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PC Games - Cold War


Cold War
Versione per la stampa Versione per la stampa - Commenta la review nel forum
Produttore:
DreamCatcher
Sviluppatore:
Mindware
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1

Al di là della cortina di ferro, un giornalista freelance americano sta cercando lo scoop della sua vita. Un informatore gli ha fatto una soffiata indicandogli il mausoleo di Lenin, come luogo dove ci sarà un incontro tra il presidente dell’Unione Sovietica, con un uomo di nome Grushkov ed una donna di nome Sonya pronti a rivelargli informazioni cruciali per la continuità della pace. Purtroppo però, qualcosa và storto. Il capo del KGB Barinsky, ed alcuni suoi fidi collaboratori, hanno deciso, che il giornalista statunitense è la pedina perfetta per simulare un attentato al capo del governo dell’USSR.
Sostituita la macchina fotografica con un’arma a puntamento a raggi X, il povero malcapitato si trova incastrato, in qualità di colpevole di un tentato omicidio (per sua fortuna sventato) del capo del governo Russo.
I cospiratori del KGB colgono immediatamente l’occasione, per accusare il protagonista della storia, di essere un killer inviato dalla CIA, e Grushkov e Sonya, come i due mandanti. Con i tre spioni fuori dai piedi, Barinsky potrebbe operare indisturbato lontano da sospetti, ma il reporter americano non ha di certo intenzione di finire i suoi giorni in Siberia…
Il gioco è fatto: una bella trama politica da spy-movie anni ottanta, con americani, russi, servizi segreti e politica.

Gli scomodi panni del giornalista yankee, chiamato Carter, toccano proprio al giocatore, che dovrà muoversi in silenzio come Sam Fisher, per sventare una cospirazione internazionale decisamente più grande di lui, e soprattutto per tirarsi fuori dai guai, che sembrano crescere di ora in ora.
Cold War è uno stealth game, come si capisce dalla citazione del personaggio di Tom Clancy, ma decisamente diverso dal solito. Carter infatti non è una spia super addestrata o un “Serpente” dalla sigaretta sempre accesa, è invece un reporter con qualche gene in comune con McGuyver, vista la sua predisposizione a costruirsi armi ed utensili utilizzando ogni cianfrusaglia.
Le caratteristiche salienti di questo gioco sono: il movimento furtivo del protagonista, la sua capacità di combinare oggetti e la macchina fotografica a raggi X.
Aggirarsi come un ladro, è cosa oramai digerita; da bravi giocatori, siamo abituati a fare i numeri tra tastiera e mouse, per appenderci a pareti, strisciare nel fango o mantenerci in spaccata tra due pareti sospesi ad un metro dalla testa del nostro nemico… ma Carter non farà nulla di tutto ciò! Al massimo saprà decidere la velocità dell’andatura e restare acquattato.
Esistono zone in cui si potranno effettuare azioni sensibili al contesto, ma nulla che non sia già predefinito. La decisione di dare un’impronta con binari abbastanza ristretti, in teoria, dovrebbe aiutare i neofiti semplificando il lavoro, ma a conti fatti restringe semplicemente il campo decisionale del giocatore a discapito della varietà. Fortunatamente sull’altro piatto della bilancia è stata data la possibilità di spendere dei “punti tecnici” (guadagnabili raccogliendo progetti), per creare nuovi gadgets o potenziare le armi in nostro possesso, così da sbizzarrirci nel trovare nuove strade per superare un’ostacolo.
Per esempio, potrete combinare dei componenti elettrici con una sveglia per creare un diversivo che attiri l’attenzione, ed una tanica vuota con un flacone di etere per creare una mina soporifera.
Unite le due invenzioni ed avrete una mina in grado di attirare un nemico e stenderlo. Ovviamente potrete anche decidere di utilizzare in altri modi questi componenti, per un buon numero di combinazioni possibili, ma pur sempre predeterminate.
La decisone di usare le armi per affrontare i vari livelli non vi penalizza in alcun modo, ma toglie il gusto a questo stile di giochi, anche se a volte, aprire il fuoco sembra l’unica soluzione per ravvivare situazioni che iniziano a diventare troppo lente.
L’intelligenza artificiale dei nemici da affrontare, purtroppo è molto limitata, offrendo percorsi predefiniti a guardie, che non vi vedono ad un palmo dal naso, ma che ci sentono benissimo. Nascondetevi nel buio e sarete delle ombre, fate un po’ di rumore e lo spetnaz vi scaricherà addosso tutto l’affetto del suo AK47. I conflitti a fuoco non prevedono mai l’intervento di numerosi rinforzi; mettendo a tacere le poche guardie che vi affrontano con qualche colpo ben assestato potrete continuare ad agire indisturbati, e non è necessario nascondere i corpi delle vittime, a meno che non vogliate agire fingendo che qualcuno possa dare l’allarme come in MGS.
Come accennavo prima, il vostro inventario oltre ad annoverare i prodotti del vostro ingegno, conta anche una speciale macchina fotografica a raggi X, che può persino sparare attraverso le pareti delle scariche fulminanti (i cui proiettili sono rarissimi da trovare o difficili da costruire). La semplice pressione di un tasto, attiva una visuale in soggettiva molto suggestiva di ciò che si cela al di là di muri, porte e pareti, mostrandovi, come attraverso una radiografia, i nemici che sono nel vostro campo visivo.
Quest’oggettino permette di pianificare in maniera abbastanza accurata le tattiche di gioco, donando sulle prime una marcia in più a Cold war, ma rallentando troppo l’azione quando si avanza nell’avventura (fai quattro passi controlla ovunque, fai quattro passi controlla ovunque, e così via).
Tutto sta, quindi, all’utilizzo moderato del gingillo tecnologico fornito dal KGB.

Quanto appena descritto è mosso da un motore grafico di fattura più che discreta, in grado di gestire agilmente personaggi texaturmappati, l’illuminazione dinamica ed una quantità spropositata di filtri e riflessi.
I modelli poligonali dei personaggi sono realizzati con cura ed in alcuni casi (soprattutto Carter) con dovizia di particolari, ma le animazioni, seppur fluide, sono rigide ed impacciate, senza però andare ad intaccare la giocabilità.
Gli ambienti, dove si svolge la trama, risultano gradevoli architettonicamente, ma poco curati nelle suppellettili.
I filtri, di cui parlavo prima vanno però ad impreziosire in maniera innegabile ogni ambiente, trasformando il brutto anatroccolo in un…no, un cigno è troppo, diciamo in un fagiano. Di particolare impatto, sono le scene d’intermezzo mostrate mediante una tecnica di immagini statiche 3D, simili ad un fumetto (sempre merito degli incredibili filtri), ma con rotazioni dell’inquadratura e cambi prospettici decisamente efficaci.

Le musiche che sono senza infamia e senza lode, fanno semplicemente il loro dovere, dando la giusta atmosfera alla gravità della situazione, mentre il buon doppiaggio (in inglese, sottotitolato in italiano) ha dei toni alti e bassi dovuti al copione da recitare e non all’interpretazione. Situazioni interessanti si trasformano in abbiette ovvietà, quando Carter fa battute per sdrammatizzare la situazione.

Portare a termine quest’avventura non è cosa da poco, soprattutto prendendo in considerazione l’alto tasso di mortalità degli scontri a fuoco, la difficoltà generale e la dimensione tutt’altro che modesta delle mappe. Fortunatamente il gioco non vi costringerà a fare avanti ed indietro per recuperare oggetti, ma piuttosto vi guiderà in circolo per tornare in un luogo già visitato.
Cold War non regge il paragone con i “veri” stealth game, ma è un ottimo diversivo per passare qualche ora di divertimento, affrontando un plot discreto con un protagonista atipico.
Nonostante il gusto del “già visto” CW risulta originale, e senza troppe pretese risulta divertente, annoiando solo dopo molte ore consecutive di gioco.
Recensione a cura di:
Sergio Magliacano
Votazione
Grafica: 7.5
Sonoro: 6.5
Giocabilitá: 7.8
Longevitá: 8

Voto Finale
7

+ Punta di diamante:
+ Filtri grafici d'effetto
+ Impatto Grafico a tratti eccellente
+ Controlli semplici da apprendere
+ Trama discreta


- Pecora nera:
- A tratti troppo lineare
- Animazioni non al pari con il resto del comparto tecnico
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