Blizzard non sbaglia mai un colpo da moltissimo tempo e infatti ogni sua nuova IP sembra sempre cogliere nel segno in maniera infallibile. Overwatch rappresenta l’ingresso dell’azienda californiana all’interno del mondo dei first person shooter ed ha rappresentato fin dai suoi esordi una boccata di ossigeno per un genere ormai destinato a ristagnare per via delle troppe imitazioni presenti sul mercato.
Il gioco ha visto lunghe fasi di closed e open beta per raccogliere le opinioni dei giocatori e poi verso fine maggio è approdato a fine maggio in tutto il suo splendore.
UNA VIA DI MEZZO TRA MOBA E FPS
Il gioco rappresenta un mix vincente tra FPS e MOBA e quindi rientra nella categoria nuova di zecca degli Hero Shooter.
Il gioco è tutto incentrato sul PvP online, in cui appunto oltre ad avere una mira infallibile dovremo fare anche i conti con la coordinazione tra membri di un team di sei giocatori.
I personaggi a disposizione sono ben ventuno, ognuno con delle specificità e peculiarità molto spiccate. Alcuni risultano più forti di altri e quindi gli sviluppatori probabilmente metteranno presto una pezza in termini di bilanciamento. Blizzard ha comunque previsto che ogni personaggio in campo abbia una sorta di nemesi, un personaggio quindi con qualità e caratteristiche opposte che possa mettere in difficoltà anche il più forte tra i personaggi disponibili.
Potremo addirittura cambiare personaggio nel corso della stessa partita e questo rende il gioco molto impegnativo e dinamico.
I match saranno in sospeso quindi fino all’ultimo e quindi dovremo giocare tutte le contromosse possibili per primeggiare.
Le kill sono alla portata di tutti dopo una curva di apprendimento piuttosto scoscesa e quindi potrete dire la vostra quasi immediatamente.
Il gioco è adatto a tutti quindi: sia a chi vuole sparare senza troppo pensare alle conseguenze e anche a chi vuole uno sparatutto piuttosto tattico in cui bisogna avere un approccio sì rapido ma anche ragionato.
Il sistema di mira è anch’esso sui generis per un first person shooter dato che non è preciso al millimetro, vista la natura di alcune armi che fanno una distruzione di massa indiscriminata.
CONTANO SOLO I FRAME?
Oggigiorno si discute solamente, attorno a un videogioco, riguardo a parametri come frame, risoluzione, filtri e texture.
Tutti argomenti importanti, per carità ma che alla lunga possono risultare un po’ sterili. Blizzard pensa ancora di puntare tutto su aspetti come il lato artistico, il gameplay e la narrativa e ancora una volta sembra avere fatto centro come già detto.
Il gioco infatti non ha la qualità grafica dei concorrenti ma il suo stile cattura fin dal primo momento e il look cartoonoso è molto godibile, anche nei momenti più concitati. Blizzard ha quindi puntato sulla personalità dei suoi personaggi, facendo leva su animazioni e aspetto molto riconoscibile.
Con microtransazioni poi potremo personalizzarli ulteriormente con nuove skin e pose inedite. I personaggi poi hanno ognuno delle storie uniche che quindi vi rapiranno e che verranno rese note di volta in volta grazie alla tecnica dei corti animati, anch’essi di qualità molto elevata. Grandioso anche il comparto audio nelle musiche e nei suoni durante le battaglie. Grandioso anche il doppiaggio in italiano.
Un gioco quindi ancora in divenire ma che è destinato a diventare rapidamente un classico, adatto a qualsiasi tipo di giocatore, dal ragazzino fino al player più smaliziato. È sia competitivo che giocabile in maniera spensierata.
Il gioco verrà espanso certamente in futuro e viene migliorato di giorno in giorno. Peccato solo per la mancanza di una modalità singola ma il gioco altamente basato sugli scontri a squadre impone una tipologia di gameplay del genere.
Review a cura di Luca Longobardi