Sono passati quasi cinque anni dall’ultimo God of War uscito sul mercato e con l’avvento della nuova generazione di console in molti stavano aspettando Kratos e il proseguio delle sue avventure.
Un titolo a tripla A esclusiva Sony che in molti faticheranno a dimenticare data l’estrema qualità del titolo dal punto di vista tecnico e la storia assolutamente coinvolgente.
CAMBIO DI ROTTA
Il gioco comunque vede una pesante inversione di rotta rispetto al passato classico del franchise e Santa Monica ha voluto dare maggiore spazio all’esplorazione che in passato per rinverdire il gioco dalle fondamenta e offrire ai giocatori un’esperienza completamente rivoluzionaria.
Per certi versi possiamo assistere in God of War a quanto Ubisoft ha fatto con Assassin0’s Creed.
Il titolo si pome come sequel che quindi in maniera cronologica si pone come seguito delle vicende già osservate in passato ma tutta la struttura ha subito una vera e propria rivoluzione copernicana.
Anche la ambientazione è cambiata radicalmente dato che dalla Grecia ci siamo spostati nel freddo della Scandinavia.
Kratos all’inizio appare invecchiato e con la barba lunga e in compagnia del figlio Atreus, proprio il giorno del funerale della nuova moglie.
Inizierà così un viaggio di formazione che toccherà alcuni dei nove regni della mitologia norrena.
In molti tenteranno di ostacolarlo dalle divinità maggiori ai mostri minori, il tutto però ben ripreso dalla tradizione nordica.
Evitando spoiler inutili si può capire come Atreus sia un compagno importantissimo per la dinamica di gioco, anche grazie a dialoghi profondi, protagonisti ben strutturati e cutscene che vi faranno immergere nella storia in maniera totale.
Il rapporto si sviluppa in maniera molto realistica tra i due personaggi e anche questa è un’ottima spinta per vedere la conclusione del gioco. Il gioco è naturalmente single player proprio per sublimare questo tipo di dinamiche in maniera estremamente convincente. La durata, per terminarlo tutto, si attesta minimo alle quaranta ore di gioco.
COME UN OPEN WORLD
Il gioco sfrutta alcune dinamiche da open world con esplorazioni alla Tomb Raider e che quindi non sono un open world puro ma che offrono comunque buoni spazi di navigazione, certamente molto più che in passato. Alcune zone però si renderanno disponibili solamente dopo avere raggiunto alcuni potenziamenti.
Gli spostamenti sono possibili sia attraverso alcuni mezzi come la barca che con un fast travel che troveremo nella sorta di hub di gioco.
Ci sono missioni principali che scandiscono la campagna principale e varie missioni secondarie che daranno accesso a tutta una serie di collezionabili, il tutto condito con boss fight sempre piuttosto impegnative. Il tutto al fine del grinding per affrontare successivamente missioni molto più complicate.
La componente da gioco di ruolo è rappresentata dalla possibilità di potenziare dei pezzi d’armatura di Kratos così come il vestito del figlio Atreus e anche la possibilità naturalmente di migliorare l’ascia da battaglia di Kratos, tramite apposite rune.
Le skill si dipanano in tre alberi distinti inclusa l’abilità con l’arco di Atreus. Il gioco quindi non è più un hack and slash puro bensì un gioco con visuale in terza persona con visuale alle spalle leggermente spostata con un movimento ponderato e mai troppo frenetico.
I movimenti sono quelli classici nei vari action con attacchi, schivate, capriole e parate varie.
MERAVIGLIE TECNICHE
Ritornano comunque le varie cutscenes quando Kratos afferra un avversario in combattimento. Grandiose questo proposito le varie coreografie dell’azione e l’impatto dei colpi. Buono anche l’utilizzo di Atreus che può colpire gli avversari alla distanza oppure strangolarli per rallentarli e permetterci di colpire. Il tutto gestibile con un tasto solamente.
Il comparto tecnico è a dir poco eccezionale e ha fissato nuovi standard per quanto concerne il comparto grafico di un gioco su Playstation 4. Non ci sono mai caricamenti e la grafica di paesaggi e personaggi è a dir poco eccezionale.
Tutti i dettagli sono impeccabili, sia per l’aspetto che per le animazioni, quelle facciali incluse. Anche gli effetti speciali come pulviscolo, scintille e attacchi risultano veramente bellissimi. Ottimo anche il doppiaggio anche in italiano e la colonna sonora estremamente orchestrale e epica.
Un gigantesco passo in avanti per la serie per un titolo che segna nuovi standard per l’intrattenimento. Da avere assolutamente senza alcun tipo di scusante.
Review a cura di Luca Longobardi