Rivoluzione in casa Treyarch. Iniziamo questa recensione subito dicendo che questo capitolo rappresenta una super virata per il franchise che ha deciso coraggiosamente di abbandonare la modalità storia per concentrarsi tutto sulle modalità online, multiplayer e quindi più competitive. Grande rinnovamento quindi anche perché, per stare in scia con i tempi odierni è stata introdotta anche una modalità Battle Royale, un po’ come Fortnite e PUBG.
SENZA STORIA
Nonostante Treyarch sia un’autentica maestra nel campo della narrativa in generale, la storia come già detto è stata accantonata anche se c’è sempre una sezione dedicata agli specialisti presenti nel gioco per giocare comunque in solitaria.
Queste sono delle missioni per prendere confidenza con i comandi e con le peculiarità dei personaggi che potremo utilizzare. Trattasi quindi di tutorial e dobbiamo dire che la caratterizzazione dei personaggi in generale è stata resa in maniera molto convincente sia dal punto di vista del look che del gameplay canonico.
Dovremo sempre tenere in conto quindi sia i punti di forza che le debolezze dei vari personaggi per quando ci troveremo nelle dinamiche online. Per vincere infatti dovremo sapere esattamente cosa ognuno può fare dato che è determinante per la vittoria.
NIENTE RIGENERAZIONE
Altri cambiamenti sostanziali durante le partite vedono anche la mancanza di autorigenerazione dell’energia dei vari soldati sul campo, rimpiazzata da una barra colorata sulla testa di ogni personaggio un po’ come succede nei giochi di ruolo. Servono quindi più colpi per abbattere un nemico e preziosi medikit per incrementare la salute.
Altra variazione importante è rappresentata dalla nebbia di guerra con una limitazione della visuale della mappa importante che renderà visibili solo alcune porzioni di mappe. Per vedere la mappa nella sua interezza potremo utilizzare potenziamenti e Perk oppure il sempreverde UAV.
Rimangono le mappe molto ben disegnate, Pick 10 e un arsenale con gadget connessi ingegnosi e divertenti da utilizzare. Potremo anche modellare le classi con armi accessoriate e quindi far spiccare ancora di più le specializzazioni del nostro soldato.
Grandioso il design delle mappe sempre molto squadrate ma dal level design divertentissimo con spazi aperti e chiusi, alti e bassi e una buona caratterizzazione anche estetica.
MODALITA’
Si va dal Deathmatch e Kill Confirmed passando per le team Controllo e Squadra.
Possiamo contare su 14 mappe di cui 10 nuove di zecca e 4 che sono una rivisitazione del passato e in totale 8 modalità differenti.
Il multiplayer può contare su Blackout, ovvero la modalità Battle Royale citata in precedenza. Molto divertenti in questo caso la possibilità di collaborare in team così come di sfruttare al meglio i tanti veicoli disponibili.
Torna poi naturalmente anche l’acclamata modalità Zombie con tre diversi sottogeneri con XI molto circolare e che vede nemici ispirati all’Antica Roma, Viaggio Disperato in un setting ripreso direttamente dal Titanic con tanti corridoi stretti e claustrofobici e infine Sangue dei mori che è ambientata ad Alcatraz con tutti gli spunti che un luogo del genere può offrire, incluso un laboratorio segreto.
Per quanto concerne il comparto tecnico il gioco vede uno stile sempre fedele al suo passato, con frame rate granitico, nessun bug di sorta e un buon livello di dettaglio.
Questo è un titolo che rinuncia a qualcosa per introdurre molto altro e che sicuramente diverte e colpisce con le sue innovazioni.
L’elemento Battle Royale potrebbe rappresentare una chiave di volta per chiamare a sé ancora più giocatori, se sfruttato a dovere. Tanti contenuti che vi terranno impegnati parecchio e soprattutto per ogni tipo di pubblico.
La campagna a questo punto passa veramente un po’ in secondo piano e quindi la scommessa risulta vinta.
Review a cura di Luca Longobardi