Bioshock è uno di quei franchise che in moltissimi amano e in altrettanto moltissimi stanno aspettando il nuovo capitolo della serie.
Un titolo molto affascinante che combina la fantascienza con un gusto estetico parecchio retrò.
Un ottimo setting quindi per un romanzo. E come sempre Mutliplayer Edizioni ha deciso di accontentarci pubblicando in italiano il primo romanzo dedicato a questo fantastico gioco.
Il romanzo è firmato da una penna di qualità indiscussa, ossia John Shirley, celebre al grande pubblico per i suoi lavori cyberpunk e per le sue storie e i suoi racconti di stampo horror che lasciano sempre con il fiato sospeso. Tra le altre cose ha anche sceneggiato la pellicola Il Corvo nella sua sessione preliminare. É stato responsabile anche di lavori di sceneggiatura per Star Trek Deep Space Nine e Poltergeist. I suoi primi romanzi horror, ossia Dracula in Love e Cellars, hanno contribuito a dare vita al filone del Splatterpunk nell'horror. Le atmosfere dei suoi lavori sono prevalentemente a tinte fosche e spaziano dal crudo realismo alle atmosfere da oniriche da incubo. L'autore è anche impegnato nel mondo musicale con la composizione di brani e canzoni tra gli altri per il gruppo Blue Oyster Club come nel caso dell'album Heaven Forbid.
Questo romanzo è il primo romanzo ispirato al franchise di 2K Games e la storia rappresenta il prequel dei primi due titoli. Solo uno spunto però perchè l'inventiva dello scrittore ha la meglio e ci presenta un universo variegato e complesso.
La storia ha luogo a partire dal 1945 e termina nel 1959.Andrew Ryne, una sorta di Capitano Nemo ma anche di William Randolph Hearst, fonda la mitica città sottomarina di Rapture, con tutto quello che ciò comporta. Tutto questo nell'epoca del New Deal e delle due bombe atomche che hanno colpito il Giappone. Un'epoca di incertezza dove Ratpure e il suo fondatore possono rappresentare la soluzione ai problemi di tutta l'umanità. Ma purtroppo sappiamo che non è stato così e una tragedia incommensurabile si abbatte su Rapture.
Una storia autoconclusiva e inedita scritta a stretto contatto con i programmatori del videogioco per non travalicare nella trama in elementi esterni e che c'entrano poco.
Consigliato a tutti gli amanti della serie ma anche a coloro che semplicemente apprezzano un buon libro di fantascienza.