion.
Insomma, luci ed ombre di questi due grandi titoli,
mostrano un TES IV vincitore solo per pochi punti (soprattutto
per aspetti soggettivi), dimostrando che Gothic 3 si
difende più che bene.
Un gioco che non deluderà gli appassionati della
serie, ma che non mancherà di soddisfare gli
amanti degli RPG. |
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Votazione
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Grafica: 8
Sonoro: 7.5
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 9
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Trama avvincente
+ Libertà assoluta di scelta ed azione
+ Ambientazioni spettacolarmente fantasy
- Pecora nera:
- Pesantissimo da gestire per l'HW
- Meno interattivo di TES IV
- Qualche bug di troppo
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