Tears of Tiara II è finalmente arrivato sul mercato occidentale grazie a un lavoro di import coi fiocchi fatto dai Namco, dopo dieci anni dal primo capitolo della serie.
Il titolo negli anni ha visto parecchi remake e contenuti diversi ammontarsi, tra cui fumetti o anche videogiochi di genere diverso come i beat em up all’Aquapazza.
Il titolo uscì inizialmente per Pc e aveva dei risvolti erotici spiccati con alcuni elementi fantasy e delle leggende romane e paleocristiane.
Dopo quindi diverse traversie anche in Giappone eccoci finalmente ad analizzare questo Heir of the Overlord, finalmente sbarcato in occidente.
IN SPAGNA A PASSI DI FLAMENCO
Il primo episodio era ambientato nelle fredde terre del nord, questo secondo capitolo ha come setting invece la Spagna.
I riferimenti fantasy così come gli elementi religiosi sono ricorrenti in ogni caso e quindi nulla è rimasto invariato praticamente.
Il setting è qui quello della seconda guerra punica e di una famiglia che riuscì a salvaguardare gli interessi della repubblica. In questo caso ci ritroveremo quindi in un universo parallelo in cui prenderemo il controllo della famiglia Barca e del giovane Amilcare padre di Annibale. Noi quindi dovremo raccogliere le forze e sottrarci dal controllo del Divine Empire.
Inutile dire che la storia qui c’entra poco e quindi dovremo districarci tra avventure ed elementi fantasy insieme a un sacco di altri comprimari.
Il gioco a questo punto assume i contorni di una vera e propria visual novel, con innesti SRGP. Infatti i dialoghi saranno una vastità e quindi dovrete passare molto tempo a leggere.
STRATEGIE
Il gioco ha anche una componente ruolistica molto forte con elementi di strategici a turni. Gli scontri sono basati su scacchiere isometriche tridimensionali su dove ci si potrà muovere, attaccare o utilizzare magie a distanza. Potremo quindi decidere di attaccare alle spalle o ai fianchi dei nemici e così via.
Con ogni attacco portato a buon fine potremo attivare la barra Chain Stock che quando sarà piena potrà dare vita a tutta una serie di attacchi a catena.
I personaggi poi come Hamilcar o Tarte avranno a loro disposizione numerosi attacchi speciali che causeranno parecchi danni e potranno essere attivati esclusivamente in particolari momenti della battaglia.
Per gli altri personaggi inoltre avremo una buona scelta di classi tra cui customizzare il party. È presente anche un abbozzo di crafting in cui gli oggetti potranno essere trasformati in qualcosa di più utile ed efficace.
SUPER DEFORMED
Il comparto grafico è tipicamente nipponico, con caricatura molto tenere e deformed nonostante spesso gli argomenti siano piuttosto seri e le tematiche adulte. I personaggi sono comunque tutti ottimamente realizzati e caratterizzati sia nell’aspetto che nei dialoghi. Tutti i dialoghi sono in lingua originale nipponica e sottotitolati in inglese.
Un buon debutto di questa serie tipicamente giapponese che non piacerà a tutti ma sicuramente incontrerà in pieno il gusto degli appassionati.
Review a cura di Luca Longobardi