Le esclusive per la console portatile di casa Nintendo sono parecchio e quindi anche per quanto concerne le riedizioni stanno cominciando a palesarsi. In questo caso si tratta di un titolo targato Namco del 2011 che molto aveva impressionato al tempo della sua uscita originale. Oggi ritorna con qualche miglioria sotto il nome di Ace Combat Assault Legacy Plus, dove il plus sta a indicare appunto delle aggiunte che ne giustifichino ancora una volta l’acquisto. Sarà poi vero? Scopriamolo assieme.
ASSALTO ORIZZONTALE
Quando Assault Horizon sbarcò sulle console di vecchia generazione portò la critica a dividersi in maniera importante. Il gioco infatti a quel tempo diventò molto più arcade di quanto non fosse già e mentre alcuni apprezzarono questo cambiamento altri lo considerarono inaccettabile, tanto da considerarlo all’unanimità come il peggior capitolo della serie di sempre. I gusti sono sempre un discorso soggettivo, soprattutto quando si tratta di livello di simulazione o arcade di un gioco.
In ogni caso arrivò Assault Legacy, una versione portatile che manteneva le vecchie meccaniche tanto amate dagli aficionados, soprattutto per quanto concerne gli inseguimenti aerei e i dogfight ma vengono introdotte anche dei nuovi sistemi di aggancio così come le virate repentine e spettacolari. Il problema stava principalmente nel fatto che le texture non erano rifinite al meglio, l’aliasing era parecchio fastidioso e la mancanza di un comparto online era praticamente inaccettabile. In molti speravano che con questa versione Plus avrebbe migliorato o aggiustato questi difetti ma purtroppo fin dalle prime battute è evidente che non è stato così, anche se le potenzialità del 3ds vengono sicuramente ben espresse da questo titolo.
ASSE SU ASSE
Quando comincerete il titolo vi ritroverete nei panni del pilota di caccia Phoenix, che sotto il controllo del comandante scandinavo Olsen che conta su di voi per mettere fine a una nuova guerra di scala globale.
Il gioco in totale nella campagna principale è composto da circa trenta missioni molto diverse fra loro che però terminerete in circa cinque ore in totale. Bisogna aggiungere però che molte missioni sono ambivalenti e quindi in base ai propri risultati in aria ci saranno dei bivii narrativi che vi obbligheranno quindi a rigiocarle due volte per potere scoprire tutto. Saranno presenti anche delle missioni extra, soprattutto legate alla sopravvivenza che aumenteranno ulteriormente la varietà delle missioni.
L’offerta in termini di aggiunte rispetto al vecchio titolo è in effetti un po’ povera e forse il plus sarebbe potuto contenersi nella patch. Le aggiunte includono cinque nuovi veivoli tutti con dei simboli riconducibili alla grande Enne. Sono stati modificati in parte anche i controlli così come la gestione del 3d. Questi nuovi aerei non sono altro che delle riedizioni colorate di quanto già visto in passato, con qualche modifica alle statistiche con armamenti pre caricati. Avremo quindi livree personalizzate con decalcomanie della principessa Peach, Bowser, Pacman o ancora Luigi.
Per quanto concerne il comparto tecnico non si registrano alcune migliorie, con le texture del terreno ancora piuttosto poco rifinite e l’aliasing ancora evidente in maniera quasi inaccettabile. Anche il senso di velocità non è stato implementato in maniera efficiente e che immancabilmente abbassa il livello di sfida per via di scontri troppo lenti.
Il titolo introduce anche l’utilizzo degli Amiibo che vi consentirà di ottenere ulteriori potenziamenti o nuovi veicoli.
Sono stati introdotti anche il C Stick e l’utilizzo preponderante dei tasti dorsali, in modo da non utilizzare più la croce dorsale per controllare gli alettoni di coda. Ottima la visualizzazione in tre dimensioni soprattutto per quanto concerne la nuova frontale.
Il titolo non è pessimo di per sé, peccato che si trattativa di una riedizione e venduta così a prezzo pieno non comprende novità sufficiente a giustificarne l’esistenza.
Sicuramente se non avete giocato alla versione precedente vi consigliamo di giocare questa edizione.
Recensione a cura di: Luca Longobardi